testata ADUC
 ALBANIA - ALBANIA - Ex-ministro Interno respinge legami con narcos arrestato in Italia
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
18 ottobre 2017 9:01
 
L'ex ministro dell'Interno albanese, Saimir Tahiri, ha respinto ieri sera le accuse su presunti legami con Moisi Habilaj, l'albanese arrestato ieri a Catania dal Gruppo d'investigazione sulla criminalita' organizzata (Gico) della Guardia di Finanza italiana. L'arresto di Habilaj e' avvenuto insieme a quello di altre 6 persone, nell'ambito di un'operazione che ha portato allo smantellamento di un'organizzazione criminale italo-albanese, dedita al narcotraffico dall'Albania verso la Sicilia. Il nome di Habilaj insieme a quello di altri suoi parenti, residenti a Valona, e' venuto alla cronache gia' nel 2015, quando un ex ufficiale della sezione antidroga della citta' di Fier, Dritan Zagani, ha pubblicamente denunciato i legami di Habilaj e i suoi fratelli con la polizia in quanto parenti dell'ex ministro Tahiri. Durante una conversazione con un trafficante italiano, Habilaj, secondo le intercettazioni delle autorita' italiane dice tra l'altro che "30 mila (euro) glieli devo portare a Saimir". 
"Un criminale, che risulta essere un mio cugino di decimo grado e' stato arrestato e come reso anche pubblico non ha esitato di fare anche il mio nome. Di criminali che usano nomi di politici o ministri per vantarsi delle loro illecite attivita', ce ne sono parecchi. Io non sono ne' il primo ne' l'ultimo. Tuttavia, chiedero' alla Procura di avviare immediatamente un'inchiesta su di me, su ogni aspetto della mia vita e del mio lavoro, senza voler proteggermi dall'immunita' parlamentare", ha dichiarato Tahiri in una conferenza stampa. Due anni fa l'ex ufficiale di polizia Zagani ha riferito che i fratelli Habilaj, sospettati di essere coinvolti in attivita' criminali, si muovevano con un'auto di proprieta' di Tahiri. L'ex ministro ha ammesso all'epoca di aver venduto l'autovettura ai fratelli Habilaj nel 2013, e di averla utilizzata per un suo viaggio privato all'estero. "Questo e' stato il mio grande e unico errore, non aver verificato prima a chi avrei dovuto vendere l'auto. Oltre a questo, nient'altro mi lega con i miei lontani cugini", ha dichiarato Tahiri. 
Gia' all'epoca, il caso ha provocato duri scambi di accuse fra l'opposizione di centro destra guidata da Lulzim Basha e Tahiri che ha sempre respinto le accuse nei suoi confronti. "Noi abbiamo denunciato i legami di Tahiri con il gruppo degli Habilaj centinaia di volte, ma Rama (il premier Edi) ha sempre difeso Tahiri. Adesso, dopo l'arresto in Italia, continua a tacere. La nostra domanda oggi e' semplice, perche' non arresta il suo ex ministro", ha attaccato il leader dell'opposizione Lulzim Basha oggi in una conferenza stampa. A suo parere le autorita' italiane avrebbero portato "prove e fatti incontestabili che testimoniano non solo i legami di Tahiri con gli Habilaj, ma anche il suo ruolo nel traffico di droga fra l'Albania e l'Italia". Rama ha risposto tramite un suo post su Facebook. "Ho sempre dato il mio sostegno a Tahiri per la sua integrita'. Ma oggi gli albanesi hanno bisogno di sapere solo la verita'. Percio' la giustizia deve andare fino in fondo a questa storia senza perdere tempo e fare piena luce sui fatti", ha scritto Rama.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS