allora, si parla di DANNI SOCIALI, non di danni alla
salute..
la cannabis, infatti, è all'ottavo posto soltanto perchè
è ILLEGALE, quindi la sua proibizione ha costi sociali
molto elevati (operazioni di polizia, carceri, ecc...)
se fosse legale non sarebbe nemmeno in classifica in quanto
NON CREEREBBE ALCUN DANNO!!
2 novembre 2010 22:48 - fabrizio7338
L'alcol è più dannoso per la salute di cocaina, cannabis o
ecstasy ed è lo "stupefacente" più nocivo in relazione al
suo impatto sulla società. Lo afferma uno studio pubblicato
sulla rivista inglese Lancet, che riporta i risultati di una
ricerca condotta da David Nutt, l'ex consigliere del governo
laburista per la lotta alla droga, suggerisce che il danno
complessivo prodotto dagli alcolici batte quello di crack e
eroina e richiede dunque strategie coraggiose sul fronte
della sanità pubblica.
Comitato Indipendente - Lo studio riapre il dibattito sulla
classificazione degli stupefacenti in Gran Bretagna e sulla
necessità di una campagna contro l'alcolismo. Se le droghe
fossero classificate per il danno che producono, sostengono
Nutt e i suoi colleghi dell'Independent Scientific Committee
on Drugs, gli alcolici dovrebbero rientrare nella categoria
"A", con l'eroina e il crack. Nella classificazione su una
scala di pericolosità da 1 a 100 l'alcol è a quota 72,
l'eroina a 55 e il crack a 54. Gli alcolici sono tre volte
più dannosi della cocaina (27) e del tabacco (26), si legge
sulla rivista scientifica, mentre i danni dell'ecstasy (9)
sono appena un ottavo al pari degli steroidi e prima
dell'Lsd (7) e dei funghi allucinogeni (5). Nutt è stato
licenziato lo scorso anno dall'allora ministro dell'Interno
Alan Johnson per aver contestato la posizione del governo
contraria a una revisione della classificazione degli
stupefacenti. Il Comitato indipendente continua a chiedere
che la marijuana resti droga di categoria "C" e che
l'ecstasy sia spostata dalla classe "A" sulla base di un
giudizio di minor pericolosità rispetto ad altre droghe.
«È interessante notare che le due droghe legali in
classifica sono in testa alla nostra scala di valutazione:
un fatto che indica che le droghe legali provocano almeno
altrettanti danni di quelle illegali» ha detto Nutt.
Secondo stime dell'Oms i rischi legati all'alcol causano 2,5
milioni di morti all'anno per malattie cardiache o epatiche,
incidenti stradali, suicidio e cancro, pari al 3,8 per cento
di tutte le morti.
Situazione in Italia - Nel nostro Paese le morti
attribuibili all'alcol sono fra le 21 e le 25mila all'anno,
contro alcune centinaia di morti per droga. Lo spiega
Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale
alcol dell'Istituto Superiore di Sanità e presidente della
SIA, la Società italiana alcologia. L'analisi di Nutt è
condivisa dallo studioso che definisce l'alcol una «droga
ponte» verso altre sostanze. I nuovi bevitori a rischio in
Italia si differenziano dal resto della popolazione italiana
che consuma alcol (56,7% del totale) perché sono giovani,
uno su tre ha meno di 24 anni, sono soprattutto maschi e
vivono nelle regioni del Nord. A disegnare questo identikit
è il rapporto 2009 Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie
per la Salute in Italia) dell'Istituto Superiore di Sanità.
Da 10 anni, spiega Scafato, si è cominciato a parlare di
"binge drinking": si assumono sei o più unità alcoliche in
un'unica occasione (un'unità è pari a una lattina di birra
o a un bicchiere di vino), ma, a suo parere, non si è colto
il reale pericolo dell'impatto culturale di un modello del
bere che ha portato alla diffusione di questa pratica tra i
giovani. Secondo i dati, il 36% dei giovani tra i 18 e i 24
anni è considerato bevitore a rischio, mentre questa
percentuale scende al 25% tra i 25 e i 34 anni. L'alcol,
secondo l'esperto, «è una "gateway drug"», una droga
ponte che traghetta attraverso i suoi effetti psicotropi i
giovani, prima verso la commistione di superalcolici con
energy drink, per risollevarsi nel tono quando cala la prima
euforia, e poi alle droghe sintetiche e alla cocaina, per
superare la fase di "down" che causano queste sostanze.
Pesantissimo anche il bilancio economico: le malattie legate
all'alcol (cirrosi del fegato, diabete mellito, malattie
neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile)
costano l'1% del Prodotto interno lordo di un Paese a medio
e alto reddito. Ansa
2 novembre 2010 20:02 - shugar
Lancet ha ragione parlando di danno sociale tenendo conto
degli innumerevoli consumatori d'alcool d'ogni tipo, infatti
ogni anno in Italia statisticamente muoiono circa 40.000
persone per patologie connesse all'alcool ed 80.000 circa
per il fumo di sigarette, ma Lanceteve voi proibizionisti
del caz...
2 novembre 2010 19:08 - lucillafiaccola1796
Lancet... un bel paninazzo vegan* con un buon bicchiere di
eroina, crack e cocaina, magari frizzante come lo spumante
di s. marino? ma lancet dal 155 piano!
2 novembre 2010 17:34 - hunter_
non sono daccordo sulla "dannosità" della
cannabis.....addirittura sopra l'extasy!di extasy si può
morire,di cannabis mai nessuno!
2 novembre 2010 11:53 - damabianca
a qualcuno si sta facendo giorno?? ben svegliati!
a quando gli effetti positivi della TROPPO bistrattata
cannabis?????
1 novembre 2010 19:52 - 4n70n54LL3
I cartoni sono la droga meno dannosa, mai avuto dubbi in
proposito. Oggi 1 Novembre 2010 e' stata scoperta l' ACQUA
CALDA. Ma siccome l' hanno scoperta i britannici, la
scoperta e' valida e puo' essere pubblicata. Pensa se l'
avessi scoperta io, perquisizione, denuncia, arresto e morte
in carcere...!
1 novembre 2010 17:32 - chinaski
Io ho scoperto invece che se metto l'acqua fredda in un
recipiente metallico e la depongo sopra una fiamma viva,
lentamente questa si scalda poi ad un certo punto,
incredibilmente, fa tutte bolle.
1 novembre 2010 13:53 - pfui!
Naturalmente, Giovanardi dirà che The Lancet è una rivista
di drogati del cazzo che pur di continuare a farsi le canne
sparano stronzate contro il buon vino italiano che fa tanto
bene...