testata ADUC
Bolivia. Sotto la presidenza Morales la produzione di cocaina e' aumentata
Scarica e stampa il PDF
Articolo di Katia Moscano
29 luglio 2006 10:50
 
Da quando Evo Morales, ex coltivatore di coca e promotore di un sindacato ad hoc, e' stato eletto presidente della Bolivia, i laboratori per la cocaina sono quasi raddoppiati.
La Bolivia, che potrebbe affrontare una crisi economica se gli Stati Uniti non la includessero nella lista dei Paesi che pienamente collaborano alla lotta alle droghe, e' invece, per il presidente, seriamente impegnata nella battaglia contro i traffici internazionali di narcotici.
Per i critici del nuovo Governo, i programmi statali che permettono ai contadini di coltivare piccoli appezzamenti di cocaina contribuirebbero ad aumentarne la produzione, e alcuni analisti politici ritengono che il Governo abbia violato accordi internazionali, permettendo la distribuzione gratuita e la vendita all'asta di carichi confiscati di foglie di coca.
"Morales ha democratizzato i narcotraffici" ha dichiarato Omar Barrientos, avvocato boliviano e consulente del Dipartimento di Stato americano per la politica sulle droghe. "Li ha tolti alle grandi organizzazioni criminali e dati ai piccoli produttori, cosi' che sono piu' difficili da controllare".
Stime della CIA rivelano che lo scorso anno le coltivazioni di coca sono aumentate dell'8%, ossia che siano quasi raddoppiate da quando e' stato eletto Morales.
L'Unita' speciale contro il crimine e i narcotraffici (FELCN) ha dichiarato che piu' di 2 mila laboratori illegali sono stati scoperti nella prima meta' dell'anno, contro i 2.575 dell'intero 2005.
Le autorita' boliviane, dal canto loro, minimizzano questi numeri.
Piu' di 100 mila boliviani potrebbero perdere il lavoro se Washington eliminasse la Bolivia tra i Paesi partner nella guerra alle droghe. La certificazione (di essere un Paese amico degli Stati Uniti nella lotta agli stupefacenti) e' rilasciata ogni anno, il primo marzo.
Il vice presidente Alvaro Garcia Linera si e' recato la scorsa settimana negli Stati Uniti per assicurare che il Governo boliviano spera di ridurre nei prossimi mesi, le coltivazioni del 15%.
Garcia ha anche dichiarato che spera che con questo viaggio sia stata aperta una nuova era nelle relazioni tra Usa e Bolivia.
Viaggio iniziato sotto cattivi auspici, in quanto la compagna aerea American Airlines non voleva ammettere Garcia tra i passeggeri perche' iscritto nella lista dell'FBI delle "persone da tenere sotto controllo", intoppo risolto grazie all'intervento personale dell'ambasciatore Usa in Bolivia David N. Greenlee.
 
 
ARTICOLI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS