Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha inviato una lettera "al popolo degli Stati Uniti" in cui evoca la lotta contro la pandemia del coronavirus che impegna i due Paesi, ma in cui soprattutto rivolge un appello ai cittadini statunitensi di "mettere un freno alla follia" bellica contro il Venezuela in cui e' impegnato il presidente Trump. "Mentre il mondo e' concentrato a rispondere all'emergenza del Covid-19 - scrive via Twitter Maduro nella missiva - il governo di Trump, strumentalizzando ancora una volta le istituzioni per obiettivi elettorali e basandosi su infamie col pretesto della lotta contro le droghe, ha ordinato il dispiegamento militare degli Usa piu' grande in 30 anni verso la nostra regione". Questo, dice, "con l'obiettivo di minacciare il Venezuela e portare la regione ad un conflitto bellico costoso, cruento e di durata indefinita". Come antecedente a tale manovra ingannevole, spiega poi, il 26 marzo il Procuratore generale William Barr ha presentato "senza mostrare alcuna prova", accuse di narcotraffico verso gli Usa "per me e altri importanti membri del mio governo". E questo nonostante che lo stesso Dipartimento alla Difesa americano dimostri che "il Venezuela non e' un Paese di transito primario di droga verso gli Stati Uniti, come invece lo sono Paesi alleati di Washington, quali la Colombia e l'Honduras". Non possiamo accettare, conclude Maduro, "minacce belliche, ne' blocchi, ne' tantomeno l'intenzione di istallare una tutela internazionale che viola la nostra sovranita' e disconosce i progressi dell'ultimo anno nel dialogo politico sincero fra il governo e gran parte dell'opposizione venezuelana, che desidera soluzioni politiche e non guerre per il petrolio".