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 ITALIA - ITALIA - Droghe e overdosi. Sistema allerta precoce: una bufala. Interrogazione
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Notizia 
22 gennaio 2010 18:20
 
Mercoledì scorso i senatori Donatella Poretti e Marco Perduca (Radicali/Pd) hanno presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri per sapere, tra l’altro, quale sia la finalità del “sistema di allerta precoce”, la cui istituzione e gestione rientra fra i compiti del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, tenendo conto che tale istituto non è riuscito ad evitare nemmeno una delle 27 morti per overdose della scorsa estate in provincia di Torino (1).
Giulio Manfredi, della Lista Bonino/Pannella ha commentato:

Ormai in Italia ci si abitua a tutto, anche al fatto che solamente mesi dopo lo stillicidio di morti per overdose (che già allora fu portato a conoscenza dell’opinione pubblica con gravissimo ritardo) esce un articolo de “La Stampa” di Torino in cui il Prof. Serpelloni, capo del Dipartimento Antidroga, ci informa che lo stupefacente che ha provocato le overdosi di Torino si chiama “6-mam”, è pericolosissimo ed è di origine afghana. E’ stupefacente il ritardo con cui solo una minima parte dell’opinione pubblica è messa al corrente dei risultati delle analisi di laboratorio dell’Antidroga; eppure, tra le funzioni del Dipartimento Antidroga, vi è anche “l’evidenziazione precoce” (sottolineo “precoce”) dei rischi e delle possibili conseguenze derivanti per la salute della popolazione dal consumo delle sostanze stupefacenti circolanti sul mercato criminale (art. 2, comma 6, decreto 23 gennaio 2009).
Il governo Berlusconi, il sottosegretario Giovanardi, il Prof. Serpelloni non lo ammetteranno mai ma la triste verità è che loro non controllano nulla, con tutto il loro apparato proibizionista, pagato dai cittadini.
Per puro stoicismo, i senatori Poretti e Perduca ricordano al governo che se vi fossero stati a Torino programmi di somministrazione controllata di eroina (gli stessi che sono in atto in questo momento non su Marte ma in Svizzera), alcune se non tutte di quelle overdose mortali sarebbero state evitate; se vi fossero state a Torino una o più narcosale, alcune di quelle overdosi sarebbero state evitate; se l’oppio afgano fosse trasformato in morfina, per uso medico, come richiesto prima dai radicali e poi dal Parlamento europeo, non sarebbe trasformato in eroina, in “6-mam”, in merce per le mafie.
E’ il regime proibizionista esistente su alcune droghe il vero responsabile delle morti di Torino ma anche della vita di merda che fanno ogni giorno milioni di persone in tutto il mondo; ma questo Berlusconi, Giovanardi e Serpelloni non l’ammetteranno mai.

(1) Senato della Repubblica
Atto n. 2-00152
Pubblicato il 20 gennaio 2010
Seduta n. 316
PORETTI , PERDUCA - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -
Premesso che:
la sezione di cronaca di Torino del quotidiano “La Stampa” del 12 gennaio 2010 riporta un articolo di Massimo Numa dal titolo “Una molecola killer ha ucciso 27 eroinomani - La scoperta dopo gli esami della Scientifica”;
il pezzo suddetto riporta la notizia che i laboratori della Polizia scientifica hanno individuato uno stupefacente oppioide particolare, denominato “6-Mam”, di provenienza afgana, che avrebbe provocato la morte di 27 cittadini tossicodipendenti, in provincia di Torino, nell’estate del 2009;
il pezzo suddetto riporta anche le seguenti dichiarazioni del prof. Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri: «Alcuni cadaveri sono stati trovati con ancora le siringhe conficcate nelle braccia. Una morte fulminea. Il tempo di assimilazione della molecola è di pochi secondi, molto più veloce dell’eroina (…) Allora, non fu perso un solo istante. Decidemmo di istituire il livello di massima allerta 24 ore dopo avere ricevuto, dagli organismi locali, i dati sul numero e sulle circostanze dei decessi. Ma il caso Torino è stato unico in Italia, in quel periodo, e ci ha consentito di studiare a fondo ogni dettaglio di questa vera e propria strage». Rispetto al perché è stato immessa sul mercato criminale uno stupefacente così letale, Serpelloni dichiara: “Impossibile ricostruire questo tipo di scenari, noi possiamo solo accertare il tipo di sostanza utilizzata, le caratteristiche chimiche, le aree di provenienza. E cercare di evitare, in futuro, con la prevenzione, una catena di morti di queste dimensioni spaventose”;
 considerato che il decreto 23 gennaio 2009 del Sottosegretario di Stato alle Politiche per la Famiglia, per il Contrasto alle Tossicodipendenze e Servizio Civile (Decreto organizzazione interna della struttura di missione "Dipartimento per le politiche antidroga”), e in particolare, l’art. 2, comma 6 (Funzioni del Dipartimento per le politiche antidroga), così recita: “Il Dipartimento, mediante sistemi di allerta precoce e il coordinamento delle altre amministrazioni centrali coinvolte, provvede alla sorveglianza epidemiologica, delle caratteristiche delle sostanze stupefacenti circolanti, dei comportamenti di abuso e dei fenomeni droga correlati, per l'evidenziazione precoce dei rischi e delle possibili conseguenze rilevanti per la salute della popolazione”,
 
si chiede di sapere:
quale sia la finalità del “sistema di allerta precoce”, la cui istituzione e gestione rientra fra i compiti del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, tenendo conto che tale istituto non è riuscito ad evitare nemmeno una delle 27 morti per overdose citate in premessa;
tenendo conto che solamente una piccola parte dell’opinione pubblica (i lettori dell’articolo de “La Stampa” citato in premessa) è venuta a conoscenza dei risultati dei laboratori della Polizia Scientifica non durante l’escalation delle morti bensì alcuni mesi dopo le overdose mortali;
se il Governo non ritenga che un sistema di somministrazione controllata di eroina - sull’esempio di quello esistente in Svizzera, a cento chilometri da Torino - avrebbe evitato alcune di quelle overdose mortali, se non tutte;
se non reputi che la presenza di una o più narcosale nella città di Torino - sull’esempio di quelle operanti da un ventennio in varie città europee - avrebbe evitato alcune di quelle overdose;
se non pensi che l’utilizzo dell’oppio afgano per produrre morfina - come proposto prima dai radicali e poi dal Parlamento europeo - avrebbe impedito la trasformazione di quell’oppio in eroina e, nel caso specifico, in “6-Mam”, il conseguente smercio sulla piazza criminale torinese e la conseguente morte di 27 persone;
se, alla luce delle considerazioni esposte, non ritenga che il regime proibizionista esistente su alcune droghe sia il vero responsabile dei 27 decessi per overdose a Torino dell'estate del 2009 e non lo stupefacente “6-Mam”;
in definitiva, se non ritenga che il regime proibizionista sia esso stesso un crimine.

 
 
 
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