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 ITALIA - ITALIA - Inalazione solventi. Polizia: droga dei poveri, pericolosissima
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6 novembre 2011 19:53
 
E' diventata 'una pratica giovanile pericolosissima' l'abitudine di inalare lacche, deodoranti ed altre cosiddette 'droghe dei poveri'. E' Mario Manolfi, medico capo della Polizia di Stato, a sottolinearlo in un intervento su 'Poliziamoderna', il mensile ufficiale della Polizia.
'Gli inalanti -spiega Manolfi- sono sostanze volatili che producono vapori chimici che possono essere inspirati e provocare un effetto psicoattivo o uno stato di alterazione mentale. Questa definizione abbraccia un'ampia gamma di prodotti chimici differenti che possono avere diversi effetti farmacologici, mai terapeutici.
Basandosi sulla forma in cui spesso si trovano nei prodotti d'uso domestico, industriale o medico, si distinguono quattro categorie generali d'inalanti: solventi volatili (in colle, solventi di vernici, diluenti, combustibile per accendini, benzine), aerosol (lacche per capelli, deodoranti, vernici spray), gas anestetici (etere, cloroformio, protossido d'azoto, noto come 'gas esilarante') e nitriti volatili (nitrito d'amile nei farmaci e di butile nei deodoranti)'.
'Negli ultimi anni la diffusione degli inalanti ha raggiunto un livello tale da costituire un serio rischio per la salute degli addetti alla loro lavorazione e per quelle professioni che quotidianamente ne vengono a contatto. A cio' -prosegue- si associa il drammatico fenomeno del loro utilizzo, soprattutto in Sudamerica o nei Paesi dell'Est europeo, per ottenerne effetti di tipo sedativo-allucinogeno'.
La presenza in una varieta' di prodotti economici e di largo consumo 'aumenta notevolmente le possibilita' di contatto e di accesso a queste sostanze, favorendone il loro consumo in sostituzione delle droghe piu' tradizionali. L'assenza di specifiche normative di riferimento sulla loro vendita giustifica il crescente interesse per gli aspetti epidemiologici e tossicologici di questi composti'.
'L'inalazione di solventi organici volatili da parte di lavoratori dell'industria o a fini voluttuari -si legge su 'Poliziamoderna'- e' in grado di produrre uno stato di inebriamento.
La tossicita' e i sintomi clinici variano a seconda del prodotto inalato, anche se tutti, a concentrazioni adeguate, sono in grado di provocare alterazioni del sistema nervoso centrale, nonche' danni a fegato e reni. I casi di intossicazione acuta sembrano in forte riduzione, mentre le forme da intossicazione cronica divengono sempre piu' numerose'.
'Gli effetti neuropsicofarmacologici acuti dovuti all'inalazione di solventi -spiega Manolfi- sono caratterizzati da una stimolazione e disinibizione a basse dosi, seguiti da depressione alle dosi piu' elevate. Nell'intossicazione acuta il soggetto prova un senso di esaltazione, con vertigine, confusione e linguaggio impacciato. La facolta' di giudizio e' indebolita con illusioni di forza superiore o di grande capacita' atletica. A seconda della concentrazione di solvente inalato, questa prima fase dell'intossicazione durera' dai 45 ai 60 secondi. Segue una fase di sonnolenza che dura circa un'ora, anche se l'inalazione di solventi particolarmente concentrati puo' indurre stupore, convulsioni e perdita di coscienza'.
In particolare, 'alcune sostanze quali il butano e il toluene possono produrre la pericolosa illusione di essere capaci di volare o di nuotare, oltre che allucinazioni della sfera visiva, uditiva o tattile. Nel caso di intossicazione da toluene, il soggetto presenta un rallentamento dell'ideazione e una distorsione della percezione del tempo che appare scorrere piu' velocemente. Rari sono i casi di morte, in genere dovuta alla comparsa di edema-emorragia polmonare o arresto cardiaco, per inalazione diretta del solvente oppure, come piu' spesso accade nei soggetti che ne fanno un uso voluttuario, per soffocamento con le sacche di plastica usate per l'inalazione'.
'L'abuso ripetuto e l'esposizione massiccia ai solventi puo' provocare, infine, anche atrofia cerebrale, con conseguenze gravi quali demenza, tremori o epilessia. Nei consumatori cronici -continua il medico della Polizia- e' frequente il forte dimagrimento. Anche l'esposizione da parte di donne in gravidanza sembra avere un effetto deleterio, con neonati affetti da anormalita' cranio-facciali che nel corso dell'accrescimento sviluppano deficit cognitivi e alterazioni motorie e del linguaggio. I soggetti, infine, che inalano cronicamente queste sostanze possono sviluppare farmacodipendenza con dipendenza psicologica dalle stesse, mentre di raro riscontro sono la dipendenza fisica e le sindromi da astinenza'.
'Le strategie di intervento su questa nuova area medico-sociale necessitano di un approccio multidisciplinare, capace di offrire alla collettivita' strumenti di cura efficaci che tengano conto della triplice dimensione preventiva, medica e sociale. L'esplosione di nuove tossicomanie giovanili -conclude- spinge alla ricerca di nuovi strumenti di intervento sociale, mentre l'esposizione incontrollata e inconsapevole nei luoghi di lavoro necessita di servizi specializzati con operatori di formazione eterogenea, medica, psicologica e socio-assistenziale, con finalita' preventive e terapeutiche'.
 
 
 
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