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19 febbraio 2014 20:03 - IVAN.
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• (da Claudio8633:) «Ecco quindi il problema dello Stato non Stato ma teatrino di voti: non scontentare l'elettorato! L'elettorato e' drogato di coca LSD, MDA, Ero, canne e persino salvia; combattere la droga vorrebbe dire inimicarsi gli elettori che pensano che sballarsi sia un diritto.»
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Claudio, è meglio non volare con la fantasia e tenere i piedi ben piantati per terra.

Domanda semplice: Secondo te, la Fini-Giovanardi ha “accontentato” quel 20% di elettori-consumatori di cui parli?

Credo proprio di NO.
E' una legge iniqua, squilibrata, criminogena, controproucente e persecutoria al limite del demenziale (ti basti sapere che se un consumatore viene trovato con una certa quantità di sostanze, viene accusato IN AUTOMATICO del reato di “spaccio”. Bel modo di “non scontentare” gli elettori, eh?)

Non c'è UN SOLO consumatore che sia “contento” né della Fini-Giovanardi, nè dell'operato del DPA, né della sconcertante scelleratezza con cui l'intero apparato politico affronta il tema “Droga”. Come si fa quindi ad affermare che “lo Stato non combatte la droga per non scontentare l'elettorato”? Scusa, ma il tuo è un proclama appeso all'aria.

Le ragioni per cui lo Stato sostiene il Proibizionismo (malgrado l'evidenza che sia una scelta del tutto FALLIMENTARE) sono da ricercare negli interessi incrociati tra governo, mafie, case farmaceutiche e strutture di assistenza; il comune cittadino è del tutto ESCLUSO dai vantaggi di questi loschi accordi (anzi, è colui sul quale viene scaricato il conto finale; altro che “accontentarlo per arruffianarsi il suo voto”).


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19 febbraio 2014 14:32 - gseii
Degli Americani imitiamo, solo, le cose peggiori, quanto di buono, come le liberalizzazioni e la disciplina delle sostanze stupefacenti, non ci interessa, i nostri governanti devono, sempre, incrementare la criminalità.
Giancarlo Falconi, ex dirigente della pubblica amministrazione, da “Come recuperare la nostra Nazione…..”, pubblicato, on line, da “Ilmiolibro.it”.
19 febbraio 2014 9:40 - claudio8633
il problema della lotta alla droga non funziona perche il 20% dei drogati VOTANO e dicono di non drogarsi.
Lo stato debole quindi FAVORISCE per vie illecite la droga.
affermazioni forti?

Innanzi tutto cerchiamo di capire se ad uno stato interessi fare una lotta alla droga o meno.

Partiamo dall'ovvio:
Chi regolarmente assume qualsiasi tipo di droga e' ovviamente inadatto a tutta una serie di mansioni che comportino una responsabilita' verso gli altri.

Dovrebbe essere importante che eroinomane, un cannaiolo (ma anche un ubriaco), non venga messo alla guida di un pulman o dotato di pistola eccetera.

Altresi' un drugatun offre grandi quantita' di soldi alla mala, unico fornitore di roba costringendo investimenti quasi inutili nella sicurezza.

Ma qualcuno la pensa diversamente.

Dal momento che uno spazzino che non guida e si spara una pera a casa propria non fa, o non sembra fare, male a nessuno si sono creati tutti quei bizzarri casi legislativi come il possesso per il proprio uso e l'idea di fornire la roba aggrattisse al drogatone per evitare di stipendiare il malavitoso.

Tutto cio' perche si e' voluto insinuare che il drogato e' un RARO poveraccio, magari con pochi soldi, poco cervello che “poverino” subisce e basta.

Bugie, e' una scelta.
Una scelta che molti esseri umani fanno. Che poi alcune pressioni ambientali favoriscano le scelte e' un discorso che non ci azzecca immediatamente.
Si tratta di fiumi di denaro colossali che finiscono nelle tasche sbagliate e gli esami indiretti fatti a Milano e Torino indicano un'altissima incidenza di drogati che arriverebbe per i consumatori da weekend a cifre simili a quelle dei fumatori di tabacco ufficiali.

Ecco quindi il problema dello stato non stato ma teatrino di voti: non scontentare l'elettorato!
L'elettorato e' drogato di coca LSD, MDA, Ero, canne e persino salvia.
Combatterla vorrebbe dire inimicarsi gli elettori che pensano che sballarsi sia un diritto.
Il bersani pieno di virtu' la combatte? No di certo! I suoi compagni hanno spesso fatto dell'erba una virtu'.
Gli amici del berluscau si pompano probabilmente di coca e
i grillini stando alle affermazioni che fanno ci devono andare giu' pesanti (come spiegare altrimenti cio' che dicono?).

Per questi motivi, insieme che i morti stecchiti sono un pochino meno, i media oggi non parlano quasi piu' di droga. Sembrerebbe che la cocaina sia scomparsa e il crack una cosa di un'altra epoca come lo scrivere con la piuma d'oca. In realta' semplicemente non se ne parla e il commercio non e' mai stato cosi' baldanzoso.
Il risultato:

Eroina reflua Roma 7-8 dosi/giorno/1000 abitanti (o se preferite 1 persona ogni 20 viaggia almeno una volta alla settimana).
Torino: 250 mila la domenica si fumano una canna, 6 mila (26.400) le dosi al giorno di eroina, con punte di 33 mila il sabato: 9.800 quelle di cocaina, con un picco di 13.600 il sabato (IstitutoMario Negri )
Secondo il CNR parte del PM10 (che tanto fanno strillare i verdi) e' composto ANCHE da coca e prodotti di combustione delle canne. Se non solo e' rilevabile ma secondo Angelo Cecinato e' ai livelli nei quali con le sostanze cancerogene viene evacuata l'area... fatevi due conti.

Molti dei drogati negano, in un tipico comportamento assai studiato dagli strizzacervelli, di esserlo perche' siccome hanno dei brevi periodi puliti tra un'assunzione e l'altra si autoassolvono dall'etichetta di “dugatun” pensando di averne il controllo.
E' il motivo dell'esistenza della nomenclatura di “drogati del weekend” in quanto l'assunzione non e' costante ma distanziata tipicamente in alcuni momenti considerati ricreativi.
Ecco il motivo della nomenclatura di “droghe ricreative”.

Mettendo insieme le due cose (consumi saltuari e dosi rilevate) vuol dire che almeno il 20% della popolazione fa uso COSTANTE di queste sostanze pur considerandosi pulita.
Andare contro costoro “per sul serio” vuol dire perdere almeno il 20% di voti.
Un mare.
E' questo il problema.
Il vero problema.


Non so Voi, ma io non salirei su di un pullman sapendo che il guidatore ieri sera e' stato fuori in viaggio tutta la notte.

Quindi, come del resto avviene con l'evasione fiscale, e' molto semplice ridurre la cosa:
Per tutti i lavori come:
Guidatori di autobus, comandati di vascelli o aerei, insegnanti, politici, tranvieri, gruisti, taxisti, guidatori di TIR (anche, soprattutto, extra in transito) eccetera un flag nella tessera sanitaria che attesti che una asl abbia fatto un prelievo semestrale di un pelo o capello di 5 cm.

L'esame in questione puo' essere esteso, una tantum, anche ai vincitori di borse alcuni tipi di sovvenzioni, appalti &c

Per evitare furbetti la ASL non deve essere mai la stessa per almeno 3 volte. E il test ripetitivo e con esame ottico per evitare gli imbecilli che usano la candegina sui capelli (al 4rto passaggio avranno un buco in testa oltre al fatto che lo svuotamento si vede al microscopio)

In caso si scoprano furberie la stessa legge deve prevedere la responsabilita' del medico (e catena di analisi e custodia reperto gia' nota alla 196) e la sua reclusione per un minimo di 6 mesi piu' 1 mese per ogni alterazione e l'impossibilita' di esercitare la professione di medico una volta uscito.

Fatto questo, in maniera lenta e progressiva (una categoria ogni 3mesi partendo da quelle piu' piccole ma importanti?), per evitare le risate che tanto attiriamo dall'estero e perche' ci si abitui alla cosa, non siamo idioti come Monti, arriveremo lentamente ad avere una grande quantita' di gente “pulita” che spendera' soldi in chiaro aumentando il gettito fiscale e contemporaneamente creera' circoli virtuosi di macchie di leopardo pulite.
Questo generera' i soldi per fare i controlli che fatti in tale stile beneficeranno anche dell'economia di scala.

Dopo due o tre anni di questo sistema sara' passato sotto il pettine circa il 10% della popolazione favorendo un comportamento di non consumo. Chi consuma e' sfavorito nell'impiegarsi e ci pensera' un po'.

A quel punto potrebbe essere interessante dopo 3-5 anni estenderlo agli automobilisti, a quel punto scommetterei che molti userebbero i mezzi, altro che i proclami dei verdi!

molti di piu' penserebbero a non iniziare o a smettere.

Questo sarebbe uno stato serio che vuole diminuire gli incidenti e non toglie nulla a chi si vuole fare una pera o una canna di farlo a casa propria andando in giro con il treno.

Uno stato buffone mette dossi e autovelox bizzarri che stando alle statistiche diffuse dai propugnatori AUMENTANO gli incidenti ma dice il contrario.
Grazie TUTOR.

Stessa cosa con la droga:
Perche' sparare agli spaccia, fare vere e proprie guerre con feriti e morti anche presso le forze dell'ordine?
Tutta roba inutile e costosa anche emotivamente. Anche se d'effetto. Far uccidere carabinieri per far scena? Che figata vero? Ma poi pensate che il caramba faccia il suo lavoro con lealta' dopo questo trattamento?

Vogliamo togliere la droga perche' la consideriamo non buona ovvero pericolosa?
Semplice!
Evitiamo che chi la usa possa essere pericoloso!
E' cosi' semplice.
13 febbraio 2014 22:30 - ennio4531
Macché ammettere, è una filiera: un gruppetto abolisce il proibizionismo dell'alcool, un altro gruppetto crea alcolizzati, un ennesimo gruppetto ne assume la custodia e la cura, praticamente una catena di montaggio.
13 febbraio 2014 19:51 - roberto7266
Macché ammettere, è una filiera: un gruppetto crea leggi ad hoc, un altro gruppetto crea tossicodipendenti, un ennesimo gruppetto ne assume la custodia e la cura, praticamente una catena di montaggio.
13 febbraio 2014 19:29 - IVAN.
• “Le stime effettuate annualmente dagli organismi specializzati mostrano in modo univoco che quello della droga, grazie agli enormi e veloci profitti che è capace di generare, è la principale fonte di finanziamento delle consorterie criminali. La mafia ha cominciato a produrre in proprio tonnellate di marijuana, giacché la coltivazione diretta offre maggiori guadagni e meno rischi.”
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E non si vergognano neanche di ammetterlo.
Ma possibile che questi cialtroni non ricordano come fu sconfitto il traffico d'alcol negli USA anni '30?
13 febbraio 2014 12:18 - roberto7266
Guarda che ho trovato


Business con l'esclusiva

E' ormai la droga a finanziare gli altri mercati criminali.
Il mostro sta mutando strategie: produzione propria, sinergie tra gruppi rivali,
radicamento territoriale e connivenza tra cittadini e malavita.
Il traffico di droga è ormai il perno delle attività della malavita organizzata, fino
quasi a soppiantare altri reati come rapimenti, rapine e scippi, un tempo più
diffusi e ora in netta e costante diminuzione, come attestano gli ultimi dati del
Ministero dell'Interno.
L'ultima relazione della Direzione Centrale Servizi Antidroga (DCSA) è chiara:
“Le stime effettuate annualmente dagli organismi specializzati mostrano in modo
univoco che quello della droga, grazie agli enormi e veloci profitti che è capace di
generare, è la principale fonte di finanziamento delle consorterie criminali, in
quanto è un mercato in perenne crescita, con un immediato e continuo
approvvigionamento e distribuzione”.
Il rapporto droga-criminalità-società è profondamente mutato.
Per “reati correlati agli stupefacenti” una volta si intendeva una tipologia limitata
principalmente ai crimini legati direttamente al consumo personale, come furti,
scippi, piccole rapine, invece oggi è il traffico il motore della grande illegalità,
della malavita organizzata che minaccia il nostro tessuto sociale come un tumore
virulento.
Prima si infrangeva la legge per comprare la droga, ora la si vende per finanziare
le consorterie malavitose e un ampio volano di imprese “grigie”, capaci di
attirare, ciò che è più grave, non solo la manovalanza delinquenziale ma anche
un certo consenso sociale.
Di questa “conversione” nel Sud d'Italia ha dato uno spaccato ormai celeberrimo
lo scrittore Roberto Saviano con il libro, divenuto poi film, Gomorra.
Un inequivocabile riscontro allo scenario dato dallo scrittore arriva dai sequestri:
l'81% delle requisizioni delle piantagioni di canapa indiana avviene nel
Meridione.
Fonte: www.sanpatrignano.org 32

La canapa, dalla quale si producono marijuana e hashish, sta diventando
l'oro verde per i capitalisti del crimine, con la longa manus di Cosa Nostra,
come ha recentemente confermato un collaboratore di giustizia.
La mafia ha cominciato a produrre in proprio tonnellate di marijuana,
giacché la coltivazione diretta offre maggiori guadagni e meno rischi.

Fonte: www.sanpatrignano.org
13 febbraio 2014 11:39 - ennio4531
Come al solito questo Dr. Giorgio Gatti, autonominatosi pomposamente ' consulente in sviluppo economico ed economia della sicurezza pubblica' ( la fantasia italica non ha confini ! ), parte dall'uso medico della cannabis per poi concludere che si debba legalizzare anche per i sani.

Essendo poi il DPA una spina al fianco di chi ci racconta che l'erba in fin dei conti è un trastullo dopolavoristico, non gli resta che chiederne l'abolizione.

Non si ripeterà mai abbastanza che la mafia non viene alimentata dal proibizionismo, ma da chi violando le norme, la finanzia.
13 febbraio 2014 9:55 - Cepu
Eh si, MAGARI la mafia fatturasse.

Invece ... fa tutto a nero.... delinquenti evasori !
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