Non è assolutamente in discussione la superiore efficacia
terapeutica del fitocomplesso (pianta di cannabis con tutti
i cannabinoidi) rispetto al THC isolato, ci mancherebbe,
naturale o sintetico che sia. Nè alcuno con un minimo di
cognizione di causa potrebbe chiamare la cannabis "THC" o
confondere le due cose.
Detto questo, è molto facile fare invece confusione su
molti altri punti. Per esempio, le preparazioni galeniche
NON sono affatto sinonimi di preparazione erboristica, anzi
di solito si allestiscono utilizzando principi attivi puri,
molto spesso sintetici. Nè è corretto dire che quelle
preparazioni "si fanno con delle piante", tutt'altro,
secondo la normativa vigente. Se i vari flos prodotti dalla
Bedrocan olandese sono utilizzati per preparazionni
galeniche, è l'eccezione che conferma la regola. Infatti, i
Bedrocan sono registrati in Olanda come dronabinol (THC), ed
hanno il certificato farmaceutico EU ISO 9001, per questo
possono essere utilizzate dalle farmacie quelle
infiorescenze per le preparazioni. Tecnicamente non è una
pianta, è dronabinol al 19%, al 12%, 6% ecc., altrimenti
non si potrebbe fare. Provate ad entrare in una farmacia e
chiedere se possono fornire una preparazione magistrale
utilizzando white widow o comunque una pianta di cannabis,
invece di dosi del dronabinol della Solmag (le infiorescenze
olandesi).
Tutte le altre preparazioni galeniche che utilizzano
cannabinoidi, negli altri Paesi la stragrande maggioranza,
ma purtroppo prescritte anche in Italia, utilizzano
dronabinol sintetico puro o nabilone (un analogo sintetico
di derivazione petrolchimica, utilizzato solo da alcuni
ospedali e costosissimo, ma con "ottima" distribuzione
svizzera).
18 maggio 2012 15:27 - marco25g
La smettiamo di chiamare la cannabis THC, il THC è 1/60
della gamma dei cannabinoli, forse chiamiamo caffeina il tea
o nicotina il tabacco?
Le preparazioni galeniche si fanno con delle piante e non
con delle molecole sintetiche o sintetizzate: Cosi diamo
ragione a chi dice che il THC non ha nessuna valenza medica
accertata.
Il famoso psichiatra Lester Grinspoon dice in un
intervista:
"Il THC o Marinol è solo uno degli oltre 60 cannabinoidi:
Ma il problema è che non è buono come la marijuana fumata
perché non tutti gli effetti palliativi della marijuana non
risiedono esclusivamente nel THC"
http://www.abc.net.au/quantum/poison/marijuan/lester.htm
Le persone non si curano con il farmaco sintetico THC, ma
con quello che dovrebbe essere una preparazione erboristica
(galenica) i fiori di cannabis sativa e il tea (p.e) ha
delle qualità riconosciute da secoli "che non sono quelle
della caffeina".
Anche la Huestis, la specialista americana a cui Serpelloni
si ispira, dice:
"A causa della complessità chimica del materiale vegetale
cannabis rispetto al THC sintetico, estratti di cannabis che
catturano l'intera gamma dei cannabinoidi sono in fase di
studio come farmaci terapeutici. La cannabis è stata usata
come medicina per migliaia di anni."
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2689518/
11 maggio 2012 15:35 - pic3568
Solo due precisazioni, il tema è delicato e le informazioni
sono spesso confuse. In Puglia come altrove non è
attualmente possibile coltivare cannabis per poi rivenderla
a chi la trasformerà in uno strumento di cura per i
pazienti, o meglio nessuno l'ha ancora richiesto, non che
non sia teoricamente fattibile, come scrive Gemp57. Forse il
riferimento è alle coltivazioni di Canapuglia, ma si tratta
di canapa "legale" per altri usi (alimentare, tessile, come
disinquinante dei terreni ecc.).
La recente legge approvata dalla Regione Toscana e'
immediatamente applicabile, anche se avra' bisogno di
decreti attuativi rivolti alle Asl. Su quei decreti non ci
saranno scontri col ministero della Salute, in quanto la
legge e le future delibere rispettano scrupolosamente ed
applicano le norme nazionali. Giovanni Serpelloni, capo del
Dipartimento nazionale politiche antidroga: «l’utilizzo
dei farmaci a base di Thc (il principio attivo della
cannabis) è già autorizzato in Italia anche se i
medicinali sono costosi, la Regione Toscana è libera di
erogarli tramite il Servizio sanitario nazionale». Di
coltivazione quella legge non parla, anche se in futuro
potranno benissimo decidere di acquistare da uno
stabilimento farmaceutico THC per le preparazioni galeniche,
prodotto su autorizzazione del ministero (nessuno scontro,
è una sostanza già inserita in tabella) anche utilizzando
cannabis coltivata in Italia.
Ovviamente critiche feroci e "preghiere riparatrici" da
parte della solita filiera ideologico-fondamentalista non
mancheranno, ma non hanno effetti concreti diretti.
Invitiamo i pazienti di tutta Italia a vigilare per non
farci ritornare indietro, ci sono poteri che fanno carte
false e diffondono notizie infondate e tendenziose (sul
piano giuridico come su quello scientifico), pur di
scongiurare l'accesso dei malati alla cura con cannabis
medica.
11 maggio 2012 9:43 - Gemp57
La legge che regolamenta le sostanze stupefacenti è la
309/90. Agli art. 16 e 17 ci sono le condizioni per
coltivare la Cannabis terapeutica che si può fare. Servono
però strutture ed organizzazione più di tipo farmaceutico
che agricolo. Serve poi un'autorizzazione Ministeriale che
viene concessa se lo stesso Ministero giudica la condizione
di produzione e soprattutto l'affidabilità
dell'imprenditore idonee. Ritengo che l'investimento
iniziale può essere stimato in circa 500.000 euro, solo per
iniziare. La coltivazione si può fare principalmente in
serra. In pieno campo temo che sia molto più problematico,
non solo per garantire la sicurezza, ma per la qualità del
prodotto ottenuto (assenza di contaminazioni chimiche e
biologiche).