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Afghanistan. Trafficanti di droghe dietro l'attentato ad Ahmed Zia Massood
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Articolo di Katia Moscano
8 ottobre 2004 20:50
 
Per il Governo afghano, l'attentato al candidato alla vice presidenza non e' opera dei Taliban o dei membri di Al Qaida, ma dei trafficanti di droghe, per i quali le prossime elezioni sono una minaccia ai loro affari.
L'attacco di mercoledi' a Badakhshan, regione montuosa, nord orientale, con ingenti coltivazioni d'oppio, ha provocato un morto e ferito cinque persone. Il candidato Ahmed Zia Massood, e' rimasto illeso.
"Non voglio fare nomi, ma le prove mostrano che e' stata opera dei trafficanti di droghe, perche' le elezioni sono contro i loro interessi", ha detto il ministro dell'Interno Ali Ahmad Jalali.
Sabato 9 ottobre si terranno in Afghanistan le prime elezioni presidenziali dirette, ed e' prevista la vittoria del presidente ad interim Hamid Karzai. Ci sono 16 candidati e Karzai e' il favorito, ma per essere eletto dovra' raggiungere il 50% delle preferenze, altrimenti si arrivera' al ballottaggio.
La rivelazione delle connessioni tra l'attentato e la droga dimostra la grave situazione del Paese. Dalla minaccia di Al Qaida, a quella, altrettanto violenta, dei trafficanti.
Responsabili del Governo ritengono che i Taliban, ora diventati ribelli, beneficiano del commercio illegale delle droghe, ma anche importanti capi militari del Paese sono pesantemente coinvolti. Si suppone che ci siano i trafficanti di droghe dietro l'esplosione del 28 agosto, che uccise ventotto persone, tra cui tre americani che lavorano per istruire agenti dell'antinarcotici.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, in Afghanistan si producono i tre quarti dell'oppio mondiale, con un guadagno di 2.3 miliardi di dollari Usd. Nuove ricerche dimostrano che quest'anno piu' piantagioni si sono aggiunte a quelle gia' esistenti.
 
 
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