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 AMERICHE - AMERICHE - Presidente Colombia: Venezuela posto di ritrovo di narcotrafficanti e terroristi
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30 luglio 2019 7:48
 
Il presidente colombiano Ivan Duque ha definito il Venezuela un "posto di ritrovo" per terroristi e narcotrafficanti. Dalla Cina, dove si trova in visita ufficiale, il presidente ha risposto alle dichiarazioni dell'omologo venezuelano Nicolas Maduro, che ha dichiarato, parlando in chiusura del Forum di San Paolo, che gli ex leader delle Farc, Ivan Marquez e Jesus Santrich, ricercati dalle autorita' colombiane, sono "benvenuti" in Venezuela. Tali dichiarazioni "confermano ancora una volta che il Venezuela e' un posto di ritrovo per terroristi e trafficanti di droga", ha detto Duque, secondo quanto riporta l'emittente "Rcn".
Parlando domenica, in chiusura del Forum di San Paolo, conferenza dei partiti politici di sinistra e altre organizzazioni dell'America Latina e dei Caraibi tenuta a Caracas, Maduro ha affermato che "Ivan Marquez e Jesus Santrich sono i benvenuti in Venezuela e al Forum di San Paolo". Anche "Timochenko, Catatumbo e le Farc sono benvenuti in Venezuela quando vorranno venire, perche' sono leader di pace", ha detto Maduro, secondo quanto riferisce l'emittente "Rcn". Mentre si apriva il forum nella capitale venezuelana l'ex presidente colombiano Alvaro Uribe Velez dichiarava che gli ex combattenti delle Farc, ricercati in Colombia, Ivan Marquez, Jesus Santrich e El Paisa, e membri del gruppo armato Esercito di liberazione nazionale (Eln), si trovavano al Forum di San Paolo. "Nel Forum di San Paolo ci sono dei fuggitivi. Perche' non dicono al paese dal Venezuela dove si trovano Ivan Marquez, Santrich, El Paisa, quelli dell'Eln e i dissidenti delle Farc?", aveva dichiarato l'ex capo dello stato parlando al forum Dialoghi, innovazione e democrazia lo scorso 24 luglio.
Gia' nei giorni scorsi il presidente colombiano Ivan Duque aveva dichiarato che l'ex comandante delle Farc Jesus Santrich potrebbe trovarsi in Venezuela. "Se puo' trovarsi in Venezuela? E' probabile, visto che (il Venezuela) e' vicino alla zona in cui e' stato visto per l'ultima volta", ha detto il capo dello stato in un'intervista all'emittente radiofonica "Atlantico". "Lo dico pubblicamente: nessun paese puo' dargli protezione, e se qualcuno gli sta dando protezione verra' denunciato alla comunita' internazionale", ha detto Duque.
La Corte suprema di giustizia colombiana ha emesso un nuovo mandato di cattura per l'ex comandante delle Farc e deputato, Jesu's Santrich, a seguito della sua mancata comparizione in tribunale, prevista nella giornata di martedi' 9 luglio, dove avrebbe dovuto difendersi dall'accusa di narcotraffico. L'ordine di cattura, riferisce l'emittente "Rcn", include anche la circolare rossa dell'Interpol, che da' il via libera all'arresto anche in territorio internazionale. All'udienza si sono presentati soltanto i legali di Santrich, dichiarando di non conoscere il luogo in cui si trova il loro assistito. La difesa di Santrich ha quindi sollevato un conflitto di competenze, sostenendo che dovrebbe essere il Tribunale speciale per la pace (Jep) e non la Corte suprema a giudicare il caso.
Quanto all'ex comandante delle Farc Ivan Marquez, questi ha perso il suo seggio di deputato al Senato colombiano, previsto dall'accordo di pace tra il governo centrale e l'ex gruppo armato, per non essersi presentato davanti alla giustizia. "Il Consiglio di stato ha deciso che Luciano Marin Arango ha perso la sua carica di senatore per essere incorso nella clausola terza dell'articolo 183 della Costituzione", si legge in un comunicato del Consiglio di stato della Colombia, secondo cui Marquez avrebbe dovuto presentarsi in parlamento lo scorso 20 luglio. Secondo i magistrati l'ex comandante, che si trova al momento in un luogo non conosciuto, non avrebbe presentato "motivi di forza maggiore" per giustificare la sua assenza. Tra i membri dell'ex guerriglia ricercati dalle autorita' colombiane anche anche Hernando Dario Velasquyez, detto "El Paisa".
Il 24 novembre del 2016 il governo colombiano del presidente Juan Manuel Santos e l'ex guerriglia delle Farc firmavano l'accordo che metteva fine a una guerra interna durata oltre 50 anni. Avviati ufficialmente nel settembre del 2012, i negoziati hanno in primo luogo portato al disarmo dei ribelli e reso possibile la partecipazione dell'organizzazione alla vita politica del paese. Consegnate le armi a una missione delle Nazioni Unite, gli ex guerriglieri si sono radunati in campi di raccolta allestiti dal governo per ricevere una prima assistenza e poter essere identificati prima di abbandonare definitivamente la selva - per decenni loro teatro d'azione - e rientrare nella vita civile. Grazie agli accordi, l'ex guerriglia ha potuto organizzarsi in un partito politico. Alla fine di agosto si e' celebrato il congresso fondativo del partito "Fuerza Alternativa Revolucionaria del Comun" (Forza alternativa rivoluzionaria del comune), sigla che conserva intatto l'acronimo Farc.
Il trattato di pace garantisce alla nuova formazione politica la possibilita' di presentare le sue liste alle elezioni e, per le prossime due legislature, di avere comunque assicurati cinque seggi alla Camera e cinque al Senato. L'attuale trattato di pace sostituisce quello bocciato dall'elettorato colombiano in un plebiscito convocato all'inizio di ottobre del 2016. I "no" ottennero poco piu' del 50 per cento dei voti e il testo fu sottoposto a una revisione che tenesse in conto le obiezioni dei contrari all'accordo, un fronte in cui tuttora spicca il nome dell'ex presidente Alvaro Uribe Velez. Prima di rituffarsi nelle trattative, nel dicembre del 2016, Santos veniva insignito del premio Nobel per la pace, riconoscimento agli sforzi comunque intrapresi per tentare una svolta storica nel paese. Il testo frutto della nuova mediazione non fu sottoposto a plebiscito, spiegava il governo, per evitare che una spaccatura nel paese potesse produrre danni maggiori dei benefici legati alla fine del conflitto.
Il testo veniva quindi definitivamente ratificato il 29 e 30 novembre, da Senato e Camera. Di ispirazione marxista, le Farc sono state a lungo la principale organizzazione ribelle della Colombia. Le azioni terroristiche portate avanti nei decenni si sono spesso intrecciate con le azioni delle potenti reti del narcotraffico che imperversano nel paese. La sigla e' stata nella lista delle organizzazioni terroristiche straniere del Dipartimento di Stato Usa e in quella dell'Unione europea fino a settembre del 2016. Dal 2011 il gruppo e' guidato da Rodrigo Londono Echeverri, conosciuto con il nomignolo di "Timochenko". Questi e' anche il massimo dirigente delle nuove "Farc".
Quanto all'Eln, il governo di Bogota' ha interrotto i colloqui di pace con il gruppo armato dopo la rivendicazione da parte dei guerriglieri dell'attentato contro l'accademia di polizia di Bogota' dello scorso 17 gennaio, costato la vita a 23 cadetti. L'Eln e' stato tra i gruppi cui l'ex governo colombiano di Juan Manuel Santos si e' rivolto per chiudere un accordo di pace analogo a quello stretto a fine dicembre 2016 con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc).
L'esercito di liberazione nazionale e' una formazione guerrigliera che si definisce di ispirazione marxista-leninista e a favore della rivoluzione cubana. L'organizzazione, fondata da sacerdoti cattolici radicali, e' tra i principali protagonisti del conflitto interno che attraversa la Colombia dal 1964 e, dal momento in cui le Farc (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia) hanno sottoscritto l'accordo di pace definitivo con Bogota', e' di fatto la rete militare armata piu' potente del paese. Ad oggi, secondo alcune stime governative, dispone di circa 2.000 effettivi. Il suo nome e' compreso nella lista dei gruppi terroristici composta da Colombia, Peru', Stati Uniti, Canada e Unione Europea.
(agenzia Nova)
 
 
 
 
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