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Colombia. Uribe: sequestreremo le terre coltivate a coca
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Articolo di Donatella Poretti
7 settembre 2004 16:47
 
Nel Consiglio di Sicurezza realizzato a Santander il presidente Álvaro Uribe ha sorpreso tutti con l'annuncio di voler espropriare 87.650 ettari seminati a foglia di coca e a papavero da oppio. Gli strumenti legali sono gia' nel Codice Penale, cio' che fino ad ora "e' mancata e' stata la volonta' politica di farlo".
Il numero degli ettari e' quello dato dal sistema di misurazione delle coltivazioni illecite (SIMCI), che differenzia tra papavero da oppio (1.310 ettari) e foglia di coca (86.340).
"Molte volte si e' detto che la terra e' di un campesino, che e' un piccolo proprietario, ma grazie a questo problema della coca in Colombia e del papavero si finanziano i gruppi terroristi, noi non solo non potremmo smettere con le fumigazioni e le eradicazioni, perche' fumighiamo da una parte e si produce da un'altra". Il Governo dovra' "portare avanti misure piu' drastiche", fino a prevedere anche l'arresto del proprietario delle terre. Durante una riunione del Consiglio colombiano di Sicurezza ha spiegato come le procedure di confisca delle terre spettano al ministero della Difesa e alla Direzione Nazionale degli Stupefacenti, in coordinamento con la Procura Generale della Nazione.
Una misura che secondo Uribe andrebbe applicata "a tutti i proprietari, senza tenere conto del numero di ettari coltivati illegalmente", perche' anche se queste piantagioni si sono ridotte "abbastanza, dobbiamo finirle completamente".
Alejandro Olaya Velásquez, vicedirettore dei Beni della Direzione Nazionale degli Stupefacenti, ha spiegato di essere pronto ad amministrare le proprieta' sequestrati dallo Stato. "E' tutto dentro la Ley 793, che permette l'estinzione di proprieta' dei beni che abbiamo delle relazioni con il narcotraffico e, ovviamente, i titolari di queste terre ci rientrano. Basta che la Procura avvii queste procedure di esproprio e poi noi faremo la nostra parte".
Al Consiglio hanno assistito alti comandi militari e civili del Dipartimento di Santander. "La situazione e' molto difficile perche' in questa zona c'e' stata la guerriglia, gruppi cosiddetti paramilitari, coca, droga, combustibile, e tutto questo lo dobbiamo estirpare per recuperare completamente alla normalita' istituzionale e alla convivenza", ha precisato il presidente Uribe.
Secondo i dati resi noti mercoledi' dal Governo i narcotrafficanti hanno perso 8 miliardi di dollari grazie alle riduzioni delle coltivazioni illegali. Il Plan Colombia ha impedito la produzione di 80 tonnellate di cocaina tra il 2002 e il 2003. Secondo quanto dichiarato dal ministro delle Difesa Jorge Alberto Uribeil risultato e' stato ottenuto soprattutto grazie alle fumigazioni, che "permetteranno ai colombiani nell'anno 2005 di avere eradicate piu' del 50% delle aree coltivate".
Dall'inizio del 2004 sono stati fumigati circa 70 mila ettari di foglia di coca, la meta e' di arrivare a 130 mila entro la fine dell'anno. La Colombia con le sue 600 tonnellate annuali di cocaina resta il piu' grosso produttore mondiale.
 
 
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