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Afghanistan. I contadini sostituiscono il papavero con il grano
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Articolo di Katia Moscano
26 gennaio 2005 19:49
 
Il responsabile delle Nazioni Unite per le droghe si sta recando in Afghanistan per verificare i recenti rapporti, secondo i quali i contadini stanno considerando di seguire l'invito del Governo ad opporsi al traffico di droga, estirpando le coltivazioni illegali di papavero.
Autorita' afghane e straniere prevedono per quest'anno una diminuzione del 30% delle coltivazioni illegali, proprio grazie alle sostituzioni del papavero con il grano.
Nelle province di Nangarhar e di Helmand la coltivazione dell'oppio dovrebbe diminuire di oltre tre quarti, anche se non sono ancora disponibili statistiche ufficiali.
Questi risultati sono una positiva risposta all'iniziativa del presidente Hamid Karzai che con gli Stati Uniti sostiene una campagna contro gli stupefacenti. Mercato che lo scorso anno ha fornito, secondo dati ufficiali, l'87% dell'oppio mondiale.
La diminuzione delle coltivazioni illegali sollecita la comunita' internazionale ad aiutare finanziariamente i contadini che non coltivano piu' l'oppio, e che per questo vivono in condizioni di miseria.
Il Governo statunitense paga i contadini delle province di Helmand e di Nangarhar, che hanno rifiutato di coltivare il papavero, 3 dollari al giorno per lavorare nei canali di irrigazione e nella manutenzione delle strade. Il ministro per lo Sviluppo Rurale Haneef Atmar si aspetta quasi 1 miliardo di dollari in aiuti per quest'anno dagli Stati Uniti e dall'Europa. "Stiamo sostenendo la riservatezza e il lavoro dei contadini, e questo sta procedendo veramente bene. Ci sono, pero', troppi rischi per i contadini e speriamo che il Governo li protegga e li aiuti".
Antonio Maria Costa responsabile antidroga e crimini delle Nazioni Unite, che incontrera' il presidente Karzai e alcuni ministri afghani nella sua missione di cinque giorni nel Paese centro-asiatico, ha recentemente dichiarato che occorre piu' di una generazione per combattere il problema delle coltivazioni illegali.
I diplomatici esteri danno molto credito all'esperienza di Mohammed Daoud, ex comandante e attuale responsabile delle forze antidroghe afghane. Daoud ha richiamato i comandanti di polizia delle province, ammonendoli che saranno licenziati se non porranno fine alle coltivazioni illegali nel territorio di loro competenza. Daoud prevede una diminuzione dal 70% al 50% delle coltivazioni, ma i responsabili della comunita' internazionale sono piu' cauti: prevedono infatti un calo del 30% o poco piu'.
La rappresentante di Costa in Afganistan, Doris Buddenburg, ha dichiarato che pare esserci una diminuzione, ma invita ad una cautela a trarre conclusioni troppo positive e affrettate.
 
 
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