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 ITALIA - ITALIA - Droghe. A Bologna aumentato l'uso di siringhe
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17 settembre 2019 7:52
 
A Bologna tra i consumatori di sostanze stupefacenti aumenta il ricorso alla siringa, invece dell'inalazione: un dato che non lascia tranquilli gli operatori impegnati nelle attivita' di riduzione del danno, perche' l'uso della siringa "e' piu' rischioso a livello sanitario e per i possibili effetti sulla salute". A segnalare il fenomeno e' Francesca Di Corpo, responsabile dei servizi dell'Unita' di strada dell'Asp, intervenuta nei giorni scorsi durante una commissione che si e' svolta in Comune. Buona parte dell'attivita' dell'Unita' di strada si svolge in zona universitaria, "la piu' colpita sia dal consumo che dallo spaccio", conferma Di Corpo, mentre in Bolognina "vediamo soprattutto il fenomeno dello spaccio e meno quello del consumo a cielo aperto". Intanto, segnala Di Corpo, "negli ultimi tempi si e' registrato un forte aumento dei ragazzi tra i 18 e i 35 anni che fanno un uso spropositato di sostanze, senza una reale percezione dei rischi". A livello cittadino, nel primo semestre del 2019 l'Unita' di strada ha conteggiato circa 1.000 contatti in piu' rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le sostanze maggiormente utilizzate sono cocaina ed eroina, ma non manca anche il consumo di cannabis e quello di alcol associato a psicofarmaci: di conseguenza "oltre allo spaccio di sostanze c'e' anche quello di medicinali", riferisce l'operatrice. E "un altro elemento che stiamo osservando e' che dal consumo di sostanze per inalazione molti sono passati all'assunzione per via iniettiva" che, spiega Di Corpo, "fa sentire di piu' l'effetto". Nei primi mesi del 2019 "abbiamo registrato un aumento nella distribuzione delle siringhe rispetto al 2018", segnala sempre la responsabile dell'Unita' di strada.
In particolare, nell'ultimo anno si e' notato un aumento dell'uso di siringhe anche nella popolazione magrebina, spiega Di Corpo: se prima questo era un "tabu", oggi aumentano i magrebini che adoperano l'ago e "nascondendosi" dagli altri. La commissione, intanto, e' servita anche a fare un primo bilancio del potenziamento dei servizi per il contrasto alle dipendenze che il Comune aveva annunciato lo scorso luglio. "E' partita l'implementazione del servizio di strada e ci si sta concentrando principalmente sulla parte piu' problematica, quella di piazza Verdi- afferma Monica Brandoli, responsabile Servizi di contrasto alla grave emarginazione dell'Asp- anche se stiamo assistendo ad un fluire di persone verso la Bolognina e la prima periferia dopo via Zanolini". Il rafforzamento dei servizi "ci consente di essere fuori tutti i giorni dal lunedi' al venerdi' per circa sei ore al giorno", riepiloga Brandoli, con due giorni di presenza fissa in largo Trombetti "perche' abbiamo bisogno anche di farci intercettare dagli utenti". Un'altra novita' e' la presenza per un giorno a settimana di un infermiere, "che ci sta consentendo di intercettare molte piu' persone", riferisce la dirigente dell'Asp: trattandosi di soggetti che vivono in strada, in pratica, si sta dimostrando efficace la possibilita' di offrire non soltanto lo scambio delle siringhe ma anche vere e proprie prestazioni sanitarie, come la cura di ascessi o ferite, "che altrimenti farebbero accedere le persone in modo molto piu' sostanzioso al pronto soccorso". E cosi' nel solo mese di agosto, spiega Brandoli, sono 583 i contatti registrati a livello cittadino.
E di recente il sistema e' riuscito ad entrare in relazione perfino con alcuni ragazzi che stazionano in via Oberdan e via Ugo Bassi i quali "neanche durante il Piano freddo avevano mai accettato un giorno di accoglienza", sottolinea Brandoli. Un altro terreno di lavoro e' quello che riguarda la relazione con il territorio: non soltanto le associazioni di volontariato ma anche le farmacie. Perche' la distribuzione e il recupero delle siringhe passano anche da li' e i farmacisti "possono darci delle informazioni utili sugli stili di vita e le persone", spiega Brandoli, aggiungendo che e' stata contattata un'associazione di Roma che ha elaborato un questionario ad hoc per le farmacie che potrebbe essere utilizzato anche a Bologna. Si tratta insomma di un "lavoro capillare", da svolgere "in un contesto molto difficile" e di fronte ad un fenomeno "che cambia rapidamente sotto i nostri occhi", sottolinea Brandoli: una situazione che "non possiamo ne' impedire ne' controllare, possiamo solo gestirla per quanto ci compete". Quello con cui oggi bisogna fare i conti e' "un consumo non piu' legato solo alla marginalita' ma trasversale ai fattori socio-economici", rileva l'assessore alla Sanita', Giuliano Barigazzi, definendo "sorprendenti" e "indicativi" i dati sui contatti registrati in agosto. Una "chiave di volta", secondo l'assessore, e' "l'aggancio con gli stakholders dell'area": comincia dunque un "lavoro certosino" che portera' a "bussare alle porte delle farmacie, dei comitati di cittadini, delle associazioni di studenti e dell'Universita', con la quale e' gia' iniziato un ragionamento che prevede il coinvolgimento di persone altamente qualificate che possano insieme a noi cercare di capire quali sono le azioni migliori".
 
 
 
 
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