Salve io ho avuto lo stesso problema , sono di Fiumicino e
la mia farmacia ospedaliera e' quella del Grassi di Ostia
dove ahime' ho trovato un farmacista infame a dir
poco....
Nonostante dopo anni di presentazioni di moduli compilati
dal dottore , addirittura il dottore si reco' a parlare con
questo farmacista se cosi' si puo' chiamare , io lo
definirei un tutore dello spaccio clandestino !
Pensate che il primo modulo che presentai era col SIMM18 poi
diventato Bedrocan e risale al 2005 , ho provato fino al
2007 , all'ultimo ho rinunciato , perche' mi devo curare ,
soffro di epilessia(crisi convulsive con schiuma alla bocca
con relativa amnesia) in piu' sonlo ex-eroinamane ancora
combatto con la crisi d'astinenza e solo la cannabis mi da'
giovamento....
Fatto sta' che questo farmacista diceva che ero un tossico e
non avevo bisogno del medicinale , cosa che solo il
ministero della salute o il medico prescrittore , potevano
decidere !
Questo e' un caso di omissione di atti d'ufficio ! In una
zona dove lo spaccio d'Eroina e Cocaina la fa' da padrona ,
Ostia , Acilia , Dragona , il triangolo d'oro di Roma !
Io sarei stato il primo a dare un duro colpo allo spaccio e
chissa' quante anime avremmo potuto salvare dal circuito
malavitoso dello spaccio.....a Ostia ci sono
extra-comunitari che vendono hashish , marijuana e
Eroina....verrebbe da pensare che anche i parenti del
farmacista siano dediti al traffico di stupefacenti , anzi
non mi meraviglierei se anche il farmacista sia coinvolto
nel traffico....
2 dicembre 2009 23:17 - a.cannabis terap.
Ringrazio gli amici del PIC per utili precisazioni
Francesco Crestani
1 dicembre 2009 12:44 - pic3568
Stranamente, il modulo disponibile sul sito del Ministero
della Salute
http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_FarmaciAree_9_listaF
ile_itemName_1_file.pdf
(va cancellato lo spazio bianco tra F e ile, dove la riga va
a capo), che è lo stesso scaricabile anche dal sito Pic
http://www.pazienticannabis.org/moduloimportazioneucs.pdf è
diverso da quello sul sito ACT, cioè non contiene le voci
sull'indicazione terapeutica e le esigenze particolari che
giustificano il ricorso al farmaco. Invitiamo gli amici di
ACT ad aggiornarlo con quello corrente. A noi risulta in
effetti che è dai primi del 2007 che tali specificazioni
non sono più richieste, insieme alle iniziali del paziente
ed alla sua età (ha a che fare con le norme sulla privacy,
ci spiegarono allora).
Sono ormai 3 anni che su tutte le richieste di importazione
che abbiamo inviato all' UCS tramite Asl tali voci non sono
menzionate, e tutte le richieste sono sempre andate a buon
fine.
Per quanto riguarda il consenso informato, come si legge in
fondo al modulo stesso, è importante ribadire che tale
documento resta in possesso del medico, non va presentato
alla Asl in allegato nè spedito al Ministero.
30 novembre 2009 18:53 - a.cannabis terap.
Concordo pienamente con il parere dell'Associazione Pazienti
Impazienti Cannabis. Spetta a qualunque farmacia ospedaliera
del territorio nazionale inoltrare la richiesta al
Ministero, e il farmacista non deve richiedere nessuna
relazione tecnica del medico curante (nella mia pratica, di
solito compilo lo stesso una relazione con bibliografia
scientifica a maggior supporto, ma questa è solo una mia
abitudine).
Il modulo di importazione si può scaricare dal sito
dell'Associazione Cannabis Terapeutica
http://www.medicalcannabis.it/documenti/nuovo%20modulo%20imp
ort.pdf
come si legge, prevede di precisare l'indicazione
terapeutica e le esigenze particolari che giustificano il
ricorso al farmaco. Bisogna ovviamente allegare il modulo di
consenso informato, che si scarica sempre dal sito di
ACT.
Francesco Crestani
medico chirurgo
presidente Associazione Cannabis Terapeutica
www.medicalcannabis.it
29 novembre 2009 18:58 - pino9908
Confermo quello che ha detto il PIC.
27 novembre 2009 13:36 - pic3568
Qualche chiarimento che ci auguriamo possa risultare utile a
pazienti e medici, dato che al riguardo le informazioni sono
insufficienti e confuse.
1) In Puglia come nel resto d' Italia, è competente per l'
inoltro all' UCS del Ministero della Salute (che ha la
competenza esclusiva sul concedere o meno l' autorizzazione)
del modulo per la richiesta d' importazione di farmaci
esteri a base di cannabinoidi, compilato dal medico curante
o dallo specialista ospedaliero, qualunque "farmacia
ospedaliera/ farmacia territoriale/casa di cura", come si
legge sul modulo appositamente predisposto dal Ministero (
http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_FarmaciAree_9_listaF
ile_itemName_1_file.pdf ).
Cioè la Farmacia della Asl di residenza del paziente, o di
un ospedale o casa di cura privata.
2) La valutazione sull' appropriatezza della prescrizione
per il singolo caso clinico è esclusiva responsabilità del
medico curante, che in scienza e coscienza prescrive il
farmaco estero al proprio paziente dopo aver da lui ottenuto
il consenso informato. Senza alcuna limitazione possibile da
parte di chicchessia, tantomeno del farmacista Asl.
La Farmacia Asl ha un ruolo esclusivamente amministrativo in
questa procedura, funge da tramite tra il medico e l' UCS, e
con la Casa produttrice estera.
L' unica verifica che compete alla farmacia Asl, è quella
sulla corretta compilazione del modulo. Mentre è solo all'
UCS che compete l' autorizzazione alla singola
importazione.
In effetti sul modulo originale predisposto dal Ministero
non è neanche prevista l' indicazione della patologia per
la quale si richiede l' importazione del farmaco (nè è
menzionato il nome del paziente), dati che restano a
conoscenza del solo medico curante. Quindi non si vede su
che basi un farmacista possa 'autorizzare' o negare l'
accesso a tale terapia.
In questi anni, come associazione ci è capitato più volte
di intervenire su Asl che tentavano indebitamente di
ostacolare la presentazione del modulo di importazione
correttamente compilato da parte del medico, ed è sempre
bastata una telefonata per risolvere la questione.
Perseverare nel rifiuto avrebbe significato per la Asl
omettere atti d' ufficio... Riteniamo che la Asl di Foggia
non farebbe eccezione.
3) Come stabilito dal DM 11-2-97, nel caso il farmaco sia
richiesto dal medico tramite la farmacia Asl, la spesa è a
carico del paziente. Senza peraltro ricarichi commerciali,
solo la copertura delle spese indicate sulla fattura
estera.
Alcune rare Asl forniscono il farmaco in regime ospedaliero,
tramite il day-hospital dell' ospedale di riferimento, e
quindi accollandosi le spese.
Dato il ridottissimo numero di pazienti che riescono a
superare tutti gli ostacoli della procedura (un centinaio in
tutta Italia), ed il relativamente basso costo per mese di
terapia, le spese per una singola Asl sarebbero in effetti
quasi insignificanti.
Se la richiesta parte invece dalla farmacia dell' ospedale,
per uso in ambito ospedaliero p. es. tramite day-hospital,
al paziente non è richiesta la copertura delle spese.
Infatti, "l'azienda ospedaliera potrà fare gravare la
relativa spesa nel proprio
bilancio al pari dei farmaci in commercio in Italia e degli
altri beni
necessari per lo svolgimento delle prestazioni di assistenza
sanitaria." (dal DM 11-2-97)
I P.i.c. (Pazienti Impazienti Cannabis)
www.pazienticannabis.org