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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. Due teste mozzate in frigo davanti a sede tv
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Notizia 
29 novembre 2017 17:18
 
Due teste umane sono state rinvenute in un frigo portatile fuori dalla sede dell'emittente messicana "Televisa", nella citta' di Guadalajara, nello stato messicano di Jalisco. Secondo quanto riferito ieri dalle autorita' locali, citate dal quotidiano "El Universal", all'interno del frigo e' stato rinvenuto anche un messaggio minatorio firmato con la sigla "Cjng", iniziali spagnole del cartello della droga Jalisco New Generation. In altri due punti della citta' sono stati rinvenuti un secondo frigo, contenente un messaggio di minacce indirizzato a un giudice, e una borsa contenente un altro messaggio minatorio e sospetti resti umani.
 Secondo dati governativi pubblicati questo mese, il Messico ha registrato a ottobre 2.371 casi di omicidio, il 27,4 per cento in piu' rispetto al mese precedente. Il dato rappresenta il maggiore incremento mensile da 20 anni e fa nel 2017 uno degli anni piu' sanguinosi nella storia del paese. I crimini registrati ad ottobre si concentrano in particolare in sei stati: Baja California (nord), Guerrero (sud-est) e negli stati di Messico, Veracruz, Chihuahua (nord) e Jalisco (costa occidentale).
 Parlando lo scorso 22 novembre in una conferenza stampa al parlamento europeo, il responsabile della Commissione messicana di difesa e promozione dei diritti umani, Olga Guzma'n, ha chiesto all'Ue di non firmare il nuovo accordo commerciale con il Messico, fino a quando il governo di Enrique Pena Nieto non porra' rimedio alle violazioni dei diritti umani e al clima di impunita' che si registra nel paese. "Un trattato di questo tipo non dovrebbe essere firmato se il governo del Messico non mostrera' la volonta'" di fare fronte a queste questioni, ha detto Guzma'n.
Quest'ultima ha denunciato che "migliaia di persone" sono esposte a mancanza di sicurezza e violenza. Nel paese "piu' di 30 mila persone risultano scomparse e "piu' di 310 mila sono state costrette ad abbandonare lo loro abitazioni per fuggire situazioni di violenza. Cifre "mai riconosciute" dal governo di Pena Nieto, ha detto la responsabile messicana, secondo cui il paese vive questa crisi dal 2006, "da quando il governo ha promosso una politica di sicurezza militarizzata per combattere il traffico di droga". "Non c'e' volonta' politica di indagare e punire questi crimini", ha denunciato il difensore dei diritti umani, spiegando che "solo l'1 per cento delle violazioni e' sanzionato". Olga Guzma'n ha poi accusato il governo di "indolenza" e ha insistito sulla necessita' di creare un "meccanismo internazionale contro l'impunita'", per fare in modo che investigatori internazionali e imparziali contribuiscano alle indagini in Messico. Una richiesta, quest'ultima, avanzata piu' volte ma respinta dal governo di Pena Nieto, che "non vuole un controllo internazionale". 
 
 
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