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Francia. Informare gli studenti sui danni della cannabis
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Articolo di Rosa a Marca
25 gennaio 2006 15:55
 
Con 1,7 milioni di consumatori occasionali di cannabis, e 280.000 regolari tra i minori di diciotto anni, la Francia e' uno dei Paesi europei piu' toccato da questa dipendenza. Inoltre, l'eta' si abbassa continuamente. Un fenomeno preoccupante, visto che il sistema nervoso degli adolescenti, in piena fase di assestamento fisiologico, e' piu' vulnerabile rispetto alle tossicita' esterne. Anche perche' le dosi del principio attivo Thc contenute in uno spinello sono piu' concentrate che in passato.
Desiderosa di porre l'accento sull'importanza dell'informazione, l'Académie de médecine, con il professor Roger Nordmann, si batte da anni per far conoscere i rischi connessi alla sostanza. Ha quindi organizzato un colloquio sul tema con il rettorato dell'Académie de Paris. I pareri restano distanti tra partigiani del laisser-faire (a lungo i piu' numerosi) e i proibizionisti. "Purtroppo l'informazione e' binaria, mentre sarebbe utile maneggiare le sfumature", rileva il dottor Philippe Nuss, psichiatra e coordinatore di un servizio di consultazioni tossicologiche. "Per gli adolescenti fumare hashish non e' solo un modo per rivendicare la propria giovinezza, ma un manifesto libertario, associato a presupposti d'indipendenza di spirito". E' anche un fattore d'integrazione nel gruppo.
Eppure i consumatori regolari (piu' di tre spinelli al giorno) percepiscono bene il dualismo di un prodotto che se li aiuta ad avere dei compagni e ad allontanare le preoccupazioni, provoca pero' demotivazione, difficolta' cognitive, impressioni paranoiche, ansieta'. "E' dunque in termini di beneficio/rischio che conviene affrontare la questione del consumo", ritiene lo psichiatra. "In questo modo si stabilisce un processo dialettico, che ha di per se' una funzione preventiva, poiche' induce alla responsabilizzazione". Nuss distingue anche tra fumatori occasionali e regolari. Nei primi, la cannabis condiziona la motivazione e i risultati scolastici. Nei secondi, molto piu' a rischio, provoca disturbi d'attenzione e del controllo motorio, influisce sulla memoria nel lavoro, rende difficile l'integrazione di informazioni complesse. Inoltre disturba l'acquisizione di competenze sociali, necessarie in futuro, alla vita professionale ed affettiva. E, in alcuni soggetti particolarmente predisposti, puo' anticipare la comparsa della schizofrenia e renderla piu' resistente ai trattamenti. Potrebbe anche facilitare l'apparizione di depressioni, manie, stati d'ansieta'. Jean Costentin (direttore dell'unita' neuropsicofarmacologica del CNRS di Rouen): "Per di piu', la cannabis mista a tabacco, accresce la dipendenza da quest'ultimo rendendo difficile la sua disassuefazione. Sul piano carcinologico, vi aggiunge una propria tossicita', dato che la sua combustione genera il quadruplo di catrame".
Intenzionata ad arginare la tendenza in una zona dove la prevalenza del consumo a 17 anni e' tra le piu' elevate in Francia (55% dei maschi e 43% delle femmine), Union régionale de médecins liberaux dell'Alta e Bassa Normandia ha sviluppato, fin dal 2003, un partenariato con il rettorato di Rouen sulle conseguenze sanitarie della cannabis. Millecinquecento persone hanno beneficiato di una formazione scientifica -professori di scienze della vita, medici ed infermieri scolastici, presidi-; kit d'informazione sono stati inviati a cinquemila medici e farmacisti; 300.000 opuscoli sono stati distribuiti tra alunni e genitori. Infine un gruppo teatrale attorno a "Miss Cannabis et ses accros" accoglie le testimonianze dei consumatori e dei loro genitori e ne parlano in pubblico. Tutto cio' per tentare di arginare l'"epidemia". Consapevoli che bisogna avvertire i giovani molto presto, fin dalla scuola elementare, e non temere di ripetere ancora le nozioni lungo tutti i cicli scolastici.
 
 
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