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Afghanistan. "Una perdita di tempo", le politiche antidroga?
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Articolo di Alessandro Garzi
26 luglio 2003 17:25
 
Il ministro britannico Bill Rammell, che ha la responsabilita' alle politiche sulla droga, ha spostato a 10 anni il termine per l'eliminazione delle colture di papavero da oppio in Afghanistan, purche' si faccia uso "del bastone e della carota", vale a dire, che alle eradicazioni e agli atti di tipo repressivo, si devono accompagnare le politiche di finanziamento e incoraggiamento alle colture alternative.
Secondo Rammell, il programma che ha preso il via l'anno scorso, che e' costato circa 30 milioni di euro, e' stato una "spreco di soldi": sono stati pagati i contadini per eliminare le piantagioni di papavero, eliminando 17000 ettari di piantagioni: gli aneddoti raccolti in Afghanistan, dicono che i contadini hanno piantato (e distrutto) quell'oppio solo per distruggerlo ed ottenere i finanziamenti. Il prezzo, inoltre, dell'oppio, cresciuto del 1000% durante il "bando" dei Taliban (bando emesso, secondo alcuni, proprio per far alzare il prezzo dell'oppio), non e' tornato ai livelli precedenti, e, per i contadini non ci sono alternative economicamente valide come la coltura del papavero.
Mohammad Reza Amirkhizi, a capo della missione antidroga Onu in Afghanistan, dice che "il problema che si e' riscontrato, con le colture alternative, e' che non ci sono alternative per le colture", ed ha considerato "ottimistico" il termine dei dieci anni per eliminare il fenomeno. Inoltre, le politiche portate avanti fino ad ora, hanno fatto spostare le coltivazioni dalle zone tradizionali, a nuove province, dove il fenomeno era minore o sconosciuto.
Per imparare il know-how nella distruzione della produzione di oppio, una delegazione afghana, guidata dal ministro per l'industria e l'alimentazione Mohamad Alim Razam, si rechera' in Thailandia, a visitare i "progetti di sostituzione delle colture". Le autorita' thailandesi hanno annunciato che daranno all'Afghanistan assistenza in agricoltura e nel campo della sanita', ma questi progetti, secondo quanto ha dichiarato il capo del Dipartimento per la Cooperazione Tecnica ed Economica thailandese, Pradap Pibulsonggram, sono ancora da sviluppare. Inoltre, le stesse autorita' thailandesi hanno reso noto che i progetti-pilota per la sostituzione delle colture saranno realizzati presso Kabul, e nella provincia di Helmand.
 
 
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