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Canada. Asilo politico per i perseguitati dalle leggi Usa sulla cannabis
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Articolo di Donatella Poretti
13 luglio 2003 19:08
 
E' stata creata una rete di sostegno per quei cittadini statunitensi che chiedono asilo politico in Canada fuggendo dalle "persecuzioni" di Washington contro i fumatori di marijuana. Si chiama Underground Reefer Railway (clicca qui) e richiama nel nome e negli obbiettivi quella nata, sempre in Canada nel XIX secolo, per liberare gli schiavi negri degli Stati Uniti.
David Malmo-Levine e' uno degli organizzatori: "la comunita' di attivisti per la legalizzazione della cannabis ha cominciato quest'anno a fornire aiuto in maniera organizzata, ma e' un qualcosa che stiamo facendo da diversi anni. Ne vengono in molti e non abbiamo le risorse per aiutare tutti". In pratica la Underground Reefer Railway offre un alloggio per i primi giorni e consigli su come richiedere asilo alle autorita' canadesi.
Il caso piu' famoso e' quello di Steve Kubby (clicca qui), 56 anni, candidato come governatore della California nel 1998 con il Libertarian Party. Nel 2001 si e' rifugiato nel British Columbia con tutta la sua famiglia dopo essere stato arrestato dalla polizia statunitense con l'accusa di coltivare marijuana. "Kubby soffre di un cancro particolare alla ghiandola che produce l'adrenalina e senza marijuana morirebbe. Ne ha bisogno per rilassarsi, altrimenti il suo corpo produrrebbe cosi' tanta adrenalina che il suo cuore soffrirebbe un attacco. Un gruppo di medici gliela ha prescritta", spiega Malmo-Levine.
Il caso di Kubby e' emblematico e mettera' alla prova la capacita' delle leggi canadesi per proteggere gli attivisti per la legalizzazione della marijuana: "le autorita' statunitensi lo hanno perseguitato per le sue attivita' politiche a favore della legalizzazione e del consumo della marijuana a fini terapeutici", dice Malmo-Levine. Poco dopo le elezioni del 1998, quando Kubby aveva ottenuto meno dell'uno per cento dei voti, la polizia era entrata nella sua abitazione sequestrando 265 piante di marijuana. Venne accusato di coltivazione e traffico. La giuria lo ha ritenuto innocente dal capo di imputazione piu' pesante, cioe' il traffico di sostanze stupefacenti, ma colpevole per il possesso delle piante, rischiando cosi' una condanna a quattro mesi di carcere.
Prima che venisse dettata la sentenza, Kubby, con moglie e figli, si e' rifugiato in Canada chiedendo asilo per persecuzione politica. La decisione sul suo caso e' attesa nei prossimi mesi.
Un altro caso esemplare e quello di Renee Boje, arrestata nel corso di una retata nell'estate del 1997 nella fattoria di Bel Air, dove Todd McCormick -impegnata nella battaglia per la legalizzazione della marijuana- coltivava migliaia di piante di cannabis. Boje stava lavorando all'illustrazione di un libro sulla marijuana terapeutica e venne accusata di annaffiare le piante di McCormick. L'accusa poteva costargli una pena massima di 10 anni. Nel 1999 Boje fece le valige e una volta arrivata in British Columbia ha chiesto rifugio alle autorita' canadesi.
Sono piu' di un centinaio gli statunitensi che sono scappati perche' perseguitati come consumatori di cannabis.
 
 
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