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 USA - USA - Narcotraffico. Sanzioni contro alto dirigente del partito socialista del Venezuela
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19 maggio 2018 12:03
 
L'amministrazione Trump ha emesso sanzioni contro un alto dirigente del partito socialista venezuelano, Diosdado Cabello, accusandolo di traffico di droga e di aver diretto un'importante rete di corruzione che ha sottratto fondi dalle compagnie gestite dallo Stato ai conti in Russia e in altri Paesi. Già da maggio del 2015 é sospettato di far parte del Cartel de los Soles, nel quale sarebbero coinvolti anche alti ufficiali delle Forze armate venezuelane. I provvedimenti di venerdì 18 maggio del Dipartimento del Tesoro congelano i beni negli Stati Uniti di Cabello e stabiliscono il divieto per gli americani di fare affari con lui, questo mentre crescono le tensioni tra gli Stati Uniti e il Venezuela prima delle elezioni presidenziali di domenica 20 maggio, che l'amministrazione Trump rifiuta di legittimare. Il Dipartimento del Tesoro in una dichiarazione ha detto che Cabello, considerato il secondo uomo più potente in Venezuela dopo il presidente Nicolas Maduro, ha usato le sue posizioni di privilegio nel governo per due decenni per "trarre profitto con estorsioni, riciclaggio di denaro e appropriazioni indebite".
Gli Stati Uniti avevano sanzionato dozzine di importanti funzionari venezuelani negli ultimi mesi, tra cui Maduro, per violazioni dei diritti umani, traffico di droga ed elusione delle garanzie democratiche. Ma Cabello era stato finora risparmiato, alimentando di conseguenza ogni sorta di sospetto sul fatto che gli Stati Uniti in qualche modo lo proteggessero al fine di diffondere sfiducia tra la cerchia ristretta di Maduro.
Con i suoi soci, Cabello è accusato di aver estratto ed esportato illegalmente ferro da un centro di produzione statale e di aver riciclato i proventi in Costa Rica e in Russia. Inoltre, il Tesoro ha detto che ha collaborato con il vicepresidente Tareck El Aissami, sanzionato l'anno scorso per traffico di droga, per organizzare spedizioni di droga dal Venezuela attraverso la Repubblica Dominicana e in seguito verso l'Europa. Con un suo altro socio, avrebbe sequestrato carichi di droga a trafficanti di piccolo cabotaggio e li avrebbe riciclati ed esportati attraverso un aeroporto di proprietà del governo. I proventi di tali attivita’ sarebbero stati condivisi con altri, tra cui Maduro. "Il popolo venezuelano sta soffrendo grazie a questi politici corrotti che usano il loro potere per impinguare le proprie tasche, avvalendosi dei servizi di personaggi come Diosdado Cabello, che sfruttano le loro posizioni ufficiali per occuparsi di narcotraffico, riciclaggio di denaro sporco, appropriazione indebita di fondi statali e altre attività corrotte", ha detto il segretario al Tesoro Steven T. Mnuchin. Altri tre membri della presunta rete di corruzione di Cabello sono stati sanzionati venerdì 18 maggio, compreso il fratello, Jose David Cabello, che dirige l'ufficio delle imposte del Venezuela, e sua moglie, Marleny Contreras, che è ministro del Turismo.
L'amministrazione Trump ha anche congelato i beni di Rafael Sarria, che il Dipartimento del Tesoro sostiene essere il principale frontman di Cabello, e di tre sedi della Boca Raton, società della Florida a cui è legato, nonché 14 proprietà che appartengono a lui o alle sue compagnie in Florida e New York.
Al momento non c'è stata alcuna reazione da parte del governo o di Cabello.
 
 
 
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