Incessante la caccia ai consumatori di cannabis. Secondo le ultime cifre di
Ocrtis (l'Ufficio di repressione del traffico illecito di stupefacenti) che il quotidiano
Libération si e' procurato, il numero di fermi di polizia e' in continua ascesa. Nel 2005, per il solo consumo sono state notificate 106.610 infrazioni alla legge sugli stupefacenti (ILS), ossia in aumento del 4,4% rispetto al 2004 e contro un calo del 2% di illeciti per traffico. I fumatori di spinello finiscono anche sempre piu' spesso dietro le sbarre. In un anno le incarcerazioni per uso personale sono aumentate del 18,5%. Nei comitati locali di prevenzione alla delinquenza si sente forte la pressione delle prefetture sui commissari affinche' facciano quantita': che sia il semplice fumatore di spinello o il trafficante, tutto dev'essere targato ILS. "Contrariamente ai discorsi ufficiali, si reprime con molta facilita' anche il semplice consumo di cannabis. E' la sola droga nel mirino: non si vedono piu' eroinomani per strada e il consumo di cocaina, che pure e' in crescita, passa inavvertito", e' l'analisi della sociologa
Anne Coppel. Per la specialista di droghe, "anziche' prendere di mira i veri cattivi, si fa paura a tutti i giovani con uno spinello in tasca".
Nel 2004, il Governo britannico ha declassato la cannabis dalla categoria B degli stupefacenti (amfetamine, barbiturici) alla C, che e' la piu' leggera. E ha raccomandato ai poliziotti di non arrestare i fumatori che hanno con se' una quantita' modesta di cannabis. Due anni dopo,
Petra Maxwell, portavoce dell'osservatorio indipendente
Drugscope dice: "Abbiamo registrato un calo del consumo tra gli studenti dagli 11 ai 15 anni e tra gli adulti dai 19 ai 26 anni".
In Francia, i parlamentari dell'UMP pensano che la cannabis porti alla malattia, alla follia e al suicidio. Il 27 gennaio, ottanta deputati di destra hanno preteso una commissione d'inchiesta su
Mission interministérielle de lutte contre la drogue et la toxicomanie (Mildt). Mescolando fumatori di spinello ed eroinomani, essi accusano Mildt di finanziare le associazioni che incitano i giovani "a drogarsi in modo pulito".
A marzo sara' pubblicato il bilancio delle consultazioni avute con i giovani dopo la campagna televisiva "La cannabis, una realta'". "Non abbiamo avuto orde di giovani che soffrono di un uso problematico. Anche se per alcuni l'incontro e' stato utile", spiega
Jean-Pierre Couteron dell'Associazione nazionale degli operatori in tossicomania. Sette giovani su dieci hanno varcato la soglia del consultorio sollecitati da autorita' giudiziaria, scuola o famiglia. "La repressione fa si' che il consumo diventi clandestino e che si passi accanto a chi non sta bene", si lamenta
Valère Rogissart, direttore dell'associazione
Sida Parole di Colombes.