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 FILIPPINE - FILIPPINE - Lotta alla droga. Verso la rottura diplomatica con l'Islanda
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16 luglio 2019 7:36
 
Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, sta "seriamente considerando" il taglio delle relazioni diplomatiche di Manila con l'Islanda, paese che ha promosso una risoluzione delle Nazioni Unite per indagare sulle uccisioni extra-giudiziali della guerra alla droga intrapresa dal governo filippino. Il portavoce del governo filippino, Salvador Panelo, ha dichiarato ai giornalisti ieri sera che la risoluzione adottata la scorsa settimana dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite evidenzia come "le potenze occidentali si facciano beffa del nostro esercizio sovrano di proteggere le persone dalla piaga delle droghe". Panelo ha aggiunto che il presidente sta valutando di troncare le relazioni con l'Islanda per aver "dato il via alla risoluzione", che il portavoce ha definito "grottescamente faziosa, oltraggiosamente miope, e malevolmente parziale". A favore del taglio delle relazioni con l'Islanda si sono espressi anche alleati del presidente come la senatrice Imee Marcos.
l Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha votato la scorsa settimana a favore dell'apertura di una indagine sulle presunte uccisioni extragiudiziali ed esecuzioni sommarie di decine di migliaia di filippini durante la guerra contro il narcotraffico intrapresa dal governo del presidente Rodrigo Duterte. L'avvio dell'indagine, richiesto dall'Islanda, e' stato approvato col voto favorevole di 18 paesi, contro 14 contrari. L'ambasciatore delle Filippine a Ginevra, Evan Garcia, ha immediatamente contestato la decisione, affermando che l'indagine "non rappresenta un trionfo dei diritti umani, ma una loro caricatura". Gruppi per i diritti umani e attivisti affermano che la guerra alla droga intrapresa dal governo filippino del presidente Rodrigo Duterte abbia causato la morte di circa 27mila persone. Il governo stima che circa 6.600 persone siano rimaste uccise in scontri a fuoco con le forze di sicurezza.
La guerra al narcotraffico intrapresa dalle Filippine sotto la presidenza di Rodrigo Duterte e' una "impresa omicida su larga scala" e dovrebbe essere sottoposta a una indagine delle Nazioni Unite per crimini contro l'umanita'. E' quanto afferma un nuovo rapporto della ong Amnesty International, a tre mesi dalla "guerra alla droga" dichiarata da Duterte, che ha causato nelle Filippine migliaia di uccisioni extra-giudiziali. Secondo Amnesty, dietro l'offensiva al narcotraffico si cela l'omicidio sistematico di appartenenti alle classi meno abbienti, su una scala tale da ammontare ormai ad un crimine contro l'umanita'. Il rapporto illustra una serie di casi nei quali la Polizia avrebbe aperto il fuoco contro sospetti indifesi, o li avrebbe sequestrati per poi giustiziarli in luoghi isolati. Il rapporto denuncia anche la manipolazione del materiale probatorio e la fabbricazione di prove ai danni di sospetti spacciatori, cosi' come la generale impunita' dei funzionari di polizia responsabili di crimini. Secondo il rapporto, la provincia di Bulacan, nell'area centrale di Luzon, ha ormai superato l'area di Metro Manila per il numero di vittime della guerra alla droga.
La vittoria schiacciante degli alleati del presidente Duterte alle elezioni dello scorso maggio potrebbe consentire al capo dello Stato di superare le obiezioni residuali al ripristino della pena di morte nel paese. Duterte ha promesso di ripristinare la pena capitale nel paese per i reati di droga, nel contesto della sanguinosa campagna nazionale contro il narcotraffico intrapresa dal suo governo, e gia' culminata nella morte di migliaia di sospetti spacciatori e trafficanti. La dura piattaforma del presidente in materia di giustizia - che include, tra le altre cose, l'abbassamento dell'eta' minima per il riconoscimento della responsabilita' penale da 15 a 12 anni - e' stata uno dei fattori cruciali del suo trionfo alle elezioni presidenziali del 2016. Sino ad ora alcune delle iniziative piu' controverse del presidente sono state arginate dall'opposizione presso il Senato federale: le elezioni in programma lunedi' comporteranno il rinnovo di meta' dei seggi della Camera alta, e gli alleati di Duterte potrebbero aggiudicarseli tutti.
(agenzia Nova)
 
 
 
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