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7 giugno 2018 19:55 - ennio4531
L’uso frequente di cannabis non è associato a cambiamenti nella struttura del cervello, secondo i nuovi dati pubblicati sulla rivista Addiction.

Un team internazionale di scienziati provenienti da Australia, Regno Unito e Stati Uniti ha valutato la relazione tra esposizione abituale a cannabis e volumi di materia grigia in sette regioni del cervello, tra cui il talamo, l’ippocampo, amigdala e il nucleo accumbens in due grandi campioni gemelli basati sulla popolazione.

I ricercatori hanno riferito che “la normale variazione nell’uso di cannabis non è statisticamente correlata alle differenze individuali nella morfologia del cervello misurate dal volume subcorticale”.

Al contrario, l’uso ripetuto di nicotina era positivamente associato a volumi di talamo significativamente più piccoli negli uomini di mezza età.

Gli autori hanno concluso: “Questa è la più grande analisi esplorativa che integra immagini del cervello con autovalutazione della cannabis e dati sull’uso di sostanze comorbili. Dopo aver corretto i test multipli, non vi è stato alcun effetto dell’uso di cannabis sul volume in alcuna regione subcorticale di interesse nei giovani adulti o nei maschi di mezza età.

Nel contesto della crescente medicalizzazione e depenalizzazione e le preoccupazioni circa le conseguenze della maggiore disponibilità di cannabis, i nostri risultati suggeriscono che la variazione normale nel consumo di cannabis non è statisticamente correlata alla morfologia del cervello misurata con volumi sottocorticali in campioni non clinico. “

I risultati sono in linea con precedenti studi di imaging cerebrale che riportano che l’esposizione alla cannabis sembra di avere poco o nessun impatto negativo sulla morfologia del cervello, soprattutto se confrontato con i drammatici effetti associati all’esposizione all’alcol.

Due settimane fa, una meta-analisi di 69 studi indipendenti ha riportato che l’esposizione alla cannabis negli adolescenti e nei giovani adulti non è associata ad alcun significativo effetto negativo residuo sulle prestazioni cognitive. I risultati di un paio di studi longitudinali sui gemelli pubblicati di recente riportano che l’uso di cannabis non è associato in modo indipendente a nessun cambiamento residuo nel quoziente di intelligenza o nella funzione esecutiva .
20 aprile 2018 17:05 - ennius4531
Gli effetti dell'erba magica .....

Da Galileo - rivista scientifica
...
'A fare il punto della questione arriva oggi uno studio realizzato da Wayne Hall, consulente dell’Oms e tra i massimi esperti degli effetti della marijuana, che analizza e riassume i risultati delle principali ricerche effettuate negli ultimi 20 anni. I risultati, pubblicati sulla rivista Addiction, dimostrerebbero la presenza di moltissimi effetti negativi per la salute.

L’ipotesi di Hall è che venti anni fa la cannabis veniva reputata poco dannosa per la salute per via della mancanza di dati epidemiologici sufficienti su consumatori abituali. Per questo, il suo studio punta a mettere a confronto gli effetti della cannabis come potevano essere stimati dagli studi scientifici disponibili nel 1993, con quelli che possono essere dimostrati oggi. Il bilancio che emerge dall’analisi, che va sottolineato si concentra unicamente sugli effetti negativi della sostanza, non è molto positivo.'.


Addiction First published: 7 October 2014

Conclusioni
'La letteratura epidemiologica degli ultimi 20 anni mostra che l'uso di cannabis aumenta il rischio di incidenti e può produrre dipendenza, e che esistono coerenti associazioni tra uso regolare di cannabis e scarsi risultati psicosociali e salute mentale nell'età adulta.'

Conclusions
"The epidemiological literature in the past 20 years shows that cannabis use increases the risk of accidents and can produce dependence, and that there are consistent associations between regular cannabis use and poor psychosocial outcomes and mental health in adulthood."
15 aprile 2018 0:22 - glacial68
ennius4531... la realtà mi dice che quasi tutti quelli che hanno consumato canapa,hanno prima consumato alcol,(sostanza molto più pesante)quindi basta un po di logica,intuito,intelligenza per comprendere le balle a cui ti affidi e che propini senza riflettere o addirittura con dolo ed in mala fede.
27 marzo 2018 7:05 - Starfighter23
ASCOLTAMI BENE LATRINA4531 SMETTI DI SPAMMARE OPPURE TORNIAMO A DISCUS,A TE LA SCELTA,VERRAI CLONATO SENZA PIETA' QUANDO MENO TE LO ASPETTI,PROPRIO QUANDO CREDI CHE STARFIGHER SI E' DIMENTICATO DI TE,NON TI DEVI MAI SENTIRE TRANQUILLO,IO SO COME TORNARE A DISCUQ TU CHE NE DICI NE SARESTI CONTENTO?
22 marzo 2018 9:05 - ennius4531
Dice la ricercatrice ' ... La ricercatrice ha spiegato che al momento non ci sono studi che indichino una diminuzione del coefficiente di intelligenza per il suo consumo, ne’ tantomeno questo consumo e’ relazionato con l’abbandono della scuola ne’ con l’aumento di altre dipendenze.' .

Evidentemente non é al corrente di quello che pubblica .. l''Aduc.

Da Aduc

Notizia 11 ottobre 2013 18:54

"Dire "si'" alla marijuana aumenta le probabilita' di concedere un "si'" anche ad altre tipologie di stupefacenti piu' pericolose, secondo un nuovo studio statunitense che ha coinvolto un campione di 29054 studenti delle scuole superiori.

Dai dati e' emerso che fumare marijuana rende piu' possibilisti e meno giudicanti relativamente all'uso di altre droghe piu' pesanti, come cocaina, crack, LSD, eroina, anfetamine ed ecstasy. In pratica, l'assunzione di una droga rende meno critici rispetto all'assunzione di altre droghe.

Chi fuma marijuana tende ad essere meno giudicante in particolare verso l'utilizzo delle cosiddette droghe "socialmente accettabili" come LSD, anfetamine ed ecstasy. Gli studenti dal background socio-economico piu' elevato sono apparsi piu' tolleranti verso gli stupefacenti socially acceptable mentre le donne in generale sono risultate piu' inclini a dire "no" a droghe come cocaina, crack, LSD e ecstasy.

Lo studio e' stato condotto da Joseph Palamar della New York University e pubblicato su Prevention Science."

Da Aduc
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali raddoppiati
Notizia 12 maggio 2016 11:56

 Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso di questa sostanza.
Lo rivela l'ultima ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge sul consumo di cannabis consentito per guidare sono arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti. Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno considerando di fare la stessa scelta quest'anno.

La Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del 2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata: dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.

E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la legalizzazione della droga"
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