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Colombia. Fumigare, non fumigare o ... legalizzare!
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Articolo di a cura di Donatella Poretti
27 luglio 2003 16:11
 
Il settimanale colombiano El Espectador pubblica oggi, tra gli editoriali, quello di Humberto de la Calle. Ne riportiamo ampi stralci.

FUMIGAZIONI
Per le fumigazioni delle coltivazioni illecite, lo Stato ha agito con la convinzione morale e scientifica che il glifosato non produce danno alla specie umana. Inoltre, parte dall'idea di base che questo prodotto sia lo stesso che si usa per fini agricoli (come erbicida, ndr) in diverse parti del mondo.
Il Tribunale di Cundinamarca ha messo in dubbio questa affermazione e ha ordinato la sospensione delle fumigazioni.
Alcuni hanno accolto la decisione applaudendola, dicendo con leggerezza che si trattava di una riaffermazione della sovranita' nazionale a fronte dell'intromissione degli americani.
Non mettono in conto che le coltivazioni illecite e il narcotraffico, e con loro la conseguenza sul territorio della criminalita', catalizzano e promuovono un vero e proprio processo di feudalizzazione che impedisce la consolidazione del nostro Stato nazionale.
Non e' retorica. Le enclave in cui orbitano dei veri e propri eserciti paralleli, guerriglia e autodifese allo stesso modo, decretano una mancanza dello Stato e, se non si pone un freno a questa tendenza, dai semplici vuoti potremmo passare alla virtuale dissoluzione.
Dico che non e' retorica. Non lo e' stata in Birmania. Non lo e' stata in Afghanistan. E in queste situazioni estreme, quando lo Stato si trasforma in un miraggio, allora si' che si vedra' davvero l'intervento straniero.
Resta una domanda: qual'e' l'alternativa?
L'eradicazione manuale non solamente e' lenta, ma anche impraticabile in zone di combattimento.
In quanto alla protezione dell'ambiente, c'e' un inganno monumentale. C'e' chi dice che bisogna sospendere le fumigazioni a beneficio dell'ecologia. Tutto al contrario. Le coltivazioni illegali sono la vera calamita' ambientale.
Un rapporto della Polizia Nazionale calcola che "circa tre ettari vengono deforestati per crearne uno di coca. Tra il 1990 e il 2000 sono stati deforestati quasi un milione e mezzo di ettari di bosco umido tropicale, pari a circa 3,6 volte il dipartimento di Cundinamarca. Il fenomeno del taglio e dell'incendio per piantare una coltivazione di foglia di coca, in tutto il Paese, contribuisce al 68% del totale delle emissioni di Co2 per il 1990. L'enorme problema delle coltivazioni del narcotraffico e' che utilizzano una ampia varieta' di insetticidi, erbicidi e funghicidi".
Non fare nulla, percio', non e' la soluzione.
I nemici della fumigazione per ragioni di sovranita' hanno sbagliato mira. Se si vuole ammettere che oggi c'e' una forma sottile di colonialismo culturale nel problema della droga nell'avere imposto la proibizione come prima scelta, ci sarebbe da opporsi a questo, con la legalizzazione. Ma non contro la fumigazione che non e' un affare dei gringos, ma una deplorevole necessita' nazionale.
 
 
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