Sebbene il CBD sia ampiamente utilizzato, anche nell'automedicazione dei malati di cancro, e le terapie a base di CBD siano in fase di valutazione clinica per il trattamento del cancro, i suoi meccanismi d'azione sono ancora poco conosciuti.

Metodo
In questo studio, utilizzando l'analisi microarray e l'analisi Western blot per la convalida, è stato tentato di identificare l'intero spettro di geni regolati dal CBD attraverso varie linee cellulari di cancro aggressivo, tra cui seno, cervello, testa e collo e prostata.

Risultati
E’ stato confermato che ID1 è uno dei principali bersagli sottoregolati dal CBD ed è stato anche scoperto che il CBD inibisce FOXM1 (Forkhead box M1), un attivatore trascrizionale coinvolto nella proliferazione cellulare, mentre contemporaneamente sovraregola GDF15 (fattore di differenziazione della crescita 15), una citochina associata ai tessuti di differenziazione.

Conclusione
Modulando l'espressione di geni chiave che guidano il cancro condivisi, il CBD potrebbe rappresentare una promettente terapia non tossica per il trattamento di tumori di varia origine.

Per approfondimenti
https://www.liebertpub.com/doi/10.1089/can.2019.0081

(Cannabis and Cannabinoid Research del 15/04/2021)
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