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2 giugno 2012 0:52 - pic3568
Non è assolutamente in discussione la superiore efficacia terapeutica del fitocomplesso (pianta di cannabis con tutti i cannabinoidi) rispetto al THC isolato, ci mancherebbe, naturale o sintetico che sia. Nè alcuno con un minimo di cognizione di causa potrebbe chiamare la cannabis "THC" o confondere le due cose.
Detto questo, è molto facile fare invece confusione su molti altri punti. Per esempio, le preparazioni galeniche NON sono affatto sinonimi di preparazione erboristica, anzi di solito si allestiscono utilizzando principi attivi puri, molto spesso sintetici. Nè è corretto dire che quelle preparazioni "si fanno con delle piante", tutt'altro, secondo la normativa vigente. Se i vari flos prodotti dalla Bedrocan olandese sono utilizzati per preparazionni galeniche, è l'eccezione che conferma la regola. Infatti, i Bedrocan sono registrati in Olanda come dronabinol (THC), ed hanno il certificato farmaceutico EU ISO 9001, per questo possono essere utilizzate dalle farmacie quelle infiorescenze per le preparazioni. Tecnicamente non è una pianta, è dronabinol al 19%, al 12%, 6% ecc., altrimenti non si potrebbe fare. Provate ad entrare in una farmacia e chiedere se possono fornire una preparazione magistrale utilizzando white widow o comunque una pianta di cannabis, invece di dosi del dronabinol della Solmag (le infiorescenze olandesi).
Tutte le altre preparazioni galeniche che utilizzano cannabinoidi, negli altri Paesi la stragrande maggioranza, ma purtroppo prescritte anche in Italia, utilizzano dronabinol sintetico puro o nabilone (un analogo sintetico di derivazione petrolchimica, utilizzato solo da alcuni ospedali e costosissimo, ma con "ottima" distribuzione svizzera).
18 maggio 2012 15:27 - marco25g
La smettiamo di chiamare la cannabis THC, il THC è 1/60 della gamma dei cannabinoli, forse chiamiamo caffeina il tea o nicotina il tabacco?

Le preparazioni galeniche si fanno con delle piante e non con delle molecole sintetiche o sintetizzate: Cosi diamo ragione a chi dice che il THC non ha nessuna valenza medica accertata.

Il famoso psichiatra Lester Grinspoon dice in un intervista:
"Il THC o Marinol è solo uno degli oltre 60 cannabinoidi: Ma il problema è che non è buono come la marijuana fumata perché non tutti gli effetti palliativi della marijuana non risiedono esclusivamente nel THC"
http://www.abc.net.au/quantum/poison/marijuan/lester.htm

Le persone non si curano con il farmaco sintetico THC, ma con quello che dovrebbe essere una preparazione erboristica (galenica) i fiori di cannabis sativa e il tea (p.e) ha delle qualità riconosciute da secoli "che non sono quelle della caffeina".

Anche la Huestis, la specialista americana a cui Serpelloni si ispira, dice:
"A causa della complessità chimica del materiale vegetale cannabis rispetto al THC sintetico, estratti di cannabis che catturano l'intera gamma dei cannabinoidi sono in fase di studio come farmaci terapeutici. La cannabis è stata usata come medicina per migliaia di anni."
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2689518/
11 maggio 2012 15:35 - pic3568
Solo due precisazioni, il tema è delicato e le informazioni sono spesso confuse. In Puglia come altrove non è attualmente possibile coltivare cannabis per poi rivenderla a chi la trasformerà in uno strumento di cura per i pazienti, o meglio nessuno l'ha ancora richiesto, non che non sia teoricamente fattibile, come scrive Gemp57. Forse il riferimento è alle coltivazioni di Canapuglia, ma si tratta di canapa "legale" per altri usi (alimentare, tessile, come disinquinante dei terreni ecc.).
La recente legge approvata dalla Regione Toscana e' immediatamente applicabile, anche se avra' bisogno di decreti attuativi rivolti alle Asl. Su quei decreti non ci saranno scontri col ministero della Salute, in quanto la legge e le future delibere rispettano scrupolosamente ed applicano le norme nazionali. Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento nazionale politiche antidroga: «l’utilizzo dei farmaci a base di Thc (il principio attivo della cannabis) è già autorizzato in Italia anche se i medicinali sono costosi, la Regione Toscana è libera di erogarli tramite il Servizio sanitario nazionale». Di coltivazione quella legge non parla, anche se in futuro potranno benissimo decidere di acquistare da uno stabilimento farmaceutico THC per le preparazioni galeniche, prodotto su autorizzazione del ministero (nessuno scontro, è una sostanza già inserita in tabella) anche utilizzando cannabis coltivata in Italia.
Ovviamente critiche feroci e "preghiere riparatrici" da parte della solita filiera ideologico-fondamentalista non mancheranno, ma non hanno effetti concreti diretti.
Invitiamo i pazienti di tutta Italia a vigilare per non farci ritornare indietro, ci sono poteri che fanno carte false e diffondono notizie infondate e tendenziose (sul piano giuridico come su quello scientifico), pur di scongiurare l'accesso dei malati alla cura con cannabis medica.
11 maggio 2012 9:43 - Gemp57
La legge che regolamenta le sostanze stupefacenti è la 309/90. Agli art. 16 e 17 ci sono le condizioni per coltivare la Cannabis terapeutica che si può fare. Servono però strutture ed organizzazione più di tipo farmaceutico che agricolo. Serve poi un'autorizzazione Ministeriale che viene concessa se lo stesso Ministero giudica la condizione di produzione e soprattutto l'affidabilità dell'imprenditore idonee. Ritengo che l'investimento iniziale può essere stimato in circa 500.000 euro, solo per iniziare. La coltivazione si può fare principalmente in serra. In pieno campo temo che sia molto più problematico, non solo per garantire la sicurezza, ma per la qualità del prodotto ottenuto (assenza di contaminazioni chimiche e biologiche).
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