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 AUSTRALIA - AUSTRALIA - Cannabis terapeutica. Quando il proibizionismo fa la differenza
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4 luglio 2018 16:02
 
 Non c'e' evidenza che la cannabis migliori i risultati nella terapia del dolore cronico non oncologico. E' questa la conclusione a cui sono arrivati alcuni ricercatori australiani dell'Universita' del Galles del Sud in un articolo pubblicato su Lancet Public Health. Nell'analisi degli studiosi di Sidney sono state coinvolte piu' di 1500 persone. Il 24% di loro aveva usato la cannabis e sono arrivati a percepire un dolore maggiore e ad avere una minore auto-efficacia nella gestione del dolore. Inoltre, concludono i ricercatori, non c'e' stata alcuna prova che la cannabis arrivasse a ridurre la gravita' del dolore o esercitasse un effetto capace di evitare l'assunzione di farmaci oppioidi. C'e' pero' da sottolineare come lo studio sia stato fatto in un momento particolare per l'Australia: il 30 ottobre 2016 una legge ha legalizzato l'uso di cannabis terapeutica. Dall'Universita' australiana hanno fatto notare come nello studio solo pochi dati siano stati raccolti dopo la depenalizzazione e che poche persone avevano avuto accesso ai cannabinoidi per scopi medicinali. Larga parte dei partecipanti era arrivata a usare cannabis prodotta illecitamente. E, spiegano gli stessi ricercatori, come sia "improbabile" che la cannabis fosse stata consumata sotto la guida di un medico. "Le aspettative che la cannabis riduca il dolore e l'uso di oppioidi potrebbero differire tra i partecipanti che usano cannabis terapeutica rispetto a quelli che usano quella illecita", si legge nella ricerca. 
 
 
 
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