Uno studio di UKE-Amburgo mostra che il numero di consumatori di cannabis in Europa è aumentato di oltre il 25% nel secondo decennio del secolo.

Secondo uno studio condotto dal Centro per la ricerca interdisciplinare sulle dipendenze dell'Università di Amburgo e dell'Università tecnica di Dresda, i dati pubblicamente disponibili provenienti dai paesi dell'UE insieme a Regno Unito, Norvegia, Turchia e l'Ufficio delle Nazioni Unite per la droga e il crimine, mostrano che il consumo di cannabis è aumentato drammaticamente in tutta Europa.

Secondo tali dati, il numero di maggiorenni, senza sorprese, che ha consumato cannabis è aumentato in media del 27%. L'aumento relativo più forte si è verificato tra i 35-64 anni, ma nel complesso è aumentato anche il consumo regolare.

Questo è certamente un dato interessante semplicemente perché, sia aneddoticamente che in altro modo, anche i negozi di CBD stanno segnalando un drammatico aumento del traffico mentre i consumatori cercano di alleviare lo stress e l'ansia legati alla pandemia.

Tuttavia, queste informazioni arrivano anche in un momento in cui molti in Germania chiedono una riforma globale delle leggi sulla droga, in particolare per quanto riguarda la cannabis.

Sebbene questi dati provengano anche da rapporti di polizia, ciò che mostrano in generale è che l'Europa, che è sempre stata più favorevole alla cannabis (o almeno meno draconiana) degli Stati Uniti, sta finalmente iniziando ad avere un confronto più onesto sul tema della riforma della cannabis.

Con sempre più paesi che ammettono che la cannabis ha efficacia medica, anche se a malincuore, così come molti ora si muovono nella direzione della coltivazione domestica se non della depenalizzazione, questi dati servono a sottolineare una realtà importante e critica.

La cannabis come farmaco, sostanza simile ma non pericolosa come l'alcol e molto meno pericolosa del tabacco, per non parlare dell'uso in una vasta gamma di altri prodotti, dal cibo ai cosmetici, dalle forniture per l'edilizia all'abbigliamento, ha aperto un dibattito in Europa come non mai prima.

(da ICBC – International Cannabis Business Conference del 04/10/2021) CHI PAGA ADUC
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