Dimostrando un notevole sostegno professionale per la cannabis medicinale, una netta maggioranza di medici generici in Australia si dice in favore del suo uso, o si dichiara neutrale. La maggior parte tuttavia ammette di avere conoscenze inadeguate in materia. Sono i risultati di un sondaggio condotto dalla Lambert Initiative for Cannabinoid Therapeutics, University of Sydney, descritto come il piu' comprensivo del suo genere e inteso a misurare le risposte dei medici 'di prima linea', che si trovano a dover rispondere alle domande dei pazienti. "Abbiamo appreso che circa due terzi dei medici hanno avuto almeno un paziente negli ultimi tre mesi che ha fatto domande sulla cannabis medicinale. In alcuni casi i pazienti che hanno chiesto informazioni sono stati dieci o piu'", scrive il direttore del progetto Iain McGregor, sulla rivista medica online BMJ Open. "Vi sono molte persone malate che non sono guarite ma ricevono grande sollievo dei sintomi usando la cannabis medicinale. E sono loro i sostenitori piu' appassionati", aggiunge. La cannabis medicinale e' stata legalizzata in Australia verso la fine del 2016, ma l'attuazione e' stata lenta. Finora sono circa 700 i pazienti australiani a cui e' stata prescritta, mentre sono circa 100 mila secondo McGregor quelli che ricorrono per uso medico a cannabis illegale. Al sondaggio della Lambert Initiative hanno partecipato 640 medici generici in seminari educativi in cinque citta' australiane, fra agosto e novembre dello scorso anno. La maggioranza ha ammesso che la sua conoscenza della cannabis e' inadeguata, e solo il 28% si sente a suo agio nel discuterne con i pazienti. Tuttavia il 56,5% e' a favore celle sua disponibilita' su ricetta medica. Il modello preferito e' che possa essere prescritta da medici generici competenti sul suo uso, indipendentemente dagli specialisti.