Il governo di Pakatan Harapan (PH) intende depenalizzare il possesso di droga per uso personale prima della fine del suo primo mandato.
Il Ministro della Sanità Datuk Seri dr Dzulkefly, ha fatto presente che la questione è già in calendario, e che lo faremo basandoci su prove scientifiche.
"Faremo piccoli passi, ma siamo impegnati", ha detto ai giornalisti a margine di una conferenza sulla politica malese in materia di droga dell'Università di Malaya.
Nel giugno dello scorso anno, il dott. Dzulkefly aveva annunciato che il governo avrebbe dovuto introdurre un "cambio significativo di politica" sulla depenalizzazione delle droghe, così come riportato dall’agenzia AFP. La proposta prevedeva la rimozione di sanzioni penali per il possesso e l'uso di droghe in piccole quantità.
“Questo non è nulla contro la religione. È qualcosa di importante e non la legalizzazione di qualcosa che è reso illegale dalla religione”. La riforma non mirava a legalizzare il consumo personale di droghe, ma una depenalizzazione per coloro che hanno bisogno di aiuto e sono stati agganciati dalle droghe per vari motivi: stigmatizzare i tossicodipendenti e gli incarcerati non risolverebbe il problema.
Nel suo discorso alla conferenza, il dottor Dzulkefly ha parlato anche di un prezzo elevato: nel 2017, il 56% (36.960 detenuti) ha scontato condanne per reati minori non violenti legati alla droga.
"Il governo ha speso circa 40 RM al giorno per ogni prigioniero che si traduce in 1,47 milioni di RM al giorno e 44 milioni di RM al mese, 539 milioni di RM all'anno", ha detto. Inoltre ha rilevato che non vi è stata alcuna riduzione del numero di tossicodipendenti nonostante la pena di morte.
"Le statistiche della National Anti-Drugs Agency mostrano un costante aumento del numero di persone che usano droghe (161.945 a giugno 2019) anche da quando abbiamo la pena di morte", ha osservato.