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 ITALIA - ITALIA - Thc e alimenti. Ministero Salute: impegnativi
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6 novembre 2019 9:22
 
"L'iter del decreto che deve fissare i limiti massimi di residui del thc negli alimenti è in corso. Abbiamo visto un fiorire di commercializzazione varia, lo abbiamo detto agli organismi di controllo e abbiamo ribadito che il limite in questo momento è zero. Quando il decreto avrà completato il suo iter usciremo con dei nostri limiti su semi, farine e olio, e speriamo di incidere anche a livello comunitario nei lavori con la Commissione europea". Lo hanno detto i rappresentanti della Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, in audizione in commissione Agricoltura alla Camera sulle risoluzioni in materia di iniziative concernenti l'uso agricolo dei prodotti derivati dalla cannabis sativa. "I semi non contengono thc e l'esigenza di fissare limiti massimi di residui discende dal fatto che nelle operazioni di lavorazione della canapa possono per contaminazione pervenire infiorescenze o frammenti di foglie che contengono thc", hanno aggiunto.  
"L'orientamento comunitario di fissare un limite di thc al 0,3% non ci risulta. La Commissione europea ha lanciato un programma di monitoraggio e noi abbiamo aderito facendo dei campionamenti. Abbiamo mandato i dati ad Efsa, stanno assemblando questi dati e ci sarà una valutazione del rischio da parte di Efsa che dovrebbe consigliare un limite. Dopo il parere di Efsa, ci dovrà essere la definizione dei limiti massimi di residui con un regolamento comunitario". Lo hanno detto i rappresentanti della Direzione generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, in audizione in commissione Agricoltura alla Camera sulle risoluzioni in materia di iniziative concernenti l'uso agricolo dei prodotti derivati dalla cannabis sativa.
 "C'è l'idea di far considerare alimento anche altre parti della pianta, perché questo tipo di cannabis coltivata adesso è teoricamente a basso contenuto di thc. Uno dei problemi fondamentali è che le diverse tipologie di cannabis non sono morfologicamente riconoscibili l'una dall'altra e quindi fare dei controlli per verificare il livello di thc diventerebbe un'attività impegnativa".
 
 
 
 
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