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Afghanistan. Costa: "strutture per fermare l'oppio"
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Articolo di a cura di Alessandro Garzi
8 novembre 2003 18:08
 
Antonio Maria Costa, direttore dell'Unodc, in un articolo apparso oggi sul quotidiano International Herald Tribune definisce "disarmante" le proiezioni sulle coltivazioni di papavero da oppio in Afghanistan: 80.000 ettari (+8% dal 2002), coltivati, dai quali vengono ricavate 4.000 tonnellate di oppio. Circa il 90% dell'eroina che si trova nei mercati europei, dell'Asia centrale o della Russia, viene dall'Afghanistan.
"Gli interessi dietro queste cifre -dice Costa- sono enormi: secondo i dati Onu, nel 2003, il mercato illegale dell'oppio in Afghanistan ha generato circa 2,3 miliardi di dollari, piu' della meta' del Pil afghano che e' di 4,4 miliardi. E dopo essere stato raffinato in eroina, un chilo dell'oppio coltivato dai contadini locali, avra' un valore di 10.000 dollari sulle strade di Mosca, Londra o Berlino, facendo aumentare di altri miliardi di dollari i profitti delle organizzazioni criminali. Cosa puo' essere fatto? L'Onu ha alcuni progetti per monitorare i raccolti, per sviluppare le forze dell'ordine, per curare i tossicodipendenti e per promuovere le misure alternative. Ma nel breve termine, e' necessaria un'azione piu' decisa".
In alcune zone, limitate, la coltura dell'oppio e' stata parzialmente eradicata, come nel distretto di Surkhod nella provincia di Nangarhar, dove i 1.500 ettari coltivati a papavero lo scorso anno, quest'anno sono stati eliminati. Il problema, secondo quanto afferma Costa, sono anche le infrastrutture: in alcune province, i contadini attendono che si sviluppi una rete idrica, per poter coltivare colture differenti dal papavero da oppio.
Ma in molte delle province afghane, come nel Badakhshan, dove le coltivazioni sono aumentate del 55%, l'oppio continua ad aumentare. "Le ragioni -dice Costa- per queste persone sono tre: la poverta', la poverta' e la poverta'. Ma secondo un comandante militare che ho incontrato, le tre ragioni sono differenti: sono la poverta', Al Qaida e i trafficanti. Secondo lui, i contadini sono ostaggio degli interessi dei gruppi terroristici e della criminalita' organizzata".
Infine, il direttore dell'Unodc ha lodato il comportamento del presidente Hamid Karzai, in quanto "uno dei suoi primi provvedimenti, dal momento in cui ha assunto l'incarico, nel gennaio del 2002, e' stato quello di bandire l'oppio. Il Governo afghano ha, pero', poche risorse per far rispettare la legge, ma con l'allargamento della forza Nato, sara' possibile aumentare sia la sicurezza che le condizioni per una riforma costituzionale e il ristabilimento della legge in Afghanistan".
 
 
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