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Cile. La Chiesa contro il divorzio: i figli si drogherebbero...
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Articolo di Donatella Poretti
1 ottobre 2003 17:23
 
Una campagna pubblicitaria con spot televisivi che avvertono: una legge che regolamentasse il divorzio aumenterebbe il consumo di droghe e di alcol tra i figli dei genitori separati, abbandoni scolastici, violenza familiare in crescita e minori entrate economiche. "Il Cile vuole una famiglia unita. Non dividiamola", recita quindi la voce dello spot di 30 secondi trasmesso in questi giorni dalle televisioni cilene, e che rientra in una durissima campagna che la Chiesa Cattolica sta portando avanti. Il Cile e' infatti l'unico Paese occidentale, insieme a Malta, a non avere una legge sul divorzio, e dopo una battaglia che va avanti da almeno 100 anni sembra che sia arrivato il momento decisivo, e la legge, attualmente al Senato, potrebbe vedere la luce gia' dall'inizio del prossimo anno. Il presidente cileno, Ricardo Lagos, aveva messo questa legge tra le sue priorita' e dalla sua c'e' almeno il 70% della popolazione.
A replicare alla campagna della Chiesa, oggi viene pubblicato sul quotidiano cileno La Tercera un intervento della deputata del Partido por la Democracia, Carolina Tohá. "E' reale il legame che stabilisce lo spot del Vicariato alla Famiglia tra il divorzio e i problemi sociali", questa e' la domanda che pone il quotidiano per ospitare due pareri contrapposti. "Una campagna aggressiva", e' la risposta di Carolina Tohá.

"Il problema dello spot sul divorzio e' che uno si sarebbe aspettato altre cose dalla Chiesa. Davanti ad un tema tanto doloroso come il fallimento del matrimonio aspettiamo una risposta sensibile della Chiesa Cattolica, che comprenda la complessita' del problema e che tratti con rispetto le persone coinvolte.
Invece, siamo davanti ad una campagna aggressiva e manipolatrice, che incorre in almeno tre gravi errori: usa i numeri in maniera equivoca, offende i figli dei separati e ricorre alla paura come metodo per convincere.
I numeri vengono usati in maniera equivoca, perche' si sostiene che il divorzio e' la causa degli indici piu' elevati di tossicodipendenza e delinquenza tra i giovani, quando tutti sappiamo bene che le cose sono piu' complesse. La famiglia e' essenziale per prevenire certi mali, ma la cosa determinante e' che i genitori si impegnino con i propri figli, uniti o separati che siano.
Questa stessa tesi e' sostenuta dal Consiglio Nazionale per il Controllo degli Stupefacenti, Conace, segnalando che tutti i suoi studi "mettono in evidenza che cio' che maggiormente protegge dal consumo delle droghe e' il tipo di relazione che i genitori stabiliscono con i propri figli, piu' che il tipo di aggregazione familiare".
In ogni caso, i rischi per i figli causati dal divorzio si producono ugualmente quando c'e' una separazione. Cioe', il Cile affronta questi rischi attualmente, anche se non c'e' il divorzio, perche' le persone falliscono e in ogni maniera si separano.
Di fatto, la meta' dei bambini cileni nasce fuori dal matrimonio oggi, senza divorzio, una realta' che lo spot sembra ignorare, come se fossimo davanti ad un mondo con sole famiglie felici e perfette, senza rotture matrimoniali e senza droga, mentre questi mali comparirebbero con la legge sul divorzio.
Al contrario, questa legge nasce per farsi carico della realta' inconfutabile che sono i fallimenti matrimoniali e regolarli perche' causino i minori danni possibili.
Lungi dal generare questi problemi, il divorzio cerchera' di dargli una risposta normando in maniera attenta il difficile processo di una rottura matrimoniale, partendo dall'attenzione da riservare proprio ai figli.
Stigmatizzare i figli delle persone separate non ci aiuta su questa strada, ma contribuisce a generare un nuovo pregiudizio in un Paese che ne ha gia' fin troppi.
L'unica cosa che ci manca sarebbe che ora alle persone gli venga chiesto se i suoi genitori si sono separati o meno prima di dargli un lavoro o un credito, perche' se questo spot dicesse la verita', la fiducia nei confronti dei figli di coppie separate sarebbe bassissima.
Per questo molta gente si e' sentita offesa dalla Chiesa per questa pubblicita'.
Intimorire per convincere e' una vecchia tecnica, e la storia dimostra che la Chiesa ci e' ricorsa spesso nel passato. Tuttavia, da tempo credevamo superati questi metodi. E questa campagna mostra una specie di regressione in questo senso.
Gli argomenti antidivorzio hanno fallito e c'e' un solido 70% di cileni che e' sostenitore di una legislazione in materia.
Questo spot cerca di fargli cambiare idea attraverso il timore.
C'e' da sperare che la Chiesa dismetta questa strategia e opti per appoggiare quelle coppie che falliscono perche' riescano ad andare avanti con i loro figli con successo. Senza dubbio, questo aiuterebbe molto di piu' a prevenire i rischi di cui parla lo spot, invece che seminare il terrore rispetto al divorzio".
 
 
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