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 ITALIA - ITALIA - Cannabis light. Procura Macerata sospende procedimenti in attesa Cassazione
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16 maggio 2019 12:33
 
Procedimenti penali sulla cosiddetta 'cannabis light' sospesi dalla Procura di Macerata in attesa della pronuncia delle Sezioni unite della Cassazione il 30 maggio. La decisione, anticipata dal Resto del Carlino, e' confermata all'ANSA dal procuratore Giovanni Giorgio che l'aveva presa "da qualche mese". "In attesa della decisione delle Sezioni unite della Cassazione - spiega - preferisco soprassedere sull'ulteriore corso dei procedimenti in atto: la pronuncia delle Sezioni unite dovrebbe fornire un quadro ragionevolmente certo sull'interpretazione della normativa in tema di cannabis light nel suo rapporto con quella in materia di stupefacenti. A quel punto - aggiunge Giorgio - avremo una chiarezza, almeno a livello giurisprudenziale: inutile sostenere tesi che potrebbero essere smentite dalle Sezioni unite". Dalla scorsa estate la Procura ha avviato due procedimenti penali nei quali, per i gestori di negozi di cannabis light, erano scattati sequestri di infiorescenze e denunce per l'ipotesi di cessione di sostanze stupefacenti. La Procura non ha mai proceduto a sequestri penali di negozi che, in vari casi, sono stati chiusi per 15 giorni in via amministrativa per disposizione del questore Antonio Pignataro per motivi di ordine e sicurezza pubblica come nel caso degli ultimi due esercizi a Civitanova Marche. Quanto ai due sequestri penali "in un caso - ricorda Giorgio - la Cassazione ha ritenuto applicabile la normativa in tema di stupefacenti perche' accertato, sulla base di analisi del prof. Froldi, il superamento del limite dello 0,6% di thc. Nell'altro caso - prosegue, semplificando il concetto - la Cassazione ha dato un'interpretazione 'restrittiva': non si puo' procedere penalmente poiche' non e' espressamente stabilito il divieto di vendita; secondo la Corte andrebbe applicata al rivenditore la causa di non punibilita' prevista per il produttore: se e' tra lo 0,2 e 0,6 vale la regola per il produttore. Nella pronuncia contraria - ricorda ancora il magistrato - la Cassazione ha stabilito che la causa di non punibilita' e' prevista solo per il coltivatore". Si "crea - osserva Giorgio - questa situazione d'incertezza che non giova a nessuno ne' alla magistratura ne' agli operatori del settore che hanno diritto ad avere un quadro di riferimento certo dal punto di vista sanzionatorio". Dopo l'annullamento di uno dei due sequestri, riferisce Giorgio, e' in corso solo il procedimento riguardante un negozio di Macerata per il quale la misura era stata confermata: in questo caso la Procura "ha chiesto il rinvio a giudizio quando ancora non erano state interessate le Sezioni Unite". Quanto a chi ha acquistato, ha precisato il Procuratore, invece "non e' penalmente perseguibile".
 
 
 
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