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Italia. Decreto del ministro Turco rende possibile importazione farmaci derivati da cannabis
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2 maggio 2007 15:31
 
Il ministro della Salute Livia Turco ha firmato un decreto ministeriale che inserisce ufficialmente i medicinali derivati dalla cannabis nell'elenco nella Tabella II, sezione B del Testo unico stupefacenti. In questo modo, i farmaci come il Sativex (usati nella terapia del dolore e della sclerosi multipla) potranno essere importati su tutto il territorio nazionale, come gia' a Bolzano. Dovra' essere il medico a prescrivere il farmaco ed inoltrare al ministero una richiesta di importazione del farmaco, in quanto medicinali non ancora commercializzabili in Italia.
Per la verita', un provvedimento simile e' contenuto in un disegno di legge dello stesso ministro (approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 19 ottobre 2007) in materia "di semplificazione degli adempimenti amministrativi connessi alla tutela della salute e altri interventi in materia sanitaria". Ma il testo di legge, nonostante i ripetuti appelli del ministro Turco, e' ancora bloccato in commissione Igiene e Salute del Senato. Il presente decreto bypassa quindi il Parlamento, permettendo da subito l'uso di questi farmaci.

Dichiarazione di Giulio Manfredi (Direzione nazionale Radicali Italiani): L'aggiornamento e completamento delle tabelle sugli stupefacenti allegate al DPR 309 del 1990, operato dal ministro della Salute Livia Turco con un decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di sabato scorso, riveste un doppio significato, uno positivo e l'altro negativo.
Innanzitutto, è da sottolineare positivamente la decisione del ministro di bypassare il Parlamento, dove giace da ottobre un disegno di legge che conteneva, fra l'altro, la possibilità di importare dall'estero medicinali derivati dalla cannabis per impiegarli nella terapia farmacologica (terapia del dolore, sclerosi multipla), creando così le basi normative per rendere possibile l'immissione nel mercato italiano di tali medicinali. Positivi sono anche le disposizioni del decreto che rendono più semplice ai farmacisti la prescrizione di medicinali oppiacei, chiarendo inoltre che gli analgesici oppiacei possono essere prescritti per il trattamento del dolore severo indipendentemente dalla sua natura (dolore conseguente a tumori, a traumi, a fratture, ad interventi chirurgici, alcoliche, ecc.).
Detto questo, non posso non rilevare che l'ennesimo aggiornamento delle tabelle è anche l'ennesima prova che la legge probizionista sugli stupefacenti non modifica né tantomeno impedisce i cambiamenti del mercato criminale (da essa creato) ma semplicemente li registra. Un esempio per tutti: nel decreto della Turco c'è scritto testualmente "Visto che la Buprenorfina .risulta essere oggetto di spaccio nel mercato clandestino", la sostanza viene aggiunta nella tabella I dove sono collocate le sostanze con forte potere tossicomanigeno ed oggetto di abuso.
Vista l'incessante capacità del mercato nero criminale di proporre nuove droghe e nuove combinazioni di vecchie droghe, il ministro Turco dovrà aggiornare ancora molte volte le tabelle degli stupefacenti.
 
 
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