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Bolivia. Un'autobomba uccide un giudice antidroga
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Articolo di Donatella Poretti
28 febbraio 2004 19:53
 
L'attentato che ha ucciso ieri Monica Von Borries sembra mettere fine alla calma apparente che regnava in Bolivia dopo gli scontri che, alla fine dell'anno scorso, avevano portato alla fine della presidenza di Gonzalo Sanchez de Lozada. Erano passate da pochi minuti le 14 e 30, quando a Santa Cruz, la donna di 39 anni, che per quattro anni aveva indagato nei casi piu' scottanti di narcotraffico (1995-2000), e che ora lavorava su questioni altrettanto calde come le proprieta' terriere, e' salita nella sua automobile, ha accesso il motore e l'esplosione della bomba ha fatto saltare per aria il veicolo, uccidendola a pochi metri dalla sua abitazione.
"E' un atto criminale e riprovevole che ci ha costernato tutti. E' stato predisposto che le nostre unita' collaborino nelle indagini", ha subito detto Luis Caballero, direttore della forza speciale dell'antinarcotici (Felcn). "Potete stare sicuri che disporremo di tutte le risorse per queste indagini, e se fosse necessario ricorreremo anche a organismi specializzati di altri Paesi", ha quindi dichiarato il ministro dell'Interno Alfonso Ferrufino, preannunciando anche una riunione d'emergenza convocata dal presidente Carlos Mesa, che ha ordinato di mobilitare tutte le risorse necessarie per chiarire le circostanze della morte del giudice. In merito alla possibile responsabilita' di gruppi di narcotrafficanti, il ministro si e' limitato a replicare che il Governo "non scarta nessuna ipotesi".
"Un gruppo mafioso, legato al narcotraffico e al traffico di terre, e' dietro l'attentato che e' costato la vita al giudice Monica Von Borries. Questo gruppo e' abituato ad essere parassitario dello Stato" perche' e' costituito da politici di estrema destra con a capo un gruppo di paramilitari e di sicari pronti all'azione, e' stato il commento di Evo Morales, dirigente del Mas (Movimiento al Socialismo) e leader dei cocaleros del Chapare. "E' un attentato narcolatifondista", ha sentenziato Morales mettendo in guardia dal rischio che questi gruppi vogliano "colombizzare" il Paese. In questo senso ha sottolineato che la Von Borries aveva indagato -insieme ad altri magistrati- ed era riuscita a far condannare il narcotrafficante italiano Marco Marino Diodato collegato al traffico di terre che vede coinvolti due dirigenti del Mnr (Movimiento Nacionalista Revolucionario).
Marco Marino Diodato era riuscito a scappare lo scorso 31 dicembre da una clinica di Santa Cruz, e aveva lasciato un biglietto. "La massima espressione di codardia e violenza e' quando usano la giustizia per ottenere la condanna di innocenti. E' tornata l'ora di tornare alla lotta per morire come un soldato". Per ora la morte e' toccata alla magistrata che l'aveva portato davanti alla giustizia.
 
 
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