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Colombia. Dalle fumigazioni alla riduzione del danno. La coca illegale? La compra il Governo!
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Articolo di Donatella Poretti
25 luglio 2005 15:15
 
L'invito suona piu' o meno cosi': avete della coca da vendere? Consegnatela al Governo e vi verra' pagata. L'idea di competere direttamente con i narcotrafficanti, paramilitari e guerriglia, e' di quelle che non poteva non aprire un dibattito.
Sabato durante il consiglio di sicurezza realizzato alla base aerea di Apiay, a Villavicencio, 70 km a sudest di Bogota, Alvaro Uribe ha lanciato la proposta: "Offriremo in questa zona ai campesinos che hanno la coca, di portarla e il Governo paghera' una ricompensa economica per la consegna". "Questa sara' una cosa molto seria. Dai la coca e prendi il denaro, come al mercato: dai il maiale, prendi il denaro. Ma con un impegno aggiuntivo: che queste famiglie si impegnino tutte a mantenere l'area libera dalla coca per il futuro. Questo deve essere l'impegno aggiuntivo". Il presidente ha spiegato che questa idea innovativa avra' il suo laboratorio nella zona meridionale del Meta dove ci sono 17 mila ettari di coltivazioni illegali. Il Governo si prendera' due settimane di tempo per formulare piu' in dettaglio la proposta, mentre gia' si anticipa che il denaro verra' prelevato dalle casse del ministero della Difesa, e comprendera' un monitoraggio permanente.

Non potevano mancare le critiche ad una proposta per certi versi giudicata "audace". Per il senatore e precandidato presidenziale per il Partido Liberal Rafael Pardo, l'idea e' una proposta "improvvisata" che genera tre grandi inquietudini: "primo, perche' si compra la coca e non le altre coltivazioni che si seminano per sostituire la coca. Secondo, questo puo' stimolare la semina della coca, e sarebbe un messaggio sbagliato e terzo, lo Stato avra' la capacita' di comprare queste coltivazioni?". Secondo il senatore, infatti, lo Stato ha gia' problemi a ridurre il suo deficit fiscale e allora "di che denaro sta parlando il presidente in questo programma?".
Per il senatore indipendente Carlos Moreno de Caro (Movimiento dejen jugar al Moreno) il compito dello Stato non e' quello di immagazzinare coca e oppio: "no, non credo che questo sistema servira'. Cosi' non solo la guerriglia e i para' sono compratori di droga, ma anche il Governo. Sarebbe ingenuo pensare che il narcotraffico possa finire con una ricompensa".
Piu' possibilista e' un altro senatore Carlos Gaviria, candidato presidenziale per Alternativa Democratica, secondo il quale cio' che deve far il Governo e' "creare una coscienza etica diversa, non quella di polizia". Non solo repressione, insomma, e questa strategia puo' funzionare, ma occorre fare attenzione alle conseguenze che puo' comportare.
Per il rappresentante uribista Armando Benedetti: "si tratta di una strategia combinata che comprende l'eradicazione manuale, l'aspersione aerea e l'offerta di ricompense. L'esercito ha gia' ottenuto di fare retrocedere le Farc al punto che ora devono comprare con dei buoni la foglia di coca. Ora si tratta di togliergli il prodotto. A me sembra una proposta audace".
Decisamente a favore il governatore del Meta Edilberto Castro Rincon, secondo il quale "qualsiasi sforzo faccia il Governo per porre fine al flagello della droga e' buono. Non si sta legalizzando la compravendita della droga", ha spiegato.
E a sostenere invece la proposta della legalizzazione come unica soluzione al narcotraffico e' Gustavo Petro, rappresentante del Polo Democratico Independiente, che critica la proposta come impraticabile anche per un meccanismo di concorrenza che puo' crearsi con la mafia. "La mafia puo' aumentare fino a 100 il prezzo della foglia di coca. Potra' farvi fronte lo Stato? Il problema non e' la foglia di coca, che e' cio' che vale di meno, il problema e' il trasporto della cocaina".

Di sicuro la proposta del presidente Alvaro Uribe ha di buono che rimette in discussione la strategia piu' militare e piu' repressiva che fino ad ora sembrava contraddistinguere la sua politica. Certamente il Governo Uribe e' stato quello che ha realizzato piu' fumigazioni e piu' ha concesso alla war on drugs modalita' Usa, quello che piu' ha collaborato con la linea dura della Casa Bianca per il numero di estradizioni per le accuse di narcotraffico.
Ora una proposta mai attuata da altri Paesi e che non potremmo far altro che inserire nelle strategie di riduzione del danno, e' una bella mossa. Anche solo per sparigliare le carte di una politica stantia e fallimentare in materia di lotta alla droga e per vedere di ripartire in altro modo.
 
 
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