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 ITALIA - ITALIA - Fumo e riduzione del danno. Eurispes
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27 settembre 2018 15:51
 
Sei italiani su dieci sarebbero disposti ad abbandonare le sigarette se fosse scientificamente provato che esistono prodotti alternativi meno dannosi. E oltre otto su dieci vorrebbero avere informazioni sulle novita' meno a rischio offerte dal mercato. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto Eurispes "Fumo: nuovi prodotti e riduzione del danno", sulle abitudini e le opinioni dei fumatori, l'impatto sulla salute, lo sviluppo e la diffusione dei prodotti alternativi a quelli tradizionali. L'indagine ha valutato un campione di 1.135 fumatori italiani. Le persone intervistate sono nel 53,7% fumatori da piu' di 10 anni, circa la meta' del campione consuma piu' di 10 sigarette al giorno, in particolare, il 15,2% ne fuma oltre 20 al giorno, il 33% da 11 a 20. Solo il 9% afferma di voler smettere entro sei mesi. Il 18,3% non ha alcuna intenzione di abbandonare le bionde, il 26,6% 'dovrebbe ma non vuole', il 28,5% 'dovrebbe ma non crede di riuscire', il 17,6% 'vorrebbe ma non in tempi brevi'. Dalla ricerca comunque viene fuori una forte volonta' e la necessita' di essere informati sulle possibili conseguenze del fumo. La maggioranza dei fumatori inoltre, sarebbe disposta a cambiare prodotto abituale a favore di uno meno nocivo: il 17,8% lo farebbe 'sicuramente', il 43,9% 'probabilmente', mentre non sarebbe 'sicuramente' disposto uno su dieci degli intervistati e non lo sarebbe 'probabilmente' il 28,5%. Per quasi otto intervistati su dieci, sarebbe giusto introdurre per i prodotti meno dannosi una tassazione ridotta, nel caso in cui il minor danno fosse scientificamente provato. Nel 2017, il Ministero della Salute ha calcolato che i fumatori italiani sono 11,7 milioni, cioe' oltre un quinto della popolazione. Secondo l'Oms i fumatori nel mondo sono circa un miliardo e cento milioni, 950 milioni di uomini, 177 milioni di donne, ovvero il 21% della popolazione mondiale. E stima che il tabacco uccida nel mondo 6 milioni di persone l'anno, 600 mila delle quali sono non fumatori esposti al fumo passivo. Una forbice tra le 70 mila e le 83 mila di queste morti avvengono in Italia. Secondo uno studio dell'Unione europea del 2017, in Europa i consumatori regolari di sigarette elettroniche sono 9 milioni, oltre 500 mila fumatori sono passati invece al tabacco riscaldato senza combustione. Nel 2016, il valore di mercato dei nuovi prodotti ha raggiunto i 4 miliardi di euro complessivi e si prevede che continuera' a crescere. Di questi, il 90% e' rappresentato dalle sigarette elettroniche, il 10% dai prodotti a tabacco riscaldato. Alla base del cambiamento c'e' la consapevolezza della gravita' dei danni causati dal fumo.
 
 
 
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