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 USA - USA - Legalizzazione Cannabis. Il Michigan va al referendum
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Notizia 
3 gennaio 2018 10:01
 
La Coalition to Regulate Marijuana Like Alcohol ha annunciato di aver raccolto più di 360.000 firme, raggiungendo quindi l’obbiettivo affinchè la sua iniziativa di legalizzazione della marijuana venga inserita nel turno elettorale del Michigan nel novembre 2018. Come avevamo raccontato il Consiglio di Stato di Canvassers aveva approvato il testo del referendum il 18 maggio di quest’anno. Il Michigan, dove la Marijuana Medica è legale grazie ad un referendum del 2008, è guidato dal 2011 dal governatore Repubblicano Rick Snyder che ha recentemente firmato una legge che rivede il sistema di controllo della cannabis terapeutica. Il ricavato delle imposte dal mercato della cannabis medica è oggi stimato in circa 700 milioni di dollari. se la completa legalizzazione della cannabis fosse approvate si supererebbero abbondamente il miliardo di dollari di entrate per lo Stato.
“Raccogliere un numero sufficiente di firme per ottenere il ballottaggio è sempre un’impresa enorme e siamo entusiasti di aver raccolto oltre 100.000 firme oltre le 252.000 richieste dallo stato“, ha dichiarato il portavoce della campagna Josh Hovey. “Proprio come con l’alcol, la proibizione della marijuana è stata un enorme fallimento. Invece di sprecare risorse per l’applicazione della legge su una sostanza che è risultata meno dannosa dell’alcol o del tabacco, la nostra iniziativa crea un sistema strettamente regolato che genererà entrate significative per lo stato e che contribuirà a finanziare le nostre strade, scuole pubbliche e governi locali – tre dei bisogni più sottovalutati del Michigan.”
La campagna ha avuto il sostegno di organizzazioni di advocacy nazionali e locali tra cui il Marijuana Policy Project, la National Cannabis Industry Association, l’ACLU del Michigan, la Drug Policy Alliance, la National Patients Rights Association, il Michigan NORML e MI Legalize.
“È inconcepibile che il nostro stato continui a spendere i dollari delle tasse per arrestare, perseguire e intasare i tribunali e le nostre prigioni con persone arrestate per possesso di marijuana. A peggiorare le cose, questa guerra alla marijuana è stata condotta con un bizzarro pregiudizio razziale“, ha dichiarato poi Kary L. Moss, direttore esecutivo dell’ACLU del Michigan. “Quando i membri della nostra comunità vengono arrestati per possesso anche di piccole quantità di marijuana, possono essere espulsi dagli alloggi pubblici e estromessi dagli aiuti finanziari degli studenti, perdere od ottenere più difficilmente un impiego, perdere la custodia del loro bambino ed essere deportati. Non c’è niente di pratico o giusto riguardo al mantenimento di una politica aggressiva contro la marijuana“.
Questi i punti chiave della proposta:
Legalizzare il possesso personale, la coltivazione di non più di 12 piante e l’uso di quantità limitate di cannabis per gli adulti di età pari o superiore a 21 anni;
Legalizzare la coltivazione della canapa industriale (usata per fabbricare tessuti, plastica biodegradabile, cibo, materiali da costruzione e persino combustibile);
Attivare un sistema di licenze statali per  le imprese che coltivano, trasformano, testano, trasportano e vendono marijuana;
Proteggere i consumatori con adeguati test e norme di sicurezza per la vendita al dettaglio di marijuana;
Tassare la marijuana a livello di vendita al dettaglio con un’accisa del 10% e con una imposta sulle vendite del 6%;
I governi locali avranno la possibilità di scegliere se e dove consentire le attività legate alla marijuana nella propria comunità.
(da Fuoriluogo)
 
 
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