====== NOTIZIARIO DROGHE ================== Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà, ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti. Edito da Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze URL: https://droghe.aduc.it NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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In vendita nei supermercati Lidl della Svizzera https://droghe.aduc.it/articolo/cannabis+legale+vendita+nei+supermercati+lidl+della_27892.php NOTIZIE -/Due nuovi cannabinoidi proposti dall'Oedt all'attenzione degli Stati membri https://droghe.aduc.it/notizia/due+nuovi+cannabinoidi+proposti+dall+oedt+all_134821.php -USA/Cannabis legale. Business in Oregon https://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+legale+business+oregon_134820.php -GEORGIA/Legalizzazione droga. Ministro Interno incontra manifestanti https://droghe.aduc.it/notizia/legalizzazione+droga+ministro+interno+incontra_134819.php -ITALIA/Girava in maglietta con la scritta 'pusher'. E lo era. Arrestato https://droghe.aduc.it/notizia/girava+maglietta+scritta+pusher+era+arrestato_134817.php -ITALIA/Cannabis terapeutica. Comune Palermo approva odg a favore https://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+comune+palermo+approva+odg_134815.php -/Alcool e tabacco piu' minacciosi di droghe illegali https://droghe.aduc.it/notizia/alcool+tabacco+piu+minacciosi+droghe+illegali_134814.php -FRANCIA/Cannabis terapeutica. Coltivazione nel dipartimento de La Creuse? https://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+coltivazione+nel+dipartimento_134811.php -CANADA/Legalizzazione cannabis. Canadian Imperial Bank of Commerce: un mercato come quello dell'alcool https://droghe.aduc.it/notizia/legalizzazione+cannabis+canadian+imperial+bank+of_134810.php -PERÙ/Poliziotto ucciso in attacco narcos https://droghe.aduc.it/notizia/poliziotto+ucciso+attacco+narcos_134807.php -MESSICO/Narcoguerra. Uccisi tre poliziotti in Guerrero https://droghe.aduc.it/notizia/narcoguerra+uccisi+tre+poliziotti+guerrero_134806.php -MESSICO/Legalizzazione droghe. Apertura del candidato presidenziale favorito https://droghe.aduc.it/notizia/legalizzazione+droghe+apertura+candidato_134805.php -BANGLADESH/La piaga della metanfetamina tra i rifugiati rohingya https://droghe.aduc.it/notizia/piaga+della+metanfetamina+rifugiati+rohingya_134804.php -CANADA/Cannabis legale. I grandi dettaglianti entrano nel mercato https://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+legale+grandi+dettaglianti+entrano+nel_134803.php IL PREZZO DEL PROIBIZIONISMO dalle cronache locali gli effetti della legge vigente   dati dal 19/12/2017 al 14/05/2018 sequestri droghe leggere (kg) 50.000 droghe pesanti (kg) 23.300 dosi droghe sintetiche 24.150 piante di cannabis 41.700     vittime morti 3 arresti 861 giorni di reclusione 846   riepilogo settimanale dal 08/05/2018 al 14/05/2018 sequestri droghe leggere (kg) 3.200 droghe pesanti (kg) 1.800 dosi droghe sintetiche 2.100 piante di cannabis 4.200     vittime arresti 55 giorni di reclusione 61   dati 2017: 30/12/16 - 18/12/17 * sequestri - droghe leggere: Kg 138.400 - pesanti: Kg 61.850 - sintetiche: dosi 46.600 - cannabis: piante 99.200 * vittime - morti: 11 - arresti: 1.524 - giorni di reclusione: 1.358 ------------------------------------------- ARTICOLI 13-05-2018 13:06 La cocaina e' in crescita in Colombia  Lo scorso 25 aprile, la polizia spagnola ha intercettato la piu’ grande partita di cocaina nella storia del Paese col sequestro di un container che nascondeva 8,7 tonnellate di questa droga nel porto di Algeciras. Con questa operazione, gli alcaloidi sequestrati nella regione andalusa durante i primi quattro mesi del 2018 sono della stessa quantita’ di quelli sequestrati in tutto il 2017. In altre parole, ad Algeciras e nella sua periferia e’ transitata cocaina tre volte in più rispetto allo scorso anno. Questa tendenza al rialzo non è un’esclusiva della Spagna. Alla fine di gennaio, le autorità britanniche hanno scoperto a bordo di un Bombardier Global Express 500 chilogrammi di cocaina, una quantita’ di notevoli dimensioni per il Regno Unito. La crescente facilità di accesso a questa droga ha anche sollevato allarme negli Stati Uniti. Nel suo ultimo rapporto (International Narcotics Control Strategy Report), il Dipartimento di Stato sottolinea che ci sono segnali che "la disponibilità e l'uso di cocaina è in aumento negli Stati Uniti per la prima volta in quasi un decennio". La causa di questa risurrezione della cocaina si trova in Colombia, dove c'è stato un aumento vertiginoso della produzione. Nel 2012, è stato stimato che l'area coperta dalle coltivazioni di coca nel Paese andino era di 78.000 ettari, in grado di produrre 165 tonnellate. Nel 2016, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha registrato un aumento notevole in quell'area, fino a 188.000 ettari, con una capacità produttiva di 720 tonnellate. Sebbene le cifre per il 2017 non siano ancora state rese pubbliche, alcune fonti presumono che saranno circa 230.000 ettari, il che farebbe aumentare la produzione di cocaina a 900 tonnellate. Se queste previsioni sono confermate, sarebbe un numero da record. La causa della crisi Ci sono due domande essenziali. Da un lato, come è stata raggiunta questa situazione quando alcuni anni fa il traffico di droga sembrava sotto controllo in Colombia? D'altra parte, quali possono essere le conseguenze di questo boom di cocaina? Per rispondere alla prima domanda, è necessario tornare alla decisione del governo di sospendere l’irrorazione aerea delle coltivazioni di coca nel 2015. Fino ad allora, era stata la pietra angolare della strategia antidroga colombiana. In realtà, aveva dimostrato di essere il modo più economico e più efficace per eliminare le piantagioni di coca, che non il grande sforzo di eradicare le piantagioni più volte perche’ puntualmente venivano riattivate e poi nuovamente distrutte. Inoltre, la fumigazione costringeva i coltivatori di coca a utilizzare campi più piccoli in aree remote, il che rendeva l'attività più complessa e meno redditizia. La decisione dell'amministrazione di Juan Manuel Santos di abbandonare l'irrorazione aerea era giustificata da motivi di salute. Secondo il governo, l'uso del glifosato -l'erbicida usato per distruggere le piantagioni di coca- avrebbe potuto causare il cancro alle persone esposte a questo prodotto. Tuttavia, organizzazioni come l'European Chemicals Agency (ECHA) sotto l'Unione europea o il Comitato misto sui residui di pesticidi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l'Organizzazione per l'Agricoltura e Il cibo (FAO), dipendente dall'ONU, non hanno scoperto che ci siano rischi per la salute che giustifichino il loro divieto. Non solo, nonostante la cancellazione del suo uso contro le coltivazioni di coca, il glifosato continua ad essere utilizzato dagli agricoltori colombiani in prodotti destinati al consumo umano. In effetti, il divieto di irrorazione delle colture aveva meno a che fare con la salute pubblica e più con i negoziati con le FARC. I guerriglieri hanno sempre respinto la fumigazione non solo perché la loro economia dipendeva dal traffico di droga, ma perché vedevano i coltivatori di coca come una base sociale da conquistare. Di conseguenza, la nuova politica antidroga ha incluso la sospensione dell’irrorazione nel contratto firmato dal presidente Juan Manuel Santos e il leader delle FARC Rodrigo Londoño, Timoshenko, nel novembre 2016; quest’ultimo era sicuro che gli agricoltori avrebbero smesso volontariamente di piantare coca in cambio della concessione di sussidi, e avrebbero convertito lo sradicamento forzato -aereo o manuale- in un'ultima risorsa destinata a coloro che rifiutavano questa offerta. Il risultato e’ stato una strategia che si basava sulla distribuzione di carote ed ha lasciato lo Stato senza mezzi per dissuadere coloro che erano tentati di entrare in un'attività di enorme redditività. Si sono stati aggiunti tre fattori per creare una produzione massiva di cocaina. Per cominciare, la sospensione della fumigazione non è stata compensata da un aumento dell'eradicazione manuale (attrezzature che distruggono le colture strappando le piante). In effetti, gli ettari di coca eliminati in questo modo sono stati 13.445 nel 2015, quando la fumigazione è stata sospesa, e ammontavano a soli 17.642 un anno dopo. È stato necessario attendere fino allo scorso anno per l'avvio di un'offensiva, i cui risultati il governo stima a 52.001 ettari eradicati. Tuttavia, l'efficacia di questo sforzo è dubbia dato che i coltivatori potrebbero aver riposizionato parte dei campi distrutti. D'altra parte, la caduta dei prezzi del petrolio alla fine del 2014 ha innescato una forte crisi economica e generato incentivi per alcuni settori della popolazione rurale ad optare per la coca come mezzo di sussistenza. I problemi della strategia antidroga Ma soprattutto, il problema è che il programma di sostituzione volontaria delle coltivazioni illecite ha parzialmente funzionato come un boomerang che ha alimentato gli incentivi a piantare coca. L'aspettativa di ricevere sussidi dal governo ha stimolato gli agricoltori che fino ad allora non erano legati alla produzione di narcotici, ad iniziare a coltivare la coca e, subito dopo ad eradicale le stesse coltivazioni, ricevendo di conseguenza aiuti di Stato. E il numero di famiglie legate alla coca che hanno chiesto fondi al governo, è salito alle stelle. Inizialmente ci si aspettava che fossero circa 55.000, ma lo Stato ha chiuso l'anno scorso con accordi firmati con 127.000 famiglie, e alcune fonti suggeriscono che la cifra finale potrebbe avvicinarsi a 200.000. Per ora, il costo del programma per i gruppi familiari già iscritti ammonta a oltre 1.300 milioni di euro e la sua efficacia è in dubbio. Sebbene le comunità coinvolte abbiano riferito di aver eradicato 40.000 ettari durante lo scorso anno, l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) ha potuto verificare la distruzione di soli 15.000 ettari. D'altra parte, non si può escludere che alcuni coltivatori distruggano le partite identificate dal governo solo per aprirne altre in aree al di fuori del loro controllo. In questo contesto, è emersa una geografia della coca con tre principali centri di produzione. Il triangolo Cauca-Nariño-Putumayo, secondo i dati delle Nazioni Unite del 2016, concentra il 55% delle coltivazioni totali del Paese ed esporta la maggior parte della cocaina lungo la costa del Pacifico. In secondo luogo, Norte Santander, al confine con il Venezuela, che ospita il 17% delle coltivazioni e la produzione di cocaina cloridrato, passa principalmente attraverso rotte venezuelane. Il sud del Paese, in particolare Meta, Caquetá e Guaviare, raccoglie il 15% delle piantagioni e la produzione viene inviata principalmente in Venezuela e Brasile. Nel frattempo, la costa caraibica rappresenta una porta di uscita minore, con la droga essenzialmente nascosta nella merce spedita dai suoi porti. Il governo colombiano ha visto i suoi sforzi dileguarsi per fermare il flusso di narcotici negli Stati Uniti e in Europa. In linea di principio, il numero di sequestri di stupefacenti ha registrato una crescita spettacolare. Tuttavia, questo apparente successo è un miraggio. Altri narcotici vengono sequestrati perché ne vengono prodotti molti altri e, alla fine, il volume di droga che viene esportato è più alto. Questa tendenza è visibile quando si calcola, dopo i sequestri, la quantità di droga che rimane disponibile per essere venduta. Così, nel 2008, la quantità di droga rimasta dopo le confische effettuate dalla Forza Pubblica era di 59 tonnellate (un potenziale produttivo di 265 tonnellate, meno sequestri di 206 tonnellate). Il saldo è migliorato nel 2012, quando è stata intercettata più cocaina di quella che la Colombia avrebbe potuto produrre quell'anno (165 tonnellate di potenziale produttivo contro 183 intercettate), a seguito del sequestro di stupefacenti prodotti negli anni precedenti o in altri Paesi. Tuttavia, nel 2016, l'overflow della strategia antidroga è diventato evidente nella misura in cui il volume di cocaina disponibile è salito a 357,6 tonnellate (un potenziale di produzione di 720 tonnellate, meno 362,4 intercettati). Le azioni criminali Le organizzazioni che controllavano il traffico di droga tendevano ad essere a se stanti. L'accordo di pace con le FARC ha facilitato il disarmo di una parte dell'organizzazione, ma è stato accompagnato dall'emergere di una serie di gruppi dissidenti che continuano a controllare la produzione di droga. Inoltre, l'arresto di Zeusi Hernández, Jesús Santrich, uno dei negoziatori delle FARC nel processo di pace, accusato di aver tentato di inviare 10 tonnellate di cocaina negli Stati Uniti, ha dimostrato che una frazione dei guerriglieri smobilitati ha mantenuto legami col traffico di droga Parallelamente, il governo ha infitto importanti colpi alla cupola degli Urabenos, la più grande banda criminale del Paese, ma non ha potuto evitare alcune delle sue filiali regionali che avevano acquisito autonomia. Allo stesso tempo, i guerriglieri dell'ELN si sono prefissati l'obiettivo di espandere la loro presenza nelle aree di produzione e traffico. Gruppi criminali minori come Puntilleros o Pelusos hanno cercato di guadagnare posizioni nelle rotte del narcotraffico. La forza della produzione di cocaina ha anche attirato attori internazionali. La presenza in Colombia di reti criminali russe o italiane non è nuova. Tuttavia, il modo in cui i cartelli messicani stanno penetrando nella costa del Pacifico rappresenta un cambiamento sostanziale rispetto a quanto visto in precedenza. Preoccupati per l'incapacità dei loro partner colombiani di garantire le spedizioni, queste strutture criminali stanno prendendo il controllo di campi di coca, laboratori e traffici. La presenza messicana è diventata così famosa che, in alcune zone del dipartimento di Nariño, i mariachi hanno guadagnato in popolarità coi tradizionali canti natalizi colombiani durante lo scorso Natale. In questo modo, la moltiplicazione di attori nazionali e internazionali crea le condizioni per una guerra a diverse bande per il controllo dell'immensa attività della droga. È inevitabile che la crescita del traffico di droga abbia effetti politici. La produzione di droghe potrebbe diventare la prima fonte di ricchezza in alcune regioni della Colombia, che hanno un'economia legale traballante. Un'ondata di denaro illecito che, con ogni probabilità, inonderà di corruzione le istituzioni locali e regionali. Allo stesso tempo, un settore di coltivatori di coca sta scommettendo sulla costruzione di un'organizzazione con una portata nazionale al fine di lanciare una campagna di mobilitazione contro il governo. È una combinazione di denaro per droga e politica radicale, non dissimile da quella che ha portato alla nascita del movimento cocalero boliviano. La rapida espansione del traffico di droga rappresenta una minaccia sia per la Colombia che per il resto di coloro che sono interessati dai flussi di cocaina a livello mondiale, inclusi non solo mercati come gli Stati Uniti e l'UE, ma anche Paesi di transito come il Messico. Durante i primi 15 anni di questo secolo, lo Stato colombiano ha dimostrato la sua capacità di controllare il traffico di droga. Il risultato non é stato solo una radicale riduzione della violenza, ma anche un aumento della prosperità e un miglioramento dell'immagine internazionale del Paese. La preservazione di tali risultati dipende dalla capacità di contenere questo boom di cocaina. Per questo, sarà essenziale che il nuovo governo che sara’ scelto dalle elezioni presidenziali di maggio scommetta su una forte politica antidroga e trovi il supporto internazionale essenziale. Altrimenti, le speranze di una Colombia stabile e moderna potrebbero essere sepolte sotto una valanga bianca. (articolo di Román D. Ortiz, direttore di Decisive Point, agenzia di consulenza su sicurezza e difesa, pubblicato sul quotidiano El Pais del 13/05/2018)     Redazione 11-05-2018 11:58 Cannabis legale. In vendita nei supermercati Lidl della Svizzera   Pane, carne, latte e ora anche marijuana. La catena tedesca di supermercati Lidl ha messo in vendita in Svizzera, dallo scorso 18 aprile, pacchetti di sigarette a base di cannabis, di produzione al 100% locale. Il prodotto, che il supermercato considera come un sostituto del tabacco, contiene meno dell’1% di tetracannabinolo (THC), la principale sostanza psicoattiva della pianta, ed un’alta concentrazione di cannabinolo (CBD), raccomandato da alcuni esperti per alleviare l’ansia e gli spasmi da sclerosi multipla. I prodotti, di una piccola impresa svizzera chiamata “The Botanicals”, possono essere acquistati di due tipi. Il pacchetto da 1,5 grammi costa 17,99 franchi svizzeri (poco piu’ di 15 euro), con marijuana coltivata al chiuso. Quello di tre grammi costa 19,99 franchi (poco piu’ di 16 euro), con marijuana coltivata in serra. Con sede nel nordest del Paese, The Botanicals offre vari articoli come creme e cosmetici a base di cannabinolo, “uno dei cannabinoidi piu’ usato nei prodotti farmaceutici”. L’impresa mette in evidenza i contenuti terapeutici della sostanza. I pacchetti di sigarette ora venduti da Lidl contengono uno 0,8% di THC e un 21% di CBD. Dal 2011, quando la Svizzera ha cambiato legge sul consumo di marijuana, e’ legale vendere canapa ai maggiorenni di 18 anni se contiene meno dell’1% di THC. Questa sostanza psicoattiva e’ responsabile dell’effetto eccitante e psichedelico che si ha quando si fuma cannabis, cosi’ come spiega la pagina web Zamnesia. Secondo l’Ufficio federale svizzero di Salute Pubblica, “i prodotti a base di cannabis con un THC inferiore all’1% non sono soggetti alla legge sugli stupefacenti e sono di conseguenza sempre piu’ usati a fini commerciali, particolarmente quelli che contengono la sostanza CBD, non eccitante”. “La vendita di prodotti a base di marijuana e’ in corso da diverso tempo in Svizzera”, spiega per via telefonica Mathias Kaufmann, portavoce di Lidl nel Paese elvetico. La cooperativa di distribuzione di alimenti Coop, gia’ commercializza sigarette a base di cannabis da luglio del 2017. A marzo dell’anno scorso, la cannabis ha cominciato ad essere venduta nei chioschi dei giornali di Ginevra (498,000 abitanti), cosi’ come fa sapere il quotidiano locale “La tribune de Genève". Ma altre citta’ come Zurigo (380.000 abitanti) o Berna (140.000 abitanti), la capitale, hanno preso in considerazione di vendere sigarette a base di cannabis. “Lidl Svizzera pone particolare attenzione alle necessita’ dei suoi clienti quando promuove una linea di prodotti. In Svizzera, i prodotti a base di cannabinolo sono legali e sono in vendita nel mercato da molto tempo. Ci sono altri commercianti che gia’ vendono questi prodotti”, dice Kaufmann, che ricorda che esistono 118 negozi di Lidl in tutto il Paese. Secondo il comunicato duffuso lo scorso 19 aprile, Kaufmann ha pero’ evidenziato come al momento [i propri clienti] sono soddisfatti delle quantita’ di prodotti messi in vendita”. (articolo di Sara Gonzalez Boutriau, pubblicato sul quotidiano El Pais del 11/05/2018)     Redazione ------------------------------------------- NOTIZIE 14-05-2018 12:05 /Due nuovi cannabinoidi proposti dall'Oedt all'attenzione degli Stati membri Oggi l'Unione europea ha deciso di sottoporre due nuovi cannabinoidi sintetici a misure di controllo nei 28 Stati membri. Le decisioni attuative del Consiglio dell'UE, basate su proposte della Commissione europea, sono state adottate nella fase finale della procedura legale volta a rispondere alle nuove sostanze psicoattive (NPS) che potrebbero minare la salute pubblica e rappresentare una minaccia sociale. Le sostanze in questione sono ADB-CHMINACA e CUMYL-4CN-BINACA. Gli effetti nocivi legati all'uso delle due sostanze sono stati segnalati dagli Stati membri attraverso il sistema di allarme rapido (EWS) dell'UE, gestito dall'OEDT e da Europol. Dopo la pubblicazione delle decisioni nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, gli Stati membri avranno un anno per introdurre le specifiche normative nella legislazione nazionale. Le decisioni odierne si basano sui risultati delle valutazioni formali del rischio delle sostanze, condotte dal comitato scientifico dell'OEDT, che e’ stato ampliato nel novembre 2017 con la partecipazione di altri esperti degli Stati membri dell'UE, della Commissione europea, dell'Europol e dell'Agenzia europea per i farmaci. Le valutazioni del rischio hanno considerato i rischi sanitari e sociali, nonché il traffico internazionale e il coinvolgimento della criminalità organizzata. Disponibile nell'UE almeno dal 2014, ADB-CHMINACA è stato rilevato in 17 Stati membri, in Turchia e in Norvegia. Al momento della valutazione del rischio, tre decessi dovuti alla sostanza erano stati segnalati da tre Stati membri dell'UE (Germania, Ungheria e Svezia). CUMYL-4CN-BINACA è disponibile sul mercato europeo della droga da almeno il 2015 ed è stata rilevata in 11 Stati membri e in Turchia. Al momento della valutazione del rischio, 11 decessi in merito erano stati segnalati da due Stati membri dell'UE (Ungheria e Svezia). Le due sostanze si trovano essenzialmente in "miscele per fumatori" a base di erbe o in polvere, ma sono anche disponibili altre preparati (ad esempio cerotti e-liquidi per lo svapo nelle e-sigarette). I cannabinoidi sintetici hanno effetti simili al ??-tetraidrocannabinolo (THC), la principale sostanza psicoattiva della cannabis, ma con una tossicità maggiore. A partire dal 2006, i prodotti "legali" contenenti cannabinoidi sintetici sono stati venduti in Europa e commercializzati come sostituti "legali" della cannabis. Delle nove valutazioni di rischio svolte dall'OEDT nel 2017, quattro sono state relative ai cannabinoidi sintetici. 14-05-2018 09:07 USA/Cannabis legale. Business in Oregon Un eccesso di rifornimento di marijuana legale ha spinto i prezzi del mercato a registrare i minimi in Oregon. Questo ha spinto alcuni coltivatori a fare perno su un altro tipo di cannabis per far quadrare i conti. Le richieste di licenze statali per coltivare la canapa – quella senza THC - sono aumentate di oltre venti volte dal 2015 e l'Oregon ora è al secondo posto dietro al Colorado tra i 19 Stati con coltivazione di canapa. Il mercato in rapida evoluzione si caratterizza anche per le crescenti richieste di un estratto derivato dalla canapa chiamato olio di cannabidiolo, o CBD, che è considerato da molti a fin terapeutici. Come la marijuana, la CBD è ancora considerata una sostanza controllata dalla US Enforcement Administration. Ma gli agricoltori si sono lanciati nel business.  14-05-2018 08:54 GEORGIA/Legalizzazione droga. Ministro Interno incontra manifestanti Il ministro dell'Interno georgiano Giorgi Gakharia ha incontrato i partecipanti alle manifestazioni iniziate lo scorso fine settimana a Tbilisi per protestare contro la riforma relativa alla politica sulle droghe. Gakharia si e' scusato con i manifestanti nel caso in cui qualche rappresentante delle forze ordine dovesse avere minacciato la loro sicurezza: tuttavia il ministro ha chiesto anche ai dimostranti che hanno insultato gli agenti di polizia di chiedere loro scusa. "Il nostro obiettivo comune e' di concludere serenamente questa serata, sapendo che la vostra liberta' di espressione e' stata protetta qui e che ogni poliziotto si e' preso cura della tua sicurezza. Per raggiungere il nostro obiettivo, ovvero trovare una soluzione insieme. Dobbiamo passare a un regime di lavoro e vi prometto che domani, insieme a dei vostri rappresentanti, discuteremo nel dettaglio di quello che e' successo venerdi': se valuteremo delle violazioni dei vostri diritti, vi saranno risarciti", ha detto Gakharia. "Prometto che otterremo dei risultati specifici per quanto riguarda la politica sugli stupefacenti. E se le promesse non saranno mantenute, saremo sempre in grado di ballare o ascoltare musica in una citta' libera", ha detto il ministro dell'Interno. Intanto oggi le manifestazioni riprenderanno dinnanzi alla sede del parlamento di Tbilisi alle 15 ora locale (le 13 in Italia), come annunciato dal leader del movimento attivista pacifico, Beka Tsikarishvili. Il Movimento del rumore bianco chiede le dimissioni del premier Giorgi Kvirikashvili e del ministro dell'Interno dopo le azioni della polizia di venerdi' scorso e a causa della rigida politica sugli stupefacenti. "Sapete che questa battaglia non e' iniziata oggi e non lo finiremo domani se non otterremo risultati, quindi la nostra protesta sara' sempre legittima: se le promesse non verranno mantenuta continueremo ad esprimere le nostre proteste. Stiamo dando al ministro dell'Interno un termine di una settimana per rispettare le promesse e organizzeremo un raduno su larga scala sabato prossimo", ha dichiarato Tsikarishvili.  Ieri sera poco prima dell'incontro fra Gakharia e i leader del Movimento del rumore bianco - la sigla degli organizzatori delle proteste - la polizia georgiana ha arrestato dieci "contro-manifestanti", delle persone cheNon sembrano esserci progressi significativi dopo la riunione odierna fra i rappresentanti del ministero dell'Interno georgiano e una delegazione dei manifestanti che da due giorni stanno organizzazioni proteste nel centro di Tbilisi. Secondo quanto dichiarato da Davit Subeliani, un rappresentante del Movimento per il rumore bianco (l'associazione che ha organizzato le proteste), l'incontro odierno e' servito solo a determinare il formato e i contenuti del prossimo incontro. "Non siamo entrati nei dettagli: per quanto riguarda la politica sugli stupefacenti, il ministro dell'Interno ha una posizione che porterebbe dei cambiamenti in termini di consumo e possesso di droghe, siamo d'accordo che il commercio di droga rimarra' punibile e la lotta contro i rivenditori continuera'. Anche questo non e' un problema discutibile per noi", ha detto Subeliani.  Tuttavia, secondo quanto espresso dal manifestante, "non c'e' la sensazione che ci saranno dei progressi importanti, specialmente considerando che Kobakhidze (il presidente del parlamento georgiano Irakli) ha detto che verra' presentata una nuova proposta di legge". Secondo il delegato dei manifestanti, alla prossima riunione verranno rese note "le concessioni" che le autorita' intendono fare ma che tuttavia in queste "non ci saranno grandi cambiamenti" rispetto alle politiche attuali. "Se vedremo che questo formato di cooperazione non funziona, torneremo in strada", ha dichiarato Beka Tsikarishvili, leader del Movimento del rumore bianco, al termine dell'incontro. "Il messaggio di oggi e' che non faremo piu' alcuna concessione: la chiusura temporanea delle proteste di ieri e' stata un compromesso, domani e' il giorno in cui discuteremo nel dettaglio quanto avvenuto la notte del 12 maggio", ha aggiunto Tsikarishvili.  Secondo il leader del Movimento del rumore bianco, in merito alla questione della politica sulle droghe, "nessuno giustifica il traffico di droga in questo paese. La lotta contro i trafficanti e' legittima, ma gli utenti non dovrebbero essere puniti. Il punto di partenza per noi e' una politica di tutela e questo messaggio e' stato espresso oggi", ha detto Tsikarishvili. L'attivista, infine, non si e' detto convinto che il governo sara' in grado di fare del suo meglio per quanto riguarda le riforme, ma c'e' disponibilita' verso una maggiore apertura. A causare le proteste degli ultimi due giorni sono state le operazioni antidroga condotte dalla polizia georgiana dello scorso venerdi' sera. Le forze dell'ordine sono intervenute in diverse discoteche e locali notturni di Tbilisi arrestando circa 70 persone. Alcuni testimoni riferiscono di un eccessivo impiego della forza da parte degli agenti.  stavano cercando di rompere il cordone di polizia per raggiungere viale Rustaveli, il luogo dove era in corso la protesta. "Lo Stato e' stato assolutamente inadeguato negli ultimi giorni: l'unica cosa che sta facendo il governo, incluso il primo ministro, e' rimanere il silenzio e questo dimostra che lo Stato e' colpevole e si sente in colpa, ma non si assume responsabilita' in questa fase. Chiediamo al primo ministro di rompere il silenzio e fare una dichiarazione pubblica, altrimenti la richiesta di dimissioni rimane legittima", ha detto ieri sera Tsikarishvili.  Il premier Kvirikashvili, nonostante quanto dichiarato dal leader delle proteste Tsikarishvili, ha rilasciato una dichiarazione ieri sera: "Sono un garante che nulla minaccera' il tuo diritto alla liberta' di parola e di espressione", ha detto Kvirikashvili. Il primo ministro georgiano ha esortato le forze dell'ordine a rafforzare le misure per proteggere la sicurezza dei cittadini. A causare le proteste le operazioni antidroga condotte dalla polizia georgiana lo scorso venerdi' sera. Le forze dell'ordine sono intervenute in diverse discoteche e locali notturni di Tbilisi arrestando circa 70 persone. Alcuni testimoni riferiscono di un eccessivo impiego della forza da parte degli agenti. (Agenzia stampa Nova) 12-05-2018 09:53 ITALIA/Girava in maglietta con la scritta 'pusher'. E lo era. Arrestato Girava per Brindisi con una maglietta con la scritta 'pusher' e i Carabinieri gli hanno trovato mezzo chilo di hashish e marijuana nell'auto: e' accaduto nel tardo pomeriggio di ieri a Brindisi, dove un 33enne e' stato arrestato in flagranza di reato dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L'uomo, a bordo di un'Alfa Romeo 147, era stato fermato per un controllo e il forte odore acre tipico dell'hashish ha subito orientato gli investigatori che hanno fatto scattare la perquisizione. Nel portabagagli c'era circa mezzo chilo tra hashish e marijuana, suddivisi in decine di dosi di varie 'pezzature'. L'uomo ha mostrato subito segni di irrequietezza e nervosismo destando sospetti che si sono uniti all'odore della droga. Le dosi erano nascoste in una borsa termica: 350 grammi di marijuana suddivisa in varie buste di plastica e 138 grammi di hashish. Nel vano porta oggetti dell'abitacolo del veicolo, un bilancino elettronico di precisione e nelle tasche dei pantaloni la somma contante di 130 euro in banconote di vario taglio. E stato inoltre rinvenuto un dispenser con vari scomparti chiusi con cerniera zip all'interno dei quali erano custodite 19 dosi di hashish suddivise in varie pezzature pronte per l'attivita' di spaccio. Altro particolare sintomatico dell'attivita' illecita, il rinvenimento di oltre 1.000 contenitori in cellophane con chiusura ermetica. La seconda parte dell'attivita' con la perquisizione in casa, con l'ausilio di una unita' cinofila della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Brindisi, non ha dato alcun esito. L'uomo verra' anche deferito in stato di liberta' per guida senza patente poiche' mai conseguita.  11-05-2018 17:27 ITALIA/Cannabis terapeutica. Comune Palermo approva odg a favore Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato un Ordine del Giorno, proposto dal Consigliere Fabrizio Ferrandelli e sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, con il quale si chiede alla Regione di attivare misure per l'uso terapeutico della cannabis. La proposta nasce a sostegno dell'iniziativa del Comitato "Esistono i Diritti", che a marzo aveva scritto sul tema al Presidente della Regione Siciliana. ''Non possiamo che esprimere soddisfazione - hanno dichiarato i Consiglieri Cesare Mattaliano e Fabrizio Ferrandelli - per l'esito della votazione a sostegno dell'azione promossa dal ''Comitato Esistono i diritti'' e dell'appello per il recepimento di tutte le norme per l'approvazione dell'uso della cannabis a fini terapeutici Un impegno che ha visto coinvolti i Consiglieri in maniera trasversale per il riconoscimento di un diritto". ''Un voto - ha commentato il sindaco, Leoluca Orlando - che sottolinea la maturità politica e culturale di tutto il Consiglio comunale su un tema oggi molto sentito''. 11-05-2018 17:24 /Alcool e tabacco piu' minacciosi di droghe illegali Tra tutte le sostanze che creano dipendenza, alcol e tabacco rappresentano piu' di tutte una minaccia per il benessere degli esseri umani. Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Addiction, ha mostrato che nel 2015 l'uso di alcol e tabacco e' costato alla popolazione umana piu' di un quarto di un miliardo di anni di vita con disabilita', ovvero 250 milioni di anni di vita a fronte delle decine di milioni di anni costate a cause di altre droghe illegali. Il piu' grande onere per la sanita', quindi, deriva dall'uso del fumo di tabacco: si stima che 1 adulto su 7 (15,2 per cento) fuma tabacco. Anche l'alcol gioca un ruolo cruciale: si stima che 1 adulto su 5 di aver consumati alcolici pesanti almeno in un'occasione nell'ultimo mese. Rispetto al resto del mondo, l'Europa Centrale, Orientale e Occidentale hanno registrato un consumo pro capite costantemente piu' alto (11,61, 11,98 e 11,09 litri rispettivamente) e una percentuale piu' alta di consumo pesante tra i bevitori (50,5 per cento, 48,2 per cento e 40,2 per cento, rispettivamente). Le stesse regioni europee hanno anche registrato la piu' alta prevalenza di tabagismo (Europa Orientale 24,2 per cento, Europa Centrale 23,7 per cento e Europa Occidentale 20,9 per cento). Al contrario, l'uso di droghe illegali e' risultato molto meno comune. Si stima che meno di una persona su 20 ha utilizzato la cannabis nell'ultimo anno e si sono osservate stime molto piu' basse per anfetamina, oppioidi e cocaina. 11-05-2018 16:42 FRANCIA/Cannabis terapeutica. Coltivazione nel dipartimento de La Creuse? La Creuse, un dipartimento francese della regione Nuova Aquitania, in crisi economica e in cerca di nuove forme e metodi di lavoro, discutera’ della proposta di un consigliere regionale socialista, Eric Correia, sulla coltivazione della cannabis ad uso terapeutico. Correia ha proposto questa coltivazione in virtu’ dell’efficacia che la cannabis per uso terapeutico ha dimostrato in altri contesti, come lo Stato del Colorado in Usa, dove sono stati creati 180.000 nuovi posti di lavoro in tre anni, da quando la cannabis, medica e lucrativa, e’ stata legalizzata. Secondo l’esponente socialista, gli agricoltori della regione avrebbero gia’ mostrato interesse per piantagioni di cannabis ricche di cannabinolo e con scarsa presenza di THC. Per poter arrivare a questo tipo di coltivazione, occorrerebbe una speciale deroga delle leggi in vigore che, in tutta la Francia, sono molto restrittive e proibizioniste. (da un articolo di Jim.fr – Journal International de Médecine del 11/05/2018) 10-05-2018 10:06 CANADA/Legalizzazione cannabis. Canadian Imperial Bank of Commerce: un mercato come quello dell'alcool I canadesi potrebbero presto spendere di più per la cannabis ricreativa di quanto non facciano sui liquori, cosi’ come fa sapere un rapporto della Canadian Imperial Bank of Commerce, che ha calcolato come nei prossimi due anni i canadesi consumeranno 800.000 chilogrammi di cannabis, la maggior parte dei quali destinati all'uso ricreativo. "Riteniamo che entro il 2020 il mercato legale della cannabis destinata agli adulti raggiungerà i 6,5 miliardi di dollari nelle vendite al dettaglio", ha affermato CIBC. "Si tratta di una quantita’ maggiore rispetto agli alcolici venduti in questo Paese e si avvicina, in scala, al vino". Queste le valutazione dell’ufficio organizzatore della International Cannabis Business Conference (ICBC), che si terra’ a Vancouver il prossimi 24-25 giugno: Considerando la previsione di New Frontier di un mercato di 9 miliardi di dollari, o anche i 6,5 miliardi di dollari di CIBC, è chiaro che la cannabis sarà un'industria da miliardi di dollari in Canada, con molte opportunità per imprenditori, investitori e imprese. Probabilmente entrambi i numeri ottovalutano i dollari del turismo che verranno guadagnati, specialmente mentre gli Stati Uniti (inutilmente irrazionali) stanno ancora dietro al proibizionismo federale. Affinché l'industria canadese della cannabis raggiunga pienamente il suo potenziale, è necessario mantenere basse le barriere all'ingresso degli stranieri e ridurre le inutili e gravose regolamentazioni che fanno gonfiare troppo i costi e spingono i consumatori verso il mercato clandestino. Ci vorrà del tempo per far fronte alla cose ancora non chiare, ma il Canada è pronto a offrire ai suoi cittadini più libertà, più posti di lavoro e maggiori entrate nel prossimo futuro, legalizzando e regolando il commercio di cannabis. 10-05-2018 07:48 PERÙ/Poliziotto ucciso in attacco narcos  Un sottufficiale della polizia del Peru' e' stato ucciso ieri in un agguato realizzato da presunti trafficanti di droga nella provincia peruviana di La Mar, nella regione di Ayacucho. Lo riporta il sito d'informazione locale RPP Noticias. L'agente Jonal Rios Soria e' stato colpito in testa da un proiettile mentre rientrava insieme ad altri poliziotti da un'operazione di sequestro di stupefacenti. L'attacco contro il contingente della polizia ha avuto luogo nella citta' di Chaupimayo. Gli aggressori hanno sparato contro i veicoli della polizia dalle colline circostanti. Il ministero dell'Interno peruviano ha riferito che una squadra di 38 membri della divisione Operazioni speciali antidroga della polizia hanno distrutto due laboratori per la lavorazione della droga, e hanno trovato circa 12 chili di droga all'interno di un furgone. Durante questa operazione, gli agenti di polizia sono stati attaccati con armi da fuoco dalla cima di una collina vicina. Nella sparatoria e' morto il sottufficiale Rios Soria. Dopo aver respinto l'attacco, la polizia ha catturato Wilder Ramos Yucra (34 anni) e Alcides Carbajal Bendezu (26 anni), indagati. Il ministro degli Interni, Mauro Medina, ha condannato l'attacco e ha espresso il proprio dolore per la morte del poliziotto. Medina ha aggiunto che "questo atto criminale" non fermera' le attivita' delle forze di sicurezza e ha ribadito la lotta contro il traffico di droga in quella zona, parte della Valle dei fiumi Apurimac, Ene e Mantaro (VRAEM), la piu' grande area di coltivazione illegale di foglia di coca in Peru'.  10-05-2018 07:46 MESSICO/Narcoguerra. Uccisi tre poliziotti in Guerrero Tre soldati hanno perso la vita e altri tre sono rimasti feriti in un attentato avvenuto nello Stato di Guerrero, nel sud del Messico. A confermarlo, una nota dell'esercito, secondo cui l'attacco e' avvenuto nella cittadina Coyuca de Catalan dove i militari erano accorsi dopo aver ricevuto una chiamata anonima in cui si denunciava la presenza di uomini armati nell'area. A un tratto, un commando ha aperto il fuoco, e per tre dei soldati non c'e' stato scampo. L'incidente segue di un giorno il ritrovamento del cadavere del sindaco di Coyuca de Catalan, Abel Montufar, che si era anche candidato per un seggio nell'assemblea dello Stato alle prossime elezioni. Sebbene al momento gli inquirenti non abbiano trovato una connessione tra i due fatti, resta chiaro che il Guerrero si conferma tra gli Stati piu' pericolosi e violenti del Paese, preda delle attivita' dei coltivatori di oppio e dei narcotrafficanti. All'approssimarsi delle elezioni del 1° luglio, aumentano inoltre gli omicidi di candidati ed esponenti politici. Un fenomeno non nuovo nel paese: la stampa internazionale ricorda che dal 2006 quasi 60 sindaci sono stati assassinati nel Paese. 10-05-2018 07:41 MESSICO/Legalizzazione droghe. Apertura del candidato presidenziale favorito Il candidato favorito alle presidenziali messicane, Andres Manuel Lopez Obrador, e' disponibile ad aprire un dibattito sulla legalizzazione delle droghe. "Il caso della legalizzazione delle droghe e' un tema che va discusso", ha detto il leader del Movimento di rigenerazione nazionale (Morena) nel corso di un dibattito su "pace e giustizia a Citta' del Messico". "Perche' non trattare il tema? E perche', se poi fosse una scelta conveniente, non farlo approvare dal governo ascoltando le voci di tutti?", ha detto "Amlo" citato dal quotidiano "El Universal". Quello delle droghe e' un argomento particolarmente sensibile in un paese in cui il traffico degli stupefacenti e' ritenuto causa preponderante degli alti indici di violenza. "C'e' chi sostiene che e' per questo che abbiamo alti indici di violenza, per il proibizionismo", ha detto l'aspirante alla presidenza. C'e' chi ritiene che "per la salute, piu' del consumo di alcune droghe, e' piu' dannoso l'alcolismo, il tabagismo e che proibire questo tipo di stupefacenti porti a piu' violenza. E' un tema che si sta valutando e su cui molti stanno riflettendo", ha detto Lopez Obrador.  Nel 2017 il paese ha registrato uno tra i piu' alti livelli di violenza degli ultimi anni. Lo scorso dicembre il Sistema nazionale della sicurezza pubblica (Snsp) messicano censiva il numero record di 23.101 denunce per omicidi dolosi nei primi 11 mesi del 2017, 692 in piu' delle 22.409 morti violente registrate nel 2011. Si tratta della cifra piu' alta degli ultimi venti anni e fissa la media di omicidi al giorno a quota di 69. Su questo fronte, il 2017 si e' chiuso con numerosi altri primati negativi: sono stati battuti per tre volte i record mensili di omicidi e in 21 stati della federazione il tasso registrato a novembre e' superiore a quello di tutto il 2011. Il 66 per cento degli omicidi, 15.353 casi, sono stati compiuti con arma da fuoco, l'11 per cento (2.638) con "armi bianche" mentre del restante 22 per cento non esistono indicazioni precise. Le elezioni generali messicane si terranno il 1 luglio del 2018. Il voto, organizzato dall'Istituto nazionale elettorale (Ine), servira' per eleggere le principali cariche della federazione. Il voto piu' importante e' quello relativo al presidente della Repubblica, il cui mandato dura 5 anni e dieci mesi e non e' rinnovabile. Essendo una elezione a turno unico, il vincitore - che prendera' il posto di Enrique Pena Nieto -, sara' colui che prendera' un voto in piu' degli altri candidati. Dalle urne usciranno anche i nomi dei 128 senatori, membri della camera alta del Congresso dell'unione messicana (Parlamento). I senatori, in carica per sei anni, sono eletti in modo diretto nel numero di tre per ogni stato del Messico. A questi se ne aggiungono 32 eletti attraverso un collegio unico nazionale. Infine vengono designati i 500 deputati della camera bassa, in carica per tre anni, 300 dei quali eletti con maggioranza semplice e 200 con voto proporzionale. Compresa quella di nove governatori statali, sindaci e parlamentini locali in totale si rinnoveranno 3.416 cariche elettive. Il nuovo governo entrera' in carica il successivo primo dicembre.  Alla poltrona piu' ambita, quella della presidenza della Repubblica, concorrono cinque candidati. Il favorito dei sondaggi e' quindi il leader del Movimento di rigenerazione nazionale (Morena), Lopez Obrador, alla guida della coalizione "Uniti faremo la storia", cartello che comprende anche il Partito del lavoro (Pt) e Incontro sociale (Es). Gia' due volte candidato alla presidenza della Repubblica, "Amlo" si presenta come elemento di rottura rispetto al tradizionale dualismo tra Pan e Pri, partito quest'ultimo che ha quasi sempre guidato il paese, e piu' in generale una lotta alle gerarchie consolidate e alla corruzione politica. "Andiamo a pulire il governo dalla corruzione, da cima a fondo, come si fa sulle scale", ha detto il leader presentando il "Progetto di nazione 2018-2024 per lo sviluppo del Messico". Un piano di governo che tra le altre cose prevede uno stanziamento del 4,1 per cento del Prodotto interno lordo alla spesa per infrastrutture e per lo stato sociale. Agganciato all'ispirazione di sinistra del movimento, il testo parla di una redistribuzione delle risorse e una riforma del fisco con meno pressione e che consenta un aumento della spesa corrente. Hanno fatto rumore alcune delle sue promesse elettorali: ridare ai messicani la piena titolarita' dei diritti sugli idrocarburi ipotizzando l'azzeramento di tutti i contratti con il capitale straniero sin qui permessi dalla riforma energetica o rivedere i piani per la costruzione del nuovo mega aeroporto di Citta' del Messico.   Il governo uscente scommette tutto sull'ex ministro delle Finanze Jose' Antonio Meade. Il suo nome e' alla testa della coalizione "Tutti per il Messico" che oltre al governativo Partito della rivoluzione istituzionale (Pri) contempla il partito Verde ecologista per il Messico (Pvem) e la lista civica di Nuova alleanza (Na). Meade non e' iscritto al partito e non e' mai stato sostanzialmente coinvolto in problemi giudiziari. Elementi questi ritenuti vincenti su uno scenario elettorale dominato dall'insofferenza nei confronti dei partiti e della corruzione nella politica. Nella sua squadra elettorale compare l'ex ministro dell'Interno, Miguel Angel Osorio Chong, a lungo considerato l'altro pezzo forte a disposizione del governo per contrastare la corsa di "Amlo". Meade non sembra pero' aver sin qui mostrato capacita' di rincorsa sugli altri contendenti. Le ragioni della ventilata debacle di Meade sono in parte spiegate dal fatto che - come testimoniano diversi sondaggi - buona parte dell'elettorato ritiene che mandare via il Pri dal governo sia la vera priorita' di questo turno elettorale.  Il leader conservatore Ricardo Anaya e' corre a nome della coalizione "Por Mexico al frente", cui aderiscono oltre al Partito di azione nazionale (Pan) anche la formazione di sinistra Partito della rivoluzione democratica (Prd) e il Movimento cittadino (Mc). Ritratto come politico molto dinamico e in grande ascesa, Anaya e' stato frenato dalle polemiche nate per alcuni casi di presunta corruzione. Voci che, secondo molti osservatori, finiscono per aumentare il margine di vantaggio per Lopez Obrador. Le presidenziali di luglio 2018 saranno le prima cui potranno partecipare nomi di indipendenti. Si tratta di una novita' permessa dalla riforma del sistema elettorale varata nel 2012 e le conseguenti leggi del 2014. Il primo dei due nomi non appoggiati dai partiti e' quello di Zavala, moglie dell'ex presidente Felipe Calderon, uscita dal Pan in rottura con le ambizioni presidenziali di Anaya. Ultimo, in ordine di sondaggio, il governatore uscente dello stato di Nuevo Leon, Jaime Rodriguez Calderon, il cui soprannome - "El Bronco" - rimanda ai suoi modi ruvidi, parte del motivo della sua popolarita'.  (agenzia Nova) 10-05-2018 07:37 BANGLADESH/La piaga della metanfetamina tra i rifugiati rohingya Enormi quantita' di metanfetamina attraversano il confine tra il Myanmar e il Bangladesh, dove viene consumata da un numero sempre maggiore di musulmani rohingya rifugiatisi nei campi profughi per scampare alle violenze nello stato di Rakhine, alla fine dello scorso anno. E' l'allarme che giunge dalle autorita' bengalesi, secondo cui le sparatorie, le estorsioni, i rapimenti e altre forme di criminalita' legate allo spaccio e al consumo di droga sono in aumento tra il milione circa di rifugiati musulmani che hanno trovato rifugio nel distretto di Cox's Bazar, al confine con il Myanmar. Nei campi profugi circolerebbero quantita' sempre maggiori di metanfetamina in pillole rosse, note come "yaba", che proprio come i rifugiati rohingya provengono dal Myanmar.  "Molti giovani stanno cadendo nella trappola dei signori della droga", conferma Abdus Salam, uno dei capi delle comunita' di rifugiati rohingya, citato dal quotidiano "Channel News Asia". Dallo scorso agosto i rifugiati rohingya arrestati dalle autorita' del Bangladesh per spaccio di droga sono circa un centinaio. I sequestri di sostanze stupefacenti sono in vertiginoso aumento; uno dei sequestri maggiori e' stato effettuato il 15 marzo scorso, quando 1,8 milioni di pillole sono state abbandonate da trafficanti sorpresi dalle autorita'. Alcuni giorni piu' tardi, le autorita' ne hanno rinvenute altre 900mila. Si tratterebbe pero' di una quantita' irrisoria, rispetto a quella che affluisce da mesi nel Bangladesh attraverso il fiume Naf, al confine col Myanmar. A sostenerlo e' il Dipartimento per il controllo dei narcotici del Bangladesh, che stima per quest'anno un afflusso di circa 250-300 milioni di pillole. Lo Stato di Rakhine e' stato teatro di scontri armati e gravissime violenze ai danni dei civili dallo scorso 25 agosto, quando una serie di attacchi da parte di combattenti islamici contro diversi avamposti della polizia ha innescato una vasta operazione delle forze di sicurezza birmane contro quella minoranza musulmana. Le nazioni Unite hanno gia' denunciato le violenze come una operazione di pulizia etnica ai danni della minoranza musulmana, e Human Rights Watch ha parlato di un crimine contro l'umanita'. L'esodo innescato dal conflitto e' il piu' vasto fenomeno nel suo genere verificato nel Continente asiatico da decenni, e la situazione umanitaria oltre il confine con il Bangladesh appare disperata, tanto da aver spinto l'Unicef a un appello di emergenza per soccorrere 720 mila bambini rohingya. Non e' chiaro, ad oggi, quanti rohingya ancora rimangano nello Stato di Rakhine; prima dello scorso agosto la popolazione musulmana era stimata in circa un milione di individui.  (agenzia Nova) 09-05-2018 10:36 CANADA/Cannabis legale. I grandi dettaglianti entrano nel mercato Loblaw, leader nel settore dei supermercati del Canada, ha fatto sapere che alcuni dei suoi negozi in Terranova sono tra i 23 selezionati come "candidati qualificati" per diventare rivenditori autorizzati di cannabis. Loblaw intende vendere prodotti a base di cannabis, per adulti, dietro i banconi nei piccoli negozi di tabacco gia’ esistenti nei suoi supermercati. Questi negozi sarebbero vicini -e separati- dal resto del supermercato dove si vendono i generi alimentari Dominion. E’ sorprendente apprendere che la più grande catena di supermercati del Canada è pronta a entrare nell'industria della cannabis. Loblaw ha una lunga storia di innovazioni lungimiranti. A partire dal 1919, ha iniziato con un nuovo concetto -per l’epoca- di vendita al dettaglio, cash-and-carry e self-service; e nel 1949 ha installato nei suoi negozi dei sistemi innovativi di aria condizionata e porte automatiche per gli acquirenti di generi alimentari. Sarà interessante vedere come Loblaw, con la sua lunga storia di innovazioni nel settore alimentare, sara’ in grado di trasferire il suo senso degli affari all'industria della cannabis, soprattutto potendo assumere persone con provata esperienza dello specifico settore, senza grandi restrizioni economiche. L’arrivo di grandi attori nel settore della cannabis dovrebbe portare a prezzi bassi per i consumatori, se il governo non sovraccarichera’ eccessivamente il settore con specifiche imposte e se, si spera, i produttori artigianali di cannabis troveranno una nicchia si’ da far fronte, nel prossimo mercato canadese, a questi giganti delle vendite al dettaglio. (da Icbc - International Cannabis Business Conference) ------------------------------------------- NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Senza il sostegno economico di persone come te non saremmo in grado di informarti. 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