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Canada. Prolungata esperienza delle stanze del buco
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Articolo di Pietro Yates Moretti
14 dicembre 2006 17:49
 
Dopo i tre anni di sperimentazione previsti, la narcosala di Vancouver stava per chiudere lo scorso settembre. Il Governo precedente, liberale, aveva dato il via alla creazione di un luogo sicuro dove i tossicodipendenti potessero iniettarsi eroina sotto controllo medico. La narcosala, che porta il nome di InSite, non sarebbe stata sottoposta alle leggi in vigore sulla droga. A settembre, per rimanere aperto, InSite necessitava di un rinnovo del permesso dal nuovo Governo conservatore, tra i quali siedono persone che ritengono moralmente sbagliato aiutare una persona a drogarsi.
InSite e' situato in una zona molto povera di Vancouver, con una particolare concentrazione di persone affette da epatite e Hiv, tossicodipendenti e pusher. L'unica narcosala in tutto il Nord America, InSite tratta circa 600 tossicodipendenti al giorno, i quali arrivano con droghe comprate illegalmente per strada che si iniettano con siringhe fornite dagli operatori sanitari, sotto controllo medico. Medici ed infermieri intervengono in caso di overdose, oltre a offrire cure mediche generali e trattamento della dipendenza.
Durante i suoi tre anni di attivita', sono molti coloro che si sono convinti dell'efficacia di questo centro nel ridurre i danni alla salute dei tossicodipendenti. Dall'opinione pubblica agli scienziati, dai criminologi al dipartimento di polizia di Vancouver, il verdetto sembra unanime.
Due settimane dalla chiusura di InSite, il ministro della Salute, il conservatore Tony Clement, ha annunciato di aver prolungato il mandato del centro in attesa di altri studi sulla sua efficacia, estendendone il mandato fino al 31 dicembre del 2007. In quell'occasione, Clement ha detto: "Le narcosalas servono o no a ridurre il consumo di droga e a combattere la dipendenza? . L'unica cosa che la ricerca ha confermato in maniera definitiva fino ad oggi e' che i tossicodipendenti hanno bisogno di altro per smettere di bucarsi".
A queste parole ha risposto il Network canadese sull'Hiv/Aids, che ha accusato il governo di "fare politica sulla pelle delle persone". Evan Wood, epidemiologo e docente di medicina presso l'Univestity of British Columbia, ha sostenuto che la scienza dimostra senza ogni ombra di dubbio i benefici di InSite. "Sono uno scienziato, e non apprezzo quando mi si definisce un attivista. . Io voglio solo vedere se il problema migliora in quanto scienziato".
Wood ha poi aggiunto: "ho avuto la sensazione che il Governo stesse politicizzando questa questione proprio perche' i benefici scientifici di questo esperimento sono insindacabili".
Sono gia' stati pubblicati, infatti, una quindicina di articoli su riviste scientifiche, tra le quali Lancet e il New England Journal of Medicine, che dimostrano l'efficacia di questo strumento di riduzione del danno. Non a caso, nonostante le sue rimostranze, il Governo conservatore ha deciso di prolungare l'esperienza di InSite.
 
 
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