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Cina. Banlao: citta' che vive dei proventi del mercato illecito delle droghe
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Articolo di Katia Moscano
24 dicembre 2004 18:46
 
La strada per arrivare in citta' e' pericolosa e stretta, al termine di un cammino lungo chilometri su una strada montana. Nei giorni di mercato la strada e' cosi' intasata di persone e mercanzie che il posto, a differenza di altri del Paese, sembra prosperoso.
La magia del nuovo mercato ha rimpiazzato l'economia del passato. Qui i contadini hanno vissuto per generazioni, trasportando legna da ardere sulle loro schiene e coltivando a mano le pendici ripide e terrazzate.
Ma Banlao, quasi sul confine con il Myanmar ha ora un'altra fonte di reddito.
Le autorita' dicono che il 10% dei narcotici illegali entra dalla prefettura di Lancang e l'85% dalla regione sud occidentale dello Yunnan. E' noto a tutti gli abitanti che probabilmente il 70% degli esercizi commerciali e' stato costruiti con i soldi del mercato dell'eroina.
La poverta' e' una delle cause dell'aumento dei traffici illeciti. La scuola superiore piu' vicina e' a chilometri di distanza, e le strade cosi' impervie che solo i trattori possono percorrerle. L'elettricita' e' arrivata solo cinque anni fa, e il servizio di telefonia lo scorso anno.
Una paga, corrispondente a 120 mila euro, viene corrisposta a coloro che decidono di trasportare la droga illegalmente dal Myanmar alla Cina.
Con l'apertura economica della Cina alla fine degli anni '80, molte persone hanno acconsentito a lavorare per le organizzazioni criminali e le severi leggi penali vigenti, che arrivano fino alla pena di morte, non scoraggiano i cinesi da partecipare al mercato nero delle droghe.
Ma non c'e' solo la poverta'. La vera piaga e' la corruzione. Voci ufficiose riportano che ci sia una collisione tra i signori della droga del Myanmar e poliziotti cinesi.
 
 
 
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