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Argentina. La valige con la cocaina, al Governo chi sapeva?
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Articolo di Donatella Poretti
25 febbraio 2005 19:35
 
La notizia arriva direttamente dalla Casa Rosada e da alcuni funzionari: il Governo sapeva da tempo del caso delle quattro valigie argentine che contenevano 60 chili di cocaina abbandonate nell'aeroporto di Madrid, che avevano volato grazie alla compagnia argentina Southern Winds (SW). Fino ad oggi il presidente Nestor Kirchner aveva assicurato di aver saputo della questione solo a meta' febbraio quando il caso e' esploso e la notizia e' stata resa pubblica dalla stampa. Il ministro dell'Interno Anibal Fernandez, invece, ha detto ieri che il 26 novembre scorso era stata l'Interpol ad informare ufficialmente il Governo delle quattro valigie, ma che non si sapeva cosa succedeva nella compagnia aerea, altrimenti sarebbero stati presi prima i provvedimenti e i licenziamenti attuali.
Ieri, comunque, il presidente Kirchner ha ordinato l'arresto per dieci giorni di Alberto Beltrame, l'ex responsabile della polizia aeronautica dell'aeroporto di Ezeiza, da dove la droga e' partita. Lo stesso Beltrame, infatti, ha fatto sapere di aver depositato presso un notaio, e non comunicato al giudice che istruisce la causa Carlos Liporace, tutto quello che sapeva sullo scandalo.

Intanto il quotidiano Clarin rivela oggi che il caso di narcotraffico scoperto in settembre nell'aeroporto Barajas della capitale spagnola non sarebbe l'unico che coinvolge la compagnia SW. Il giornale dedica la prima pagina alla vicenda sostenendo che la magistratura indaga su varie persone arrestate fra dicembre 2003 e agosto 2004 mentre cercavano di trasportare cocaina sul volo SW fra Tacna (Peru') e Cordoba (Argentina). Dall'istruttoria delle varie cause, sostiene il Clarin, e' emerso che sono state arrestate 12 persone, tutti peruviani originari della citta' di Huamuco, che avevano indosso circa 60 chilogrammi di cocaina.

Il quotidiano La Nacion pubblica l'editoriale "La battaglia contro il narcotraffico" per chiedere al Governo di assumersi la responsabilita' politica per il caso in particolare, e per il poco impegno contro il narcotraffico, piu' in generale. "A fronte delle rivelazioni in merito all'esistenza di uno scandaloso traffico di cocaina in Spagna, sembra logico porsi alcune domande. Puo' il Governo nazionale evitare la responsabilita' politica che gli spetta per questo contrabbando criminale, realizzato grazie a voli di una compagnia aerea che riceveva sussidi dello Stato? Come e' possibile che una circostanza nota al Side, alle forze di sicurezza, alla Polizia Federale e agli alti gradi della Forza Aerea non era arrivata in nessun momento alle orecchie del capo dello Stato, o di qualcuno dei componenti del suo gabinetto nazionale? Non dovrebbe il Governo, ad ogni modo, assumersi il prezzo che gli spetta per questo completo fallimento del suo sistema di comunicazioni interne? [...] E, di conseguenza, in un ambito piu' ampio, non dovremmo noi argentini, tutti insieme, intonare un mea culpa per non avere destinato a suo tempo, alla lotta contro il narcotraffico, il posto che gli spetta tra le varie modalita' del crimine organizzato, e che dobbiamo combattere in maniera energica e sistematica? Non siamo colpevoli di avere fatto orecchie da mercante ai richiami su questo tema che ci sono stati rivolti, per esempio, dalle organizzazioni non governative? [...] L'Argentina non puo' tirarsi fuori dall'impegno che la lotta alle droghe impone oggi ai governi e ai popoli dell'America latina. [...]"

L'ambasciatore statunitense a Buenos Aires, Lino Gutierrez, si e' speso in difesa del Governo assicurando che sta "senza alcun dubbio" svolgendo un lavoro intenso nella lotta contro il narcotraffico. Gutierrez ha detto che secondo l'opinione degli esperti nel traffico di stupefacenti, "la cocaina per lo piu' va verso l'Europa, mentre l'eroina si dirige negli Stati Uniti". Il diplomatico ha riconosciuto che negli Usa esiste un ingente consumo di droga, ma si e' detto convinto che "questa malattia puo' essere sconfitta" con il lavoro congiunto delle differenti agenzie investigative, come la Dea e l'Fbi. Dopo aver elogiato la lotta al traffico di droga compiuta dalla provincia di Salta (che confina con la Bolivia), l'ambasciatore Gutierrez ha assicurato che il governo argentino e' "assolutamente" impegnato nella lotta contro il traffico di droga.
 
 
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