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 MALI - MALI - Traffico droghe e instablita'. Situazione drammatica
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Notizia 
16 settembre 2015 11:23
 
Il traffico di droga nel nord del Mali rientra tra i fattori che maggiormente contribuiscono ad aumentare l'instabilita' nel nord del paese. E' quanto affermano alcuni esperti citati dall'emittente radiofonica francese "Rfi", secondo cui il fenomeno sarebbe alla base delle numerose violazione del cessate il fuoco imposto al momento della sigla dell'accordo di pace tra governo centrale e ribelli tuareg nel mese di giugno. Il volume dei traffici, inoltre, spiegherebbe la presenza, all'interno di alcuni gruppi armati, di noti trafficanti interessati al controllo di localita' strategiche del nord del paese, note per essere luoghi di passaggio per il contrabbando di sostanza stupefacenti, prime fra tutte la cocaina. Tra queste la citta' di Anefis, occupata nel mese di agosto dalla milizia filo-governativa Gatia, che ha di fatto rotto il cessate il fuoco imposto a giugno.
La firma dell'accordo di pace tra il governo di Bamako e i ribelli tuareg del Coordinamento dei movimenti dell'Azawad (Cma), secondo il parere degli esperti citati dall'emittente francese, non ha impedito alle forze sul terreno di cercare di prendere il controllo delle vie di transito della droga che dall'Africa dell'ovest arriva in Europa passando per il Maghreb. Tra le zone centrali per il controllo dei traffici anche quella di Gao, teatro nel fine settimana di un attacco armato contro uomini della missione Onu in Mali, Minusma. Secondo alcuni dati dell'ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine, 18 tonnellate di cocaina sono transitate nell'Africa dell'ovest nel 2010, dopo un picco di 47 tonnellate nel 2007.
In poco piu' di dieci anni il Mali e' diventato una delle principali zone di transito della cocaina dal Sud America all'Europa. A partire dal 2000, infatti, diversi importanti cartelli della droga, tra cui quelli colombiani e venezuelani, hanno deciso di fare dell'Africa occidentale una rotta di passaggio per i traffici di droga destinati al vecchio continente bypassando le vie aeree e marittime. Tra i principali paesi di attracco ci sono la Guinea-Bissau, il Gambia e il Ghana.
Secondo alcune fonti citate dal settimanale francese "L'Express", il valore totale del volume di cocaina che ha attraversato il Sahara negli ultimi dieci anni si avvicina ai 15 miliardi di euro. Secondo le stesse fonti al traffico di droga prenderebbero parte anche diversi gruppi jihadisti attivi nell'area, i quali fornirebbero in particolare servizi legati alla logistica e alla sicurezza dei trasporti dall'estremo nord del Mali verso il Niger o il Ciad. A destabilizzare il quadro regionale si aggiunge l'implosione della Libia. Secondo alcuni esperti la situazione di instabilita' nel paese del Nord Africa avrebbe infatti aumentato la circolazione di armi nella regione e reso piu' fragili i controlli transfrontalieri, avvantaggiando di fatto anche i trafficanti di droga.
Il volume dei traffici e l'entita' degli interessi in gioco in uno dei paesi piu' poveri del continente mette in dubbio la reale presa sul terreno degli accordi di pace di carattere politico siglati a giugno attraverso la mediazione dell'Algeria. D'altronde, come ha sottolineato di recente l'Onu in un articolo di analisi pubblicato sul suo sito di informazione, i diversi gruppi armati nel nord del paese che si dicono lealisti sono in realta' indipendenti o non direttamente riconducibili al governo di Bamako; allo stesso modo, non tutti i gruppi ribelli sono legati al Coordinamento dei movimenti dell' Azawad (Cma), seduto al tavolo delle trattative, che dunque puo' esercitare una scarsa influenza su di essi. 
 
 
 
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