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Afghanistan. Rivista la "war on drugs"
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Articolo di Katia Moscano
9 settembre 2004 16:11
 
Nel tentativo di combattere il crescente commercio delle droghe, il Governo ha creato un nuovo ufficio antidroghe, che riunira' le agenzie ora esistenti.
Il nuovo ufficio, creato dal ministro degli Interni Ali Ahmad Jalali, operativo gia' dal mese di settembre, dovra' migliorare le campagne contro la produzione e il traffico degli stupefacenti, e coordinare i programmi regionali e nazionali. Attualmente, le agenzie sparse sul territorio operano senza connessioni con le forze di polizia e doganali, mentre il nuovo dipartimento rispondera' del proprio operato al ministero degli Interni, e avra' dipartimenti in ogni provincia.
Secondo le statistiche del Governo, il Paese nel 2003 ha prodotto il 70% della produzione mondiale d'oppio. Shah Mahmood Miakhel, ex consigliere del ministro, ha dichiarato all'Institute for War and Peace Reporting" (IWPR), che la produzione anche nel 2004 ha raggiunto livelli record, e il volume dei traffici tende ad aumentare. Per Miakhel il nuovo dipartimento migliorera' la cooperazione del Governo con le agenzie, e migliorera' la stabilita' necessaria per fare rispettare la legge.
Collaboreranno esperti che hanno gia' lavorato in Thailandia e in Colombia. Non e' chiaro come verra' finanziata l'agenzia, ma la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Germania, l'Italia e la Norvegia hanno gia' offerto il loro supporto.
Aiuti finanziari internazionali sono gia' stati offerti al Paese negli ultimi anni. Il Regno Unito si e' impegnato per la somma di 125 milioni di Usd tra il 2003/05, e la Banca Mondiale per 19,6 milioni di dollari, offerti dal Governo giapponese, per aiutare i contadini e i reduci, rispettivamente a piantare colture e trovare lavori alternativi.
Fonti del Governo ammettono che questa riorganizzazione e questi finanziamenti, alcuni interni, sono una piccola cosa se il Governo centrale non affrontera' la corruzione delle autorita' locali. "Il piu' grande problema, per il Paese, e' che il contrabbando e' spesso compiuto da appartenenti all'esercito", conclude Miakhel.
Mirwais Yaseeny, a testa della commissione indipendente antidroghe, ammette la latitanza del Governo contro ufficiali regionali e locali, di cui si conosce l'attivita' illegale, ma "Le strategie cambieranno. Il maggiore ostacolo per allentare le coltivazioni illegali e i traffici e' dovuto alla mancanza di un forte controllo del Governo, alla corruzione, alla presenza di una milizia privata, e per la mancanza di colture alterative".
Negli ultimi anni, i contadini hanno ricominciato a coltivare l'oppio, e per le Nazioni Unite le coltivazioni nel 2003 sono aumentate. Sono presenti in 28, delle 32 province del Paese, e le principali sono: Nangarhar, Helmand, Badakhshan, Oruzgan, Ghor e Kandahar. Sempre secondo l'Onu, il 7% della popolazione afghana e' coinvolta nelle coltivazioni illegali, e ogni famiglia guadagna 3.900 Usd, l'anno. Un contadino della provincia settentrionale di Balkh, ha raccontato alla IWPR: "Sebbene il raccolto dell'oppio per quest'anno sia insufficiente per la mancanza d'acqua, ho ricevuto abbastanza per sostenere la mia famiglia, per un anno intero. Se semino il papavero, posso guadagnare 1000 dollari, ma se semino grano o cotone, ne guadagno solamente 100". Gul Ahmad che fa spola, regolarmente, tra Helamnd e la provincia di Balkh, e' da tre anni nel mercato dell'oppio. Anche lui intervistato dall'agenzia IWPR, ha ammesso di comprarlo dai contadini e contrabbandieri, e di rivenderlo nel sud. "Compro e trasporto piu' di 500 kg di oppio grezzo, ogni anno".
Il generale Amid Hamza, rappresentante per la sicurezza del Governo nella citta' di Balkh, ha ammesso che le forze dell'ordine sono insufficienti per fermare i traffici, in quanto ogni persona che acquista o vende la droga e' armata, o sotto il controllo di gruppi armati. "Con soli 60 agenti, e' impossibile controllare i quasi 4000 uomini armati delle diverse organizzazioni".
Contrabbandieri dall'Iran, dal Pakistan, e dall'Asia centrale giungono nella provincia, in cui settimanalmente si contrabbandano quasi 60 mila kg di oppio.
 
 
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