COMMENTI
  (Da 1 a 2 di 2)  
10 luglio 2024 14:31 - Claudio Cappuccino
Mi scuso, sugli oppioidi aggiungo qualche ulteriore precisazione, forse utile per qualcuno.
Come ho scritto, gli oppioidi sono farmaci molto ben conosciuti e molto sicuri se usati correttamente.
Ma il punto-chiave è il “correttamente”, che significa “oppioidi puri, di farmacia, in dosi precise e corrette, in preparazioni sterili se li si inietta, ecc. ecc.”
Invece, gli oppioidi del mercato nero sono estremamente pericolosi. Sono le droghe con cui è più facile morire, per dose eccessiva (overdose) ma anche per altri meccanismi che non cerco di descrivere qui.
E sottolineo che questa tragedia e questi morti sono una delle conseguenze più maligne del cosiddetto proibizionismo (che in realtà vuol solo dire che ogni genere di droghe è sempre e ovunque in libera vendita 24/7).
Già in passato l’eroina uccideva, ma oggi – anche come conseguenza della riduzione della produzione di oppio in Afghanistan – sono stati immessi sul mercato nero oppioidi sintetici, che a differenza dell’eroina non hanno bisogno di partire dall’oppio e che sono estremamente potenti. In particolare il fentanyl (e il suo derivato carfentanyl), ma di recente anche i “nuovi” e non meno pericolosi nitazeni.
Il fentanyl è circa 50 volte più “potente” dell’eroina, nel senso che ne basta una dose 50 volte inferiore per avere lo stesso effetto, incluso l’effetto morte.
In medicina, il fentanyl è di uso comune, ma deve essere dosato a microgrammi (milionesimi di grammo), e ovviamente, una precisione a questo livello è impossibile sul mercato nero.
E infatti in USA, dopo la comparsa del fentanyl illegale (intorno al 2013) il numero di morti/anno legati all’uso di oppioidi è schizzato verso l’alto, e nel 2023 è stato di oltre 81.000 (di cui 74.000 legati al fentanyl) (https://www.cdc.gov/nchs/pressroom/nchs_press_releases/2024 /20240515.htm).
Sottolineo anche che in USA, spesso si trova a sorpresa (e senza potersene accorgere in anticipo) fentanyl non solo mescolato all’eroina, ma anche ad altre sostanze, come cocaina, o pillole e farmaci fasulli (es. Xanax) comprati su internet. E anche per questo ci sono già stati molti morti.
In Europa e in Italia il fentanyl sembra ancora poco presente, ma il pericolo per il prossimo futuro è grave e non deve essere sottovalutato.
10 luglio 2024 11:32 - Claudio Cappuccino
Se posso, vorrei esprimere la mia opinione:
1. l'umanità ha sempre e ovunque usato tutte le "droghe" disponibili, in genere in modo socialmente controllato con regole + o – strette.
2. l'oppio ha almeno 5000 anni di storia. La morfina è stata isolata nel 1805. L'eroina è entrata in commercio nel 1898. Il fentanyl nel 1960. La cocaina è diventata famosa con Paolo Mantegazza (1859), il Vin Coca Mariani (1862), Sigmund Freud (1884) e la Coca Cola (1886).
3. il proibizionismo nella sua forma attuale (prima proposta, L'Aja 1912, per 4 sostanze: oppio, morfina, eroina, cocaina; prime leggi: USA 1914, “narcotici”, e USA 1919, alcol) ha stravolto tutto.
4. A parte far nascere dal nulla la grande criminalità organizzata, con tutto quello che ne consegue, da un lato ha creato il "frutto proibito" (cosa che ha progressivamente attratto verso le droghe soprattutto i più giovani, e nei tempi recenti anche i giovanissimi). Dall'altro ha cambiato – cosa secondo me fondamentale – il "significato" socialmente e individualmente attribuito alle droghe. Una controproducente propaganda negativa e una pessima informazione hanno fatto il resto.
5. Prima della proibizione gli oppioidi (oppio, morfina, eroina) erano essenzialmente farmaci, usati più o meno bene, ma in generale soprattutto da adulti e anziani più o meno malati. Poi, sono diventati un modo alternativo di vivere e, specie negli ambienti più disagiati, un tentativo di cancellare farmacologicamente i "problemi della vita".
La cocaina è stata un caso a sé: poco usata come "farmaco", ma molto come energizzante e euforizzante. A cavallo fra ‘800 e ‘900 è stata la droga del mondo dello spettacolo e dei ricchi gaudenti della Belle Époque (vedi D'Annunzio & C.). Dopo la proibizione, diciamo dagli anni ‘920, è stata per un po’ sostituita dalle amfetamine, rimaste a lungo in libera vendita. Dopo la “proibizione” anche di queste (inizio anni ‘970), la cocaina è tornata di moda e oggi ha raggiunto livelli altissimi di diffusione.
Per non dimenticare l’altra grande droga, la Cannabis, dirò che – poco usata come farmaco e un tempo limitata, come “droga”, a sottogruppi etnici e ambienti artistici – è stata inizialmente proibita nel 1937 (USA) e da allora ha visto un impressionante boom dei consumi, soprattutto fra i giovani (la beat generation).
Non parlo di altre sostanze per motivi di spazio (sebbene molto breve e non aggiornato, credo che, volendo, si possa ancora trovare il mio vecchio libro “Felicità chimica. Storia delle droghe”, 2004).
6. quanto sopra come premessa per capire le origini storiche del gigantesco problema attuale.
E arrivo alla proposta della dr.ssa Henry.
(a) per gli oppioidi, concordo. Gli oppioidi sono molto ben conosciuti da un punto di vista farmacologico, “sono sorprendentemente non-tossici anche quando usati quotidianamente a dosaggi significativi per molti anni" (Cecil Textbook of Medicine, 20a ed. 1996, p. 52), e come ampiamente dimostrato dai trattamenti di mantenimento con metadone o anche eroina, se usati correttamente sono del tutto compatibili con una vita e un lavoro “normali”. In questo, l’uso dei “terribili” oppioidi non è sostanzialmente diverso dall’uso, legale e assai diffuso, delle benzodiazepine.
(b) per la cocaina, le cose sono secondo me più complicate. La stragrande maggioranza delle persone la usa in modo autocontrollato e limitato, ma una significativa minoranza “perde il controllo” e spesso arriva a rovinarsi la vita. L’ABuso di cocaina, come l’ABuso di alcol, non è compatibile con una vita “normale”, né per le relazioni umane, né per il lavoro (vedi G.C. Flesca – V. Riva. Polvere. Una storia di cocaina, 1988).
7. La mia proposta di “legalizzazione”.
Secondo me, come diceva Shakespeare, la maturità è tutto. E l’informazione – umanamente e scientificamente onesta e corretta – è l’altra faccia della maturità.
Tutte le droghe (o meglio, “quasi tutte”, alcune no) possono essere usate in modo ragionevolmente sicuro e spesso anche “utile”, se si sa quello che si fa e se non si è tormentati dall’intrusione di altri nelle nostre scelte di vita.
Io proporrei di pensare a una specie di “patente” – da ottenere con un “corso di formazione”, come la patente auto – che autorizzi all’acquisto legale delle principali sostanze, limitatamente al consumo personale.
(a) Per gli oppioidi, con cui è facile raggiungere una “stabilizzazione” del consumo, credo che non ci sarebbero molti problemi, se non una questione di “accettazione sociale”.
(b) Per la cocaina, invece, resto piuttosto scettico. È difficile stabilire le dosi ammissibili, non esiste stabilizzazione, ci sono serie controindicazioni mediche, e ogni persona sarebbe un caso a sé, con comportamenti imprevedibili. Una sostituzione possibile potrebbe essere la destroamfetamina o la metamfetamina, che data la lunga durata dell’effetto potrebbero essere un po’ meglio gestibili.
(c) Per la Cannabis. La sostanza è poco tossica, ma è certamente “alterante” (in questo è più simile all’alcol). In genere è comunque usata in modo responsabile, solo in particolari momenti o situazioni e non crea problemi. L’uso quotidiano è invece fortemente sconsigliabile soprattutto per i giovani, che non devono “imparare a vivere” sotto l’effetto di una sostanza inebriante, che ha anche diversi effetti negativi (p.es. su concentrazione, attenzione, memoria).
  COMMENTI
  (Da 1 a 2 di 2)