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Colombia. Miraflores, un anno dopo
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Articolo di Donatella Poretti
5 febbraio 2005 18:44
 
Il frastuono del commercio illegale, che muoveva mille milioni di pesos (quasi mezzo milione di dollari) in un fine settimana, oggi vive solo nei ricordi di quelli che ancora non se ne sono andati.
Un anno fa sono arrivati l'Esercito e la Polizia e l'hanno recuperata, dopo una sorta di tacito "mandato" al Frente Primero Armando Rios delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, durato 6 anni.
I guerriglieri si erano insediati nel piccolo villaggio dopo avere conquistato la base antinarcotici il 4 agosto del 1998, un'operazione in cui morirono 35 membri della forza pubblica, 25 rimasero feriti e 100 vennero sequestrati.
La coca veniva caricata a tonnellate in piccoli aerei stranieri e i sacchi pieni di dollari, dal valore di 8 e 20 mila dollari, iniziarono ad essere un mito.
Da quella domenica di febbraio di un anno fa, gli abitanti di Miraflores vivono con la speranza che la prosperita' ritorni.
Per quelli che erano passati da Miraflores nell'epoca della festa e dell'abbondanza e' incredibile vedere in che cosa si e' trasformata la capitale de "l'altra Colombia possibile", come l'aveva chiamata il Segretariato delle Farc nel 1999, durante una riunione di un vertice guerrigliero a Los Pozos (Caqueta'), quando era in vigore la zona di distensione.
Cosi' la descrive un documento che si trova nella pagina Internet del blocco Orientale delle Farc e che parla della "ricchezza della foresta e delle risorse naturali di Miraflores, patrimonio inestimabile per la Colombia e per coloro che vi abitano".
Le Farc tuttavia si sono scordate di parlare dei circa 45 mila ettari di coca che hanno rimpiazzato la foresta e che hanno annullato un ecosistema unico al mondo, secondo quanto sostiene un documento del Governo del Guaviare.
Quegli ettari perduti hanno alimentato per due decenni una popolazione di circa 50 mila persone e indirettamente altre 400 mila, e hanno arricchito le Farc, secondo quanto registra il ministero della Difesa.
Ufficiali dell'Esercito hanno cercato di convincere gli abitanti di Miraflores, quelli che ancora restano, che la prosperita' della pasta di coca non tornera', che la ricchezza del mercato illegale e' scappata con i guerriglieri e che le coltivazioni dell'apprezzata pianta non saranno di nuovo la base dell'economia della zona.
Ascoltano e stanno in silenzio. Sanno che cio' che gli dicono i militari e' vero, ma sanno anche che le soluzioni promesse dal Governo devono ancora arrivare.
Forse molte non arriveranno mai e che "a colpi di banane e mandioca non recupereremo mai l'economia di altri tempi", dice Salvator Fonseca sentito dal quotidiano El Tiempo, che era arrivato a gestire 7 biliardi nel villaggio e che oggi si mantiene con la vendita di due casse di birre alla settimana.
 
 
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