testata ADUC
Colombia. Una "nauseabonda" pioggia: danni collaterali della lotta alla droga
Scarica e stampa il PDF
Articolo di a cura di Donatella Poretti
24 febbraio 2004 20:32
 
Tra le vittime della lotta alla droga vanno aggiunti i parchi naturali colombiani. A lanciare un pesante j'accuse contro il Governo colombiano e' oggi il quotidiano El Tiempo attraverso uno dei suoi editorialisti di punta, Daniel Samper Pizano: "Avvelenare i parchi". Una sorta di danno collaterale del proibizionismo. Ne riportiamo un ampio stralcio.
"[.] Se c'e' un qualcosa in cui e' prodigo il nostro Paese, e' nella biodiversita'. Abbiamo 42 aree che rientrano nel Sistema dei Parchi Nazionali Naturali (SPNN), che sono il 9% del patrio territorio. Li' si trovano 1.754 specie di uccelli, piu' che in qualsiasi altro Paese del mondo; possediamo anche il secondo inventario di specie vegetali e anfibi, e il terzo in rettili. La Colombia e', inoltre, una potenza globale in tema di varieta' di animali e piante. I parchi che li ospitano saranno una delle poche cose che lasceremo ai nostri discendenti, visto che siamo impegnati nel distruggere tutto il resto. Quando le coltivazioni illecite saranno una storia antica, tanto antica come le piantagioni di china o il consumo di tabacco, esisteranno i parchi naturali come eredita' storica colombiana.
O non esisteranno? Per quanto possa sembrare terribile, la risposta potrebbe essere negativa. Esiste una seria possibilita' che nel corso di alcuni anni aggraveremo in maniera tale i nostri parchi naturali, che neppure questo lascito potrebbe restare per i nostri nipoti. L'origine del problema sta nella mentalita' ristretta e del fare presto del Governo, che e' deciso a farla finita con le piante illecite attraverso le risorse piu' pesanti e definitive, come quella di bombardare con il veleno. Ad accompagnarlo nel suo proposito c'e' l'interesse statunitense di frenare la produzione di droga senza pensare che solo un crollo nel consumo o una legalizzazione controllata del prodotto potranno essere un freno per questo mondo infernale di violenza e di corruzione esploso per la ricetta repressiva.
Il Consiglio Nazionale degli Stupefacenti ha lanciato lo scorso giugno una pugnalata mortale contro i parchi, e ora sta per completarla il Congresso degli Stati Uniti. Otto mesi fa il Consiglio ha autorizzato l'applicazione del glifosato, un fiero veleno, all'interno del SPNN. Ha cancellato cosi' con una pedata la sua stessa politica di molti anni e ha violato, contemporaneamente, la Costituzione Nazionale (articoli 79 e 80) e varie norme, come anche il Codice delle Risorse Naturali Rinnovabili (Decreto legge 2811 del 1974), il divieto specifico di fumigare dal cielo "parchi naturali e zone di riserva" (Decreto 1843 del 1991) e l'obbligo di realizzare eradicazioni manuali delle coltivazioni (Oficio de Inderena, 5 febbraio 1992).
I parlamentari statunitensi avevano negato l'approvazione per l'uso di fondi del Plan Colombia destinati alla fumigazione delle riserve naturali. Gli sembrava una cosa barbara. Ma la decisione del Consiglio di Stupefacenti e' stata una sorta di ammiccamento perche' lo facessero. E' chiaro: se a noi colombiani non ci importa dei nostri parchi, tanto meno a loro. Cosi' che quest'anno comincera' a cadere una nauseabonda pioggia di glifosato sopra quel tesoro che non appartiene ne' a questo Governo, ne' a questa generazione, ma a tutti i colombiani, di tutti i tempi.
Da dove arriva tanta irresponsabilita'? [.] Con quale autorita' il Consiglio degli Stupefacenti approva le fumigazioni nei parchi? Non e' come se la Direzione dei Parchi decidesse sul destino dei narcotrafficanti catturati a Eldorado? [.] Perche' non si ordina, come prescrive la norma, l'eradicazione manuale delle piante? Fino a dove arriveremo nella delirante lotta contro il papavero e la coca? [.]".
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS