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14 giugno 2016 12:37 - Starfighter23
TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI NEI TUOI CENTRI DI RECUPERO FIGLIO DI PUTTANA VOLONTARIO4531 CHE PIU IN LA NON RIESCI AD ANDARE IDIOTA

LA TUA PROPAGANDA ALLA DO NASCIMENTO SARA' SEMPRE SCREDITATA E ANNIENTATA DAL SOTTOSCRITTO,L'ULTIMA PAROLA COME PUOI VEDERE NEI POST PRECEDENTI C'E' LO SEMPRE AVUTA IO E I POST GLI HO CHIUSI SEMPRE IO CON TE MESSO A KO

BASTA PROFEZIE SULLA CANNABIS,STUDI FARLOCCHI E MENZOGNE ALLA WANNA MARCHI E DO NASCIMENTO FORNITE GENTILEMENTE DA ADUC,BASTA TERRORISMO E IMMOTIVATIVATO ALLARMISMO SULLA PIANTA SACRA AVETE ROTTO IL CAZZO VOI E QUEL DEFICENTE DI UN PAPPAGALLO4531 CHE AVETE SAPIENTEMENTE AMMAESTRATO

Cannabis terapeutica: 5 scoperte rivoluzionarie

La cannabis si è una medicina efficace nel trattamento e come coadiuvante in moltissime patologie. Gli oltre 100 cannabinoidi ad oggi identificati, insieme alle centinaia di sostanze che contiene come terpeni e flavonoidi, contribuiscono ai molteplici effetti terapeutici che la scienza sta oggi esaminando con una moltitudine di studi scientifici. Inoltre la scoperta del funzionamento del sistema endocannabinoide apre scenari e modalità di intervento che la medicina non aveva considerato e che sta iniziando a studiare in modo approfondito. Perché dagli studi scientifici continuano arrivare spunti ed indicazioni per l’applicazione dei suoi derivati in molte patologie umane, senza dimenticare che i professionisti del settore la considerano una sostanza sicura e praticamente priva di effetti collaterali, soprattutto se paragonata ai farmaci attualmente in uso. Qui sotto 5 scoperte rivoluzionarie dei suoi benefici.

1. Le potenzialità anti-cancro dei cannabinoidi
can-cannabis-cure-cancerIn ambito scientifico sono stati realizzati diversi studi, in vitro e su cavie animali, sulle potenzialità anti-tumorali di diversi cannabinoidi. Per quello che riguarda invece gli studi clinici, e quindi eseguiti su pazienti, un primo studio pilota è stato effettuato nel 2006 sotto la guida del dottor Manuel Guzman nel quale nove pazienti terminali con glioblastoma multiforme sono stati trattati con iniezioni intracraniche e intratumorali di una soluzione contente THC al 96,5% più altri isomeri. Come ci ha raccontato il dottor Luigi Romano, “i risultati sono stati strabilianti: miglioramento di tutti i sintomi clinici quali disfasia, ipertensione craniale, emiparesi, cefalea e allucinazioni, deficit motori migliorati. Aspettativa di vita: la media dopo l’operazione è stata di 24 settimane, 2 dei pazienti sopravvissero per circa 1 anno, solo 1 paziente sembra non aver risposto al THC almeno sotto il profilo dell’aspettativa di vita. Fantascienza? No realtà, realtà che si può implementare solo con la ricerca”.
Sono in corso altri due studi clinici condotti dalla GW Pharmaceuticals sul Sativex, il farmaco prodotto dall’azienda a base di THC e CBD in rapporto 1:1, come trattamento aggiuntivo all’agente chemioterapico chiamato temozolomide, perché la ricerca pre-clinica dell’azienda suggerisce che i cannabinoidi possano migliorare la capacità anti-cancro di questo agente.
Mentre in Israele, probabilmente lo Stato al mondo in cui la ricerca sui cannabinoidi in medicina è più avanti in assoluto, è in corso il primo studio clinico, eseguito quindi su pazienti, per indagare il CBD (Cannabidiolo) come unico trattamento nei tumori solidi.
Diversi cannabinoidi agiscono inibendo la progressione tumorale a vari livelli: per apoptosi (forma di morte cellulare programmata), arresto del ciclo cellulare o autofagia, processo che ha il ruolo di liberare la cellula dalle proteine ??intracellulari mal impiegate o troppo vecchie, superflue o danneggiate, e dai microrganismi invasori, dando risposta per fornire nutrienti ed energia dopo l’esposizione a stress e sollecitazioni, oltre all’inibizione dell’angiogenesi, e cioè la formazione di vasi sanguigni che fanno crescere la massa tumorale.

2. La cannabis può aiutare a prevenire il morbo di Alzheimer e le infiammazioni cerebrali, favorendo la neurogenesi
BrainCannabisLeafUno studio del 2005 ha indicato come la cannabis possa essere utile nel prevenire il morbo di Alzheimer, grazie alla capacità neuroprotettiva di alcuni cannabinoidi, mentre secondo uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Medicinal Chemistry dai ricercatori dell’Istituto di Medicina del Consiglio superiore di ricerca scientifica spagnolo (CSIC), i cannabinoidi possono migliorare la vita dei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer.
Uno studio del 2013 analizza i cannabinoidi nella prevenzione delle infiammazioni cerebrali, un altro studio dello stesso anno spiega come il cannabidiolo (CBD) potrebbe essere utilizzato per scongiurare danni cerebrali indotti dall’alcool; un terzo studio effettuato su cavie da laboratorio racconta come il trattamento coi cannabinoidi si è rivelato efficace nell’invertire danni da depressione da stress ed un quarto indicava come i cannabinoidi proteggano il cervello dal virus dell’HIV. Il CBD inoltre si è rivelato un neuroprotettore in caso di danni al nervo sciatico.
Uno studio condotto dal ricercatore canadese Dr. Xia Zhang ha scoperto che il THC potrebbe non solo promuovere la neurogenesi in animali da laboratorio, ma anche per ridurre i sintomi di ansia e depressione, confermando il legame tra i disturbi dell’umore e la neurogenesi. Ma anche il CBD ha dimostrato una notevole capacità di aumentare la neurogenesi. Gary Wenk, professore di neuroscienze, immunologia e genetica medica presso la Ohio State University, ha dichiarato al Time che nei suoi 25 anni di ricerche per combattere e prevenire le infiammazioni cerebrali, “i cannabinoidi sono la prima e unica classe di farmaci che siano mai stati efficaci“.

3. E’ efficace nel trattare dipendenze da alcool, oppioidi e droghe pesanti
cannabis-and-painkiller-overdose1Uno studio del 2014 pubblicato sul JAMA Internal Medicine e condotto dai ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il 1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13 Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale per overdose da analgesici oppioidi rispetto agli Stati in cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
Mentre in uno studio dell’anno scorso i ricercatori si sono accorti che il THC ha ridotto i gravi sintomi di astinenza da oppioidi e favorito un miglior trattamento della dipendenza.
La professoressa Amanda Reiman della University of California ha pubblicato due studi sulla questione. E i risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in California, erano simili. Dei 350 pazienti esaminati nel 2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre sostanze illecite.
In Colombia è cominciato un programma pilota per la disintossicazione di 15 soggetti fortemente dipendenti da “basuco”, droga a basso costo ricavata da cocaina di bassa qualità, con effetti devastanti simili al crack. A questi sarà somministrata cannabis per ridurre il desiderio verso la coca. Il presidente Juan Manuel Santos si è già espresso a favore della cannabis terapeutica e l’articolo sul progetto colombiano si trova su Canamo. Altri paesi sudamericani come l’Uruguay e il Cile stanno seguendo la stessa strada per la disintossicazione o la riduzione del danno da cocaina e dai suoi sottoprodotti.
Un recente studio scientifico ha mostrato le potenzialità del cannabidiolo (CBD), un cannabinoide contenuto nella cannabis, nel contrastare la dipendenza da nicotina.

4. Il CBD funziona come anticonvulsivante in diverse forme di epilessia, anche quelle pediatriche resistenti ai farmaci.
CBD bambiniIl 90% dei bambini affetti da epilessia resistente ai farmaci, ai quali è stata somministrata cannabis ad alto valore di CBD, ha registrato una diminuzione di frequenza ed intensità delle crisi epilettiche. E’ la conclusione alla quale arriva uno studio retrospettivo pubblicato su Seizure realizzato grazie all’attività di diversi centri pediatrici israeliani.
L’Epidiolex, un farmaco a base di CBD creato da GW Pharmaceuticals, è alla fase conclusiva dei test. In un comunicato pubblicato dalla stessa azienda si può leggere che la fase 3 dello studio pilota è stata conclusa positivamente. Nella fase 3 sono stati coinvolti 120 bambini affetti da sindrome di Dravet dei quali 61 trattati con Epidiolex e 59 con placebo, continuando a ricevere i farmaci anti-epilettici (AED) prescritti. I pazienti che hanno preso l’Epidiolex hanno fatto registrare una diminuzione media delle crisi epilettiche del 39% rispetto al 13% del placebo. Intanto l’Epidiolex, che è stato somministrato come un comune sciroppo per bambini, è in sperimentazione in uno altro studio clinico di fase III per un altro tipo di epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut, con risultati attesi entro l’anno.

5. Può aiutare a combattere l’osteoporosi e regolare la massa delle ossa
cbd-cannabis-bone-healthNel 2007 alcuni ricercatori hanno scoperto che i cannabinoidi e il sistema endocannabinoide svolgono un ruolo importante nella regolazione della massa ossea. Il sistema degli endocannabinoidi influisce sia sulle cellule che indeboliscono le ossa, sia su quelle che le ricostruiscono. Questa scoperta significa che i cannabinoidi potrebbero svolgere un ruolo nella lotta contro le malattie delle ossa.
Un altro studio condotto nel 2009 ha concluso che “i cannabinoidi” potrebbero essere utilizzati “per combattere l’osteoporosi.”
Mentre un recente studio condotto dal Bone Laboratory della Hebrew University di Gerusalemme su topi con fratture femorali ha rilevato un migliore recupero delle caratteristiche biomeccaniche delle ossa dopo 8 settimane di terapia con cannabidiolo.
14 giugno 2016 11:16 - ennius4531
Il disagiato23 non può che usare le malattie per tentare l'impossibile e cioè sostenere che l'erba magica sia utilè ai sani.

Per cui l'impiego dell'erba magica , nei suoi vari 'distillati', sugli ammalati o affetti da dipendenza, perché dovrebbe giustificarne la liberalizzazione per tutti quando sono arcinoti gli effetti deleteri di detta erba su chi malato non è ?

C'è chi tenta, come il disagiato23, di descriverci gli effetti miracolosi della 'PIANTA SACRA ' , di cui é vittima inconsapevole fin dall'età di 14 anni, attraverso dichiarazioni di singoli e ricerche che non trovano spazio in riviste specialistiche e che riguardano comunque applicazioni su soggetti ammalati.

Intanto numerosi studi di massa mettono in guardia dal consumo della 'PIANTA SACRA' tanto cara al ...pagano23.

Da Aduc ...

AUSTRALIA - Uso cannabis regolare sotto 17 anni. Studio: maggiore rischio suicidio e abbandono studio
Notizia 10 settembre 2014 12:28

Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli studi secondari ed è a rischio significativamente più alto di non completare quelli universitari, di usare altre droghe e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai fumata.

Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da parte di adolescenti, e che i risultati educativi più scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi usa la droga meno di una volta al mese. Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso.

Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. I ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di suicidio, e depressione.

Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60% minore di completare la scuola superiore o l'università, sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi nella vita.

"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis, che la renderebbero più accessibile ai più giovani", scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins. "Le autorità devono essere consapevoli che un suo uso in adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla salute, sul benessere e sull'affermazione personale", aggiunge.

OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi
2 marzo 2011

...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso continuo di cannabis accresce il pericolo che questi disturbi persistano nel tempo. Infine gli esperti non hanno rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie mentali e uso di cannabis.


USA - Cannabis. Fumarne troppa
fa male alla memoria. Studio

Aduc 2 febbraio 2016

Il sospetto c'era gia' da tempo ma ora la scienza ne e' certa: fumare troppa cannabis per un periodo troppo prolungato puo' danneggiare la memoria a breve termine. Lo studio, pubblicato dal magazine Jama Internal Medicine e condotto da un team di ricercatori dell'Universita' di Losanna capitanato dal professor Reto Auer, si e' basato sulle abitudini di 3.400 americani in un periodo di tempo di 25 anni.

Cosi', nella ricerca rilanciata nel Regno Unito dal quotidiano The Independent, e' stato dimostrato come chi fuma marijuana tutti i giorni per un periodo superiore a cinque anni tenda ad avere danni permanenti alla memoria a breve termine, quella che fra l'altro e' legata anche alla capacita' di prendere decisioni immediate. Lo studio ha tuttavia sottolineato come questa perdita di memoria sia registrabile solamente nei consumatori abituali.

Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016 11:56

USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali raddoppiati

Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge sul consumo di cannabis consentito per guidare sono arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.

Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del 2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata: dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.

E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la legalizzazione della droga".

Da Aduc

USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014

La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di Sheffield pubblicato sulla rivista 'Human Reproduction'. Il consumo di marijuana riduce infatti le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la struttura degli spermatozoi.

Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio, forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu' di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito. ....

Additional information

The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST) on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol; Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital, Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh; Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics and Gynaecology, Royal Free and University College, London; Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital, Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal Hospital Department of Histopathology, University hospital of South Manchester; International Centre for Life, Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
14 giugno 2016 10:39 - Starfighter23
TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI NEI TUOI CENTRI DI RECUPERO FIGLIO DI PUTTANA VOLONTARIO4531 CHE PIU IN LA NON RIESCI AD ANDARE IDIOTA

LA TUA PROPAGANDA ALLA DO NASCIMENTO SARA' SEMPRE SCREDITATA E ANNIENTATA DAL SOTTOSCRITTO,L'ULTIMA PAROLA COME PUOI VEDERE NEI POST PRECEDENTI C'E' LO SEMPRE AVUTA IO E I POST GLI HO CHIUSI SEMPRE IO CON TE MESSO A KO

BASTA PROFEZIE SULLA CANNABIS,STUDI FARLOCCHI E MENZOGNE ALLA WANNA MARCHI E DO NASCIMENTO FORNITE GENTILEMENTE DA ADUC,BASTA TERRORISMO E IMMOTIVATIVATO ALLARMISMO SULLA PIANTA SACRA AVETE ROTTO IL CAZZO VOI E QUEL DEFICENTE DI UN PAPPAGALLO4531 CHE AVETE SAPIENTEMENTE AMMAESTRATO

Cannabis terapeutica: 5 scoperte rivoluzionarie

La cannabis si è una medicina efficace nel trattamento e come coadiuvante in moltissime patologie. Gli oltre 100 cannabinoidi ad oggi identificati, insieme alle centinaia di sostanze che contiene come terpeni e flavonoidi, contribuiscono ai molteplici effetti terapeutici che la scienza sta oggi esaminando con una moltitudine di studi scientifici. Inoltre la scoperta del funzionamento del sistema endocannabinoide apre scenari e modalità di intervento che la medicina non aveva considerato e che sta iniziando a studiare in modo approfondito. Perché dagli studi scientifici continuano arrivare spunti ed indicazioni per l’applicazione dei suoi derivati in molte patologie umane, senza dimenticare che i professionisti del settore la considerano una sostanza sicura e praticamente priva di effetti collaterali, soprattutto se paragonata ai farmaci attualmente in uso. Qui sotto 5 scoperte rivoluzionarie dei suoi benefici.

1. Le potenzialità anti-cancro dei cannabinoidi
can-cannabis-cure-cancerIn ambito scientifico sono stati realizzati diversi studi, in vitro e su cavie animali, sulle potenzialità anti-tumorali di diversi cannabinoidi. Per quello che riguarda invece gli studi clinici, e quindi eseguiti su pazienti, un primo studio pilota è stato effettuato nel 2006 sotto la guida del dottor Manuel Guzman nel quale nove pazienti terminali con glioblastoma multiforme sono stati trattati con iniezioni intracraniche e intratumorali di una soluzione contente THC al 96,5% più altri isomeri. Come ci ha raccontato il dottor Luigi Romano, “i risultati sono stati strabilianti: miglioramento di tutti i sintomi clinici quali disfasia, ipertensione craniale, emiparesi, cefalea e allucinazioni, deficit motori migliorati. Aspettativa di vita: la media dopo l’operazione è stata di 24 settimane, 2 dei pazienti sopravvissero per circa 1 anno, solo 1 paziente sembra non aver risposto al THC almeno sotto il profilo dell’aspettativa di vita. Fantascienza? No realtà, realtà che si può implementare solo con la ricerca”.
Sono in corso altri due studi clinici condotti dalla GW Pharmaceuticals sul Sativex, il farmaco prodotto dall’azienda a base di THC e CBD in rapporto 1:1, come trattamento aggiuntivo all’agente chemioterapico chiamato temozolomide, perché la ricerca pre-clinica dell’azienda suggerisce che i cannabinoidi possano migliorare la capacità anti-cancro di questo agente.
Mentre in Israele, probabilmente lo Stato al mondo in cui la ricerca sui cannabinoidi in medicina è più avanti in assoluto, è in corso il primo studio clinico, eseguito quindi su pazienti, per indagare il CBD (Cannabidiolo) come unico trattamento nei tumori solidi.
Diversi cannabinoidi agiscono inibendo la progressione tumorale a vari livelli: per apoptosi (forma di morte cellulare programmata), arresto del ciclo cellulare o autofagia, processo che ha il ruolo di liberare la cellula dalle proteine ??intracellulari mal impiegate o troppo vecchie, superflue o danneggiate, e dai microrganismi invasori, dando risposta per fornire nutrienti ed energia dopo l’esposizione a stress e sollecitazioni, oltre all’inibizione dell’angiogenesi, e cioè la formazione di vasi sanguigni che fanno crescere la massa tumorale.

2. La cannabis può aiutare a prevenire il morbo di Alzheimer e le infiammazioni cerebrali, favorendo la neurogenesi
BrainCannabisLeafUno studio del 2005 ha indicato come la cannabis possa essere utile nel prevenire il morbo di Alzheimer, grazie alla capacità neuroprotettiva di alcuni cannabinoidi, mentre secondo uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Medicinal Chemistry dai ricercatori dell’Istituto di Medicina del Consiglio superiore di ricerca scientifica spagnolo (CSIC), i cannabinoidi possono migliorare la vita dei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer.
Uno studio del 2013 analizza i cannabinoidi nella prevenzione delle infiammazioni cerebrali, un altro studio dello stesso anno spiega come il cannabidiolo (CBD) potrebbe essere utilizzato per scongiurare danni cerebrali indotti dall’alcool; un terzo studio effettuato su cavie da laboratorio racconta come il trattamento coi cannabinoidi si è rivelato efficace nell’invertire danni da depressione da stress ed un quarto indicava come i cannabinoidi proteggano il cervello dal virus dell’HIV. Il CBD inoltre si è rivelato un neuroprotettore in caso di danni al nervo sciatico.
Uno studio condotto dal ricercatore canadese Dr. Xia Zhang ha scoperto che il THC potrebbe non solo promuovere la neurogenesi in animali da laboratorio, ma anche per ridurre i sintomi di ansia e depressione, confermando il legame tra i disturbi dell’umore e la neurogenesi. Ma anche il CBD ha dimostrato una notevole capacità di aumentare la neurogenesi. Gary Wenk, professore di neuroscienze, immunologia e genetica medica presso la Ohio State University, ha dichiarato al Time che nei suoi 25 anni di ricerche per combattere e prevenire le infiammazioni cerebrali, “i cannabinoidi sono la prima e unica classe di farmaci che siano mai stati efficaci“.

3. E’ efficace nel trattare dipendenze da alcool, oppioidi e droghe pesanti
cannabis-and-painkiller-overdose1Uno studio del 2014 pubblicato sul JAMA Internal Medicine e condotto dai ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il 1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13 Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale per overdose da analgesici oppioidi rispetto agli Stati in cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
Mentre in uno studio dell’anno scorso i ricercatori si sono accorti che il THC ha ridotto i gravi sintomi di astinenza da oppioidi e favorito un miglior trattamento della dipendenza.
La professoressa Amanda Reiman della University of California ha pubblicato due studi sulla questione. E i risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in California, erano simili. Dei 350 pazienti esaminati nel 2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre sostanze illecite.
In Colombia è cominciato un programma pilota per la disintossicazione di 15 soggetti fortemente dipendenti da “basuco”, droga a basso costo ricavata da cocaina di bassa qualità, con effetti devastanti simili al crack. A questi sarà somministrata cannabis per ridurre il desiderio verso la coca. Il presidente Juan Manuel Santos si è già espresso a favore della cannabis terapeutica e l’articolo sul progetto colombiano si trova su Canamo. Altri paesi sudamericani come l’Uruguay e il Cile stanno seguendo la stessa strada per la disintossicazione o la riduzione del danno da cocaina e dai suoi sottoprodotti.
Un recente studio scientifico ha mostrato le potenzialità del cannabidiolo (CBD), un cannabinoide contenuto nella cannabis, nel contrastare la dipendenza da nicotina.

4. Il CBD funziona come anticonvulsivante in diverse forme di epilessia, anche quelle pediatriche resistenti ai farmaci.
CBD bambiniIl 90% dei bambini affetti da epilessia resistente ai farmaci, ai quali è stata somministrata cannabis ad alto valore di CBD, ha registrato una diminuzione di frequenza ed intensità delle crisi epilettiche. E’ la conclusione alla quale arriva uno studio retrospettivo pubblicato su Seizure realizzato grazie all’attività di diversi centri pediatrici israeliani.
L’Epidiolex, un farmaco a base di CBD creato da GW Pharmaceuticals, è alla fase conclusiva dei test. In un comunicato pubblicato dalla stessa azienda si può leggere che la fase 3 dello studio pilota è stata conclusa positivamente. Nella fase 3 sono stati coinvolti 120 bambini affetti da sindrome di Dravet dei quali 61 trattati con Epidiolex e 59 con placebo, continuando a ricevere i farmaci anti-epilettici (AED) prescritti. I pazienti che hanno preso l’Epidiolex hanno fatto registrare una diminuzione media delle crisi epilettiche del 39% rispetto al 13% del placebo. Intanto l’Epidiolex, che è stato somministrato come un comune sciroppo per bambini, è in sperimentazione in uno altro studio clinico di fase III per un altro tipo di epilessia, la sindrome di Lennox-Gastaut, con risultati attesi entro l’anno.

5. Può aiutare a combattere l’osteoporosi e regolare la massa delle ossa
cbd-cannabis-bone-healthNel 2007 alcuni ricercatori hanno scoperto che i cannabinoidi e il sistema endocannabinoide svolgono un ruolo importante nella regolazione della massa ossea. Il sistema degli endocannabinoidi influisce sia sulle cellule che indeboliscono le ossa, sia su quelle che le ricostruiscono. Questa scoperta significa che i cannabinoidi potrebbero svolgere un ruolo nella lotta contro le malattie delle ossa.
Un altro studio condotto nel 2009 ha concluso che “i cannabinoidi” potrebbero essere utilizzati “per combattere l’osteoporosi.”
Mentre un recente studio condotto dal Bone Laboratory della Hebrew University di Gerusalemme su topi con fratture femorali ha rilevato un migliore recupero delle caratteristiche biomeccaniche delle ossa dopo 8 settimane di terapia con cannabidiolo.
14 giugno 2016 8:14 - ennius4531
L'uso fatto dell'erba magica , nei suoi vari 'distillati', sugli ammalati o affetti da dipendenza, perché dovrebbe giustificarne la liberalizzazione per tutti quando sono arcinoti gli effetti deleteri di detta erba su chi malato non è ?

C'è chi tenta, come il disagiato23, di descriverci gli effetti miracolosi della 'PIANTA SACRA ' , di cui é vittima inconsapevole fin dall'età di 14 anni, attraverso dichiarazioni di singoli e ricerche che non trovano spazio in riviste specialistiche e che riguardano comunque applicazioni su soggetti ammalati.

Intanto numerosi studi di massa mettono in guardia dal consumo della 'PIANTA SACRA' tanto cara al ...pagano23.

Da Aduc ...

AUSTRALIA - Uso cannabis regolare sotto 17 anni. Studio: maggiore rischio suicidio e abbandono studio
Notizia 10 settembre 2014 12:28

Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli studi secondari ed è a rischio significativamente più alto di non completare quelli universitari, di usare altre droghe e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai fumata.

Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da parte di adolescenti, e che i risultati educativi più scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi usa la droga meno di una volta al mese. Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso.

Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. I ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di suicidio, e depressione.

Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60% minore di completare la scuola superiore o l'università, sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi nella vita.

"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis, che la renderebbero più accessibile ai più giovani", scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins. "Le autorità devono essere consapevoli che un suo uso in adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla salute, sul benessere e sull'affermazione personale", aggiunge.

OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi
2 marzo 2011

...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni. Ebbene, i dati hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso continuo di cannabis accresce il pericolo che questi disturbi persistano nel tempo. Infine gli esperti non hanno rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie mentali e uso di cannabis.

 
USA - Cannabis. Fumarne troppa
fa male alla memoria. Studio

Aduc 2 febbraio 2016

Il sospetto c'era gia' da tempo ma ora la scienza ne e' certa: fumare troppa cannabis per un periodo troppo prolungato puo' danneggiare la memoria a breve termine. Lo studio, pubblicato dal magazine Jama Internal Medicine e condotto da un team di ricercatori dell'Universita' di Losanna capitanato dal professor Reto Auer, si e' basato sulle abitudini di 3.400 americani in un periodo di tempo di 25 anni.

Cosi', nella ricerca rilanciata nel Regno Unito dal quotidiano The Independent, e' stato dimostrato come chi fuma marijuana tutti i giorni per un periodo superiore a cinque anni tenda ad avere danni permanenti alla memoria a breve termine, quella che fra l'altro e' legata anche alla capacita' di prendere decisioni immediate. Lo studio ha tuttavia sottolineato come questa perdita di memoria sia registrabile solamente nei consumatori abituali.

Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016 11:56

USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali raddoppiati

Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge sul consumo di cannabis consentito per guidare sono arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.

Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del 2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata: dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.

E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la legalizzazione della droga".

Da Aduc

USA: Cannabis riduce dimensione e forma spermatozoi. Studio
9 giugno 2014

La cannabis mette a serio rischio la fertilita' dei giovani uomini, secondo un nuovo studio dell'Universita' di Sheffield pubblicato sulla rivista 'Human Reproduction'. Il consumo di marijuana riduce infatti le dimensioni e la forma degli spermatozoi. Se si progetta di mettere su famiglia, quindi, e' meglio smettere di fumarla. La ricerca e' la piu' grande mai effettuata al mondo per valutare come comuni stili di vita influenzino la struttura degli spermatozoi.

Dalle analisi sono emersi anche altri fattori che esercitano un impatto sulla morfologia degli spermatozoi. Ad esempio, forma e dimensioni sembrano peggiorare nei campioni eiaculati durante i mesi estivi mentre migliorano negli uomini che si sono astenuti da attivita' sessuali per piu' di sei giorni. Sigarette e alcol pare abbiano, invece, poco effetto. L'indagine ha reclutato un campione di 2.249 uomini da quattordici cliniche per la fertilita' del Regno Unito. ....

Additional information

The paper, ‘Modified and non-modifiable risk factors for poor sperm morphology’ by AA Pacey et al, will be published in the journal Human Reproduction, at 00:05 (BST) on Thursday 5 June 2014.
1 Participating centres were: Department of Obstetrics and Gynaecology, Queens University, Belfast; Assisted Conception Unit, Birmingham Women’s Hospital; Division of Obstetrics and Gynaecology, St Michael’s Hospital, Bristol; Directorate of Women’s Health, Southmead Hospital, Bristol; Cardiff Assisted Reproduction Unit, University of Wales; MRC Reproductive Biology Unit, Edinburgh; Reproductive Medicine Unit, Liverpool Women’s Hospital; St Bartholomew’s Hospital, London; Department of Obstetrics and Gynaecology, Royal Free and University College, London; Department of Reproductive Medicine, St Mary’s Hospital, Manchester; IVF/Immunology Laboratory, Salford Royal Hospital Department of Histopathology, University hospital of South Manchester; International Centre for Life, Newcastle; Department of Obstetrics and Gynaecology, Jessop Hospital for Women, Sheffield; Shropshire and Mid-Wales Fertility Centre, Royal Shrewsbury NHS Trust.
13 giugno 2016 12:13 - Starfighter23
HAI SOLO DA IMPARARE A LEGGERE E CAMBIARE OCCHIALI PENSIONATO4531

Il THC ha ridotto i gravi sintomi di astinenza da oppiacei e favorito un miglior trattamento della dipendenza. E’ il risultato di uno studio scientifico condotto su 60 pazienti con dipendenza da oppiacei realizzato presso la Columbia University di New York. Nello studio, condotto in doppio cieco nella clinica in cui erano sottoposti ad un trattamento di disintossicazione, un gruppo di 40 pazienti ha ricevuto 30 mg al giorno di THC (in forma di Dronabinoil) mentre i restanti 20 ricevevano una sostanza placebo. Sia il THC sia il placebo, sono stati somministrati ai pazienti per tutta la durata del trattamento e per 5 settimane una volta che questo era terminato.

Secondo i risultati i sintomi di astinenza da oppiacei erano più bassi nel gruppo al quale veniva somministrato THC. Non solo: il 32% dei pazienti che fumava cannabis durante il trattamento aveva indici significativamente più bassi relativi ad ansia ed insonnia oltre al fatto di portare a termine più volentieri le 8 settimane totali dello studio.


" Dei 350 pazienti esaminati ( ndr .. da chi ?? ) nel 2009.. "

ECCOTI ACCONTENTATO SEI UN RITARDATO CHE NON E' MANCO PIU CAPACE A LEGGERE,OPPURE NON VUOLE LEGGERE

La professoressa Amanda Reiman della University of California ha pubblicato due studi sulla questione. E i risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in California, erano simili. Dei 350 pazienti esaminati nel 2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre sostanze illecite.

TORNA A LAVARE IL CULO AI TOSSICI NEI TUOI CENTRI DI RECUPERO FIGLIO DI PUTTANA VOLONTARIO4531 CHE PIU IN LA NON RIESCI AD ANDARE IDIOTA

LA TUA PROPAGANDA ALLA DO NASCIMENTO SARA' SEMPRE SCREDITATA E ANNIENTATA DAL SOTTOSCRITTO,L'ULTIMA PAROLA COME PUOI VEDERE NEI POST PRECEDENTI C'E' LO SEMPRE AVUTA IO E I POST GLI HO CHIUSI SEMPRE IO CON TE MESSO A KO

Il disagio neuronale costringe il poveretto a sparare numeri che girano nella sua mente affumicata senza avvertire che qui si sta parlando di uso dell'erba magica verso i sani e non verso gli ammalati che il disagiato23 sfrutta per sostenere la proposta di... canne per tutti .

PECCATO CHE IO NE FACCIO USO MEDICO PER UNA GRAVE PATOLOGIA FIGLIO DI PUTTANA E CMQ ANCHE I SANI NE TRAGGONO GLI INNUMEREVOLI BENEFICI COME AD ESEMPIO QUESTO,IMPARA A LEGGERE DEFICENTE

STUDIATI COS'E' LA NEUROGENESI IDIOTA,TU DI CBC NE AVRESTI BISOGNO A TONNELLATE VISTA LA FORMA RIDOTTA DEL TUO CERVELLO ATROFIZZATO

Il CBC stimola la crescita del cervello

Le ultime ricerche sul CBC – pubblicate il mese scorso – hanno evidenziato uno dei vantaggi più singolari di questo composto: potrebbe effettivamente far crescere il nostro cervello. In particolare sembra aumentare la vitalità delle cellule del cervello in via di sviluppo, un processo noto come neurogenesi. Contrariamente alla credenza popolare, la neurogenesi non si ferma una volta che si raggiunge una certa età, ma negli adulti si verifica solo in una parte specifica del cervello chiamata ippocampo. L’ippocampo è importante per la memoria e l’apprendimento e alla sua mancanza di crescita sono imputati una serie di disturbi, tra cui la depressione e l’Alzheimer. Mentre la capacità del cannabicromene di promuovere la neurogenesi è una recentissima scoperta, studi precedenti suggeriscono che il THC e CBD possano fare lo stesso. Come il dottor Xia Jiang dell’Università di Saskatchewan – uno dei primi scienziati a scoprire questo straordinario effetto della cannabis – ha spiegato in un’intervista a Science Daily: “La maggior parte delle “droghe d’abuso” sopprimono la neurogenesi, solo la cannabis la favorisce”. Oppiacei, alcool, nicotina e cocaina sono tutti noti per inibire la crescita del cervello. Per fortuna il CBC e altre sostanze chimiche contenute nella cannabis, sembrano avere l’effetto opposto.

L’opinione di alcuni ricercatori è che isolando uno o due composti della cannabis per fare un farmaco si ottenga un minor effetto terapeutico, perché in questo modo si perde il cosiddetto “effetto entourage” che viene dato dall’azione composita delle decine di componenti contenuti. Il primo a parlare di questo effetto è stato proprio Mechoulam nel 1998, spiegando che i principi attivi all’interno della pianta operano in sinergia, influenzando il corpo nello stesso modo del sistema endocannabinoide, con la capacità di influenzare molteplici bersagli, quella di migliorare l’assorbimento dei principi attivi, di superare i meccanismi di difesa dei batteri e la possibilità di minimizzare gli effetti collaterali negativi.
13 giugno 2016 8:21 - ennius4531
Il disturbato23, prima ci annuncia trionfante che ...

12 giugno 2016 3:22 - Starfighter23

......Nello studio, condotto in doppio cieco nella clinica in cui erano sottoposti ad un trattamento di disintossicazione, un gruppo di 40 pazienti ha ricevuto 30 mg al giorno di THC (in forma di Dronabinoil)...
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e una volta messo nel ridicolo osservando che ..

(vi immaginate un produttore di farmaci che si presenta agli enti autorizzativi per farsi rilasciare il placet per la vendita di un farmaco presentando questi dati ? ),

ci propina altri numeri ..

" Dei 350 pazienti esaminati ( ndr .. da chi ?? ) nel 2009.. "


Il disagio neuronale costringe il poveretto a sparare numeri che girano nella sua mente affumicata senza avvertire che qui si sta parlando di uso dell'erba magica verso i sani e non verso gli ammalati che il disagiato23 sfrutta per sostenere la proposta di... canne per tutti .
13 giugno 2016 2:23 - Starfighter23
PAPPAGALLO MUCCIOLENNIO4531 RE DEI DEFICENTI4531

....Ora, tralasciando ogni commento su di una sperimentazione su 40 soggetti con risultati, vista la percentuale del 32% , diciamo ...scarsi ( vi immaginate un produttore di farmaci che si presenta agli enti autorizzativi per farsi rilasciare il placet per la vendita di un farmaco presentando questi dati ? )....



Dei 350 pazienti esaminati nel 2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre sostanze illecite.

SU 350 PERSONE TUTTI HANNO AVUTO BENEFICIO DALLA PIANTA SACRA ALTRO CHE LE TUE CAZZATE,GLI STUDI FATTI SUL ARGOMENTO SONO A DECINE,E VOI SCIACALLI DELLE COMUNITA' AVRETE UNA GROSSA PERDITA',BASTA DELLA CANNABIS DI QUALITA' PER CURARE LA MAGGIOR PARTE DELLE DIPENDENZE CARO IL MIO PAPPAGALLO MUCCIOLENNIO

Uno studio simile era stato realizzato in Australia poco tempo fa su oltre 1500 persone alle quali sono stati prescritti farmaci per ridurre i sintomi dolorosi acuti e cronici di diverse patologie con esclusione del cancro.

I NUMERI SONO UN PO DIVERSI DA QUELLI CHE DESCRIVI TU NON CREDI?

COSA MI DICI DEL DRONABINOL CHE E' STATO APPROVATO DA FDA SERVO DELLE COMUNITA' DI RECUPERO?

SPERO CHE SORGERANNO I PRIMI CENTRI PER CURARE DIPENDENZE CON LA CANNABIS,PIANTANDOLA NEL CULO AGLI SCIACALLI COME TE,CHE HANNO LUCRATO PER ANNI SULLE SPALLE DI FAMIGLIE DISPERATE FIGLIO DI PUTTANA TI TORNERA TUTTO CONTRO INFAME
13 giugno 2016 2:12 - Starfighter23
la cannabis e' efficace nel trattare dipendenze da alcool, oppioidi e droghe pesanti

cannabis-and-painkiller-overdose Uno studio del 2014 pubblicato sul JAMA Internal Medicine e condotto dai ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il 1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13 Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale per overdose da analgesici oppioidi rispetto agli Stati in cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
Mentre in uno studio dell’anno scorso i ricercatori si sono accorti che il THC ha ridotto i gravi sintomi di astinenza da oppioidi e favorito un miglior trattamento della dipendenza.
La professoressa Amanda Reiman della University of California ha pubblicato due studi sulla questione. E i risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in California, erano simili. Dei 350 pazienti esaminati nel 2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre sostanze illecite.
In Colombia è cominciato un programma pilota per la disintossicazione di 15 soggetti fortemente dipendenti da “basuco”, droga a basso costo ricavata da cocaina di bassa qualità, con effetti devastanti simili al crack. A questi sarà somministrata cannabis per ridurre il desiderio verso la coca. Il presidente Juan Manuel Santos si è già espresso a favore della cannabis terapeutica e l’articolo sul progetto colombiano si trova su Canamo. Altri paesi sudamericani come l’Uruguay e il Cile stanno seguendo la stessa strada per la disintossicazione o la riduzione del danno da cocaina e dai suoi sottoprodotti.
Un recente studio scientifico ha mostrato le potenzialità del cannabidiolo (CBD), un cannabinoide contenuto nella cannabis, nel contrastare la dipendenza da nicotina.
13 giugno 2016 2:10 - Starfighter23
Cannabis efficace nel trattamento di pazienti dipendenti dagli oppiacei

Il THC ha ridotto i gravi sintomi di astinenza da oppiacei e favorito un miglior trattamento della dipendenza. E’ il risultato di uno studio scientifico condotto su 60 pazienti con dipendenza da oppiacei realizzato presso la Columbia University di New York. Nello studio, condotto in doppio cieco nella clinica in cui erano sottoposti ad un trattamento di disintossicazione, un gruppo di 40 pazienti ha ricevuto 30 mg al giorno di THC (in forma di Dronabinoil) mentre i restanti 20 ricevevano una sostanza placebo. Sia il THC sia il placebo, sono stati somministrati ai pazienti per tutta la durata del trattamento e per 5 settimane una volta che questo era terminato.

Secondo i risultati i sintomi di astinenza da oppiacei erano più bassi nel gruppo al quale veniva somministrato THC. Non solo: il 32% dei pazienti che fumava cannabis durante il trattamento aveva indici significativamente più bassi relativi ad ansia ed insonnia oltre al fatto di portare a termine più volentieri le 8 settimane totali dello studio.

Gli autori hanno concluso che “il Dronabinol ha ridotto la gravità di astinenza da oppiacei durante la disintossicazione acuta”. I partecipanti che hanno scelto di fumare cannabis durante il processo “sono stati più propensi a completare il trattamento a prescindere dal gruppo di appartenenza nello studio”. Anche grazie a questa considerazione gli studiosi hanno notato come “la cannabis sia risultata più efficace della dose somministrata THC”.

Uno studio simile era stato realizzato in Australia poco tempo fa su oltre 1500 persone alle quali sono stati prescritti farmaci per ridurre i sintomi dolorosi acuti e cronici di diverse patologie con esclusione del cancro. Un paziente su sei aveva dichiarato di aver sperimentato cannabinoidi contro il dolore, mentre uno su quattro aveva spiegato che avrebbe provato questa terapia se la legge australiana l’avesse consentito. Lo studio aveva dimostrato come l’utilizzo dei derivati della cannabis per la riduzione del dolore cronico sia piuttosto diffuso fra i pazienti. La maggior parte del campione preso in esame riferisce di un maggiore beneficio rispetto all’assunzione dei soli farmaci oppiacei legalmente prescritti, come morfina, codeina e molecole similari.

Mentre uno studio scientifico pubblicato nel 2014 sul JAMA Internal Medicine e condotto dai ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il 1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13 Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale per overdose da analgesici oppiacei rispetto agli Stati in cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
13 giugno 2016 0:22 - ennius4531
Le applicazioni fatte con l'erba magica , nelle sue varie configurazioni, sugli ammalati o affetti da dipendenza, perché dovrebbe giustificarne la liberalizzazione per tutti quando sono arcinoti gli effetti deleteri di detta erba su chi malato non è ?

Ora, tralasciando ogni commento su di una sperimentazione su 40 soggetti con risultati, vista la percentuale del 32% , diciamo ...scarsi ( vi immaginate un produttore di farmaci che si presenta agli enti autorizzativi per farsi rilasciare il placet per la vendita di un farmaco presentando questi dati ? ) , si tratta di diradare i fumogeni alzati dal disagiato23 esponendo i risultati di ricerche specialistiche di massa, con relative pubblicazioni su riviste scientifiche, come ad esempio ..

Da Aduc ...

AUSTRALIA - Uso cannabis regolare sotto 17 anni. Studio: maggiore rischio suicidio e abbandono studio
Notizia  10 settembre 2014 12:28
 
Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli studi secondari ed è a rischio significativamente più alto di non completare quelli universitari, di usare altre droghe e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai fumata.

Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da parte di adolescenti, e che i risultati educativi più scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi usa la droga meno di una volta al mese. Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza e sugli effetti del suo uso.

Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. I ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di suicidio, e depressione.

Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60% minore di completare la scuola superiore o l'università, sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi nella vita.

"I risultati sono particolarmente tempestivi, dato che diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si muovono verso la depenalizzazione o legalizzazione della cannabis, che la renderebbero più accessibile ai più giovani", scrive il principale autore dello studio, Edmund Silins. "Le autorità devono essere consapevoli che un suo uso in adolescenza è associato a una serie di esiti negativi sulla salute, sul benessere e sull'affermazione personale", aggiunge.

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The Lancet Psychiatry

Young adult sequelae of adolescent cannabis use: an integrative analysis
Volume 1, No. 4, p286–293, September 2014

Dr Edmund Silins, PhD!L John Horwood, MSc, Prof George C Patton, MD, Prof David M Fergusson, PhD, Craig A Olsson, PhD, Delyse M Hutchinson, PhD, Elizabeth Spry, BA, Prof John W Toumbourou, PhD, Prof Louisa Degenhardt, PhD, Wendy Swift, PhD, Carolyn Coffey, PhD, Robert J Tait, PhD, Primrose Letcher, PhD, Prof Jan Copeland, PhD, Richard P Mattick, PhD, ....
12 giugno 2016 3:22 - Starfighter23
Cannabis efficace nel trattamento di pazienti dipendenti dagli oppiacei

Il THC ha ridotto i gravi sintomi di astinenza da oppiacei e favorito un miglior trattamento della dipendenza. E’ il risultato di uno studio scientifico condotto su 60 pazienti con dipendenza da oppiacei realizzato presso la Columbia University di New York. Nello studio, condotto in doppio cieco nella clinica in cui erano sottoposti ad un trattamento di disintossicazione, un gruppo di 40 pazienti ha ricevuto 30 mg al giorno di THC (in forma di Dronabinoil) mentre i restanti 20 ricevevano una sostanza placebo. Sia il THC sia il placebo, sono stati somministrati ai pazienti per tutta la durata del trattamento e per 5 settimane una volta che questo era terminato.

Secondo i risultati i sintomi di astinenza da oppiacei erano più bassi nel gruppo al quale veniva somministrato THC. Non solo: il 32% dei pazienti che fumava cannabis durante il trattamento aveva indici significativamente più bassi relativi ad ansia ed insonnia oltre al fatto di portare a termine più volentieri le 8 settimane totali dello studio.

Gli autori hanno concluso che “il Dronabinol ha ridotto la gravità di astinenza da oppiacei durante la disintossicazione acuta”. I partecipanti che hanno scelto di fumare cannabis durante il processo “sono stati più propensi a completare il trattamento a prescindere dal gruppo di appartenenza nello studio”. Anche grazie a questa considerazione gli studiosi hanno notato come “la cannabis sia risultata più efficace della dose somministrata THC”.

Uno studio simile era stato realizzato in Australia poco tempo fa su oltre 1500 persone alle quali sono stati prescritti farmaci per ridurre i sintomi dolorosi acuti e cronici di diverse patologie con esclusione del cancro. Un paziente su sei aveva dichiarato di aver sperimentato cannabinoidi contro il dolore, mentre uno su quattro aveva spiegato che avrebbe provato questa terapia se la legge australiana l’avesse consentito. Lo studio aveva dimostrato come l’utilizzo dei derivati della cannabis per la riduzione del dolore cronico sia piuttosto diffuso fra i pazienti. La maggior parte del campione preso in esame riferisce di un maggiore beneficio rispetto all’assunzione dei soli farmaci oppiacei legalmente prescritti, come morfina, codeina e molecole similari.

Mentre uno studio scientifico pubblicato nel 2014 sul JAMA Internal Medicine e condotto dai ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il 1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13 Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale per overdose da analgesici oppiacei rispetto agli Stati in cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
12 giugno 2016 3:20 - Starfighter23
la cannabis e' efficace nel trattare dipendenze da alcool, oppioidi e droghe pesanti

cannabis-and-painkiller-overdose Uno studio del 2014 pubblicato sul JAMA Internal Medicine e condotto dai ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il 1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13 Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale per overdose da analgesici oppioidi rispetto agli Stati in cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti affetti da dolore cronico causato da varie patologie.
Mentre in uno studio dell’anno scorso i ricercatori si sono accorti che il THC ha ridotto i gravi sintomi di astinenza da oppioidi e favorito un miglior trattamento della dipendenza.
La professoressa Amanda Reiman della University of California ha pubblicato due studi sulla questione. E i risultati ottenuti dai pazienti di un ambulatorio in California, erano simili. Dei 350 pazienti esaminati nel 2009, il 66 % ha riferito di aver consumato cannabis per sostituire farmaci da prescrizione, il 40 % per la sostituzione di alcool e il 26 % per sostituire altre sostanze illecite.
In Colombia è cominciato un programma pilota per la disintossicazione di 15 soggetti fortemente dipendenti da “basuco”, droga a basso costo ricavata da cocaina di bassa qualità, con effetti devastanti simili al crack. A questi sarà somministrata cannabis per ridurre il desiderio verso la coca. Il presidente Juan Manuel Santos si è già espresso a favore della cannabis terapeutica e l’articolo sul progetto colombiano si trova su Canamo. Altri paesi sudamericani come l’Uruguay e il Cile stanno seguendo la stessa strada per la disintossicazione o la riduzione del danno da cocaina e dai suoi sottoprodotti.
Un recente studio scientifico ha mostrato le potenzialità del cannabidiolo (CBD), un cannabinoide contenuto nella cannabis, nel contrastare la dipendenza da nicotina.
11 giugno 2016 17:07 - Starfighter23
Cannabis e Cervello – La Verità e gli Studi

Cannabinoidi e neurogenesi

“Uno Studio trasforma pentola di saggezza sulla sua testa”, pronunciata il Globe and Mail in ottobre.

Notizie in tutto il Nord America e il mondo hanno propagandato titoli simili – che sono state soddisfatti con un silenzio monumentale da funzionari federali e le forze dell’ordine.

Perché tutto questo trambusto?

I ricercatori dell’Università di Saskatchewan a Saskatoon hanno scoperto che la somministrazione di cannabinoidi sintetici nei ratti ha stimolato la proliferazione di nuovi neuroni (cellule nervose) nella regione dell’ippocampo del cervello e misure significativamente ridotte di ansia e depressione comportamento simile.

I risultati hanno scioccato i ricercatori – che hanno notato che quasi tutte le altre cosiddette “droghe di abuso”, tra cui alcol e tabacco, diminuiscono neurogenesi nell’adulto.

Mentre sarebbe prematuro estrapolare i risultati dello studio per gli esseri umani i dati, come minimo, rafforzano l’idea che i cannabinoidi sono insolitamente NON tossici per il cervello e che l’utilizzo anche a lungo termine della Cannabis probabilmente NON rappresenta un rischio per la funzione cerebrale.

I risultati offrono anche ulteriori prove che i cannabinoidi possono svolgere un ruolo nella riduzione della depressione e l’ansia, e che i medicinali a base di cannabis un giorno potrebbero offrire un’alternativa più sicura ai tradizionali farmaci anti-depressivi come Paxil e Prozac.
Cannabis e neuroprotezione

Non solo la scienza moderna ha smentito l’idea che la Cannabis è neurotossica, ma recenti scoperte scientifiche hanno indicato che i cannabinoidi sono addirittura neuroprotettivi, in particolare contro i danni cerebrali indotti dall’alchool.

In un recente studio preclinico – l’ironia di cui è evidente a chiunque lo legge – i ricercatori del National Institutes of Mental Health (NIMH) hanno riferito che la somministrazione del cannabinoide non psicoattivo cannabidiolo (CBD) ha ridotto l’etanolo-indotta morte cellulare nel cervello fino al 60 percento. “Questo studio fornisce la prima dimostrazione della CBD come in vivo come “neuroprotectant” … nel prevenire lesioni cerebrali etanolo-indotte”; ecco quanto scritto dagli autori dello studio nel numero di maggio 2005 del Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics.

L’avvelenamento da alcol è legato a centinaia di morti evitabili ogni anno negli Stati Uniti, secondo i Centers for Disease Control, mentre la cannabis non può causare la morte per overdose.

Naturalmente molti neurologi americani hanno conosciuto la prodezza neuroprotettiva della cannabis ‘per anni.

Alcuni Scienziati NIMH nel 1998 hanno per primi propagandato la capacità dei cannabinoidi naturali per allontanare gli effetti che danneggiano il cervello da trauma cranico e ictus acuto.

Risultati simili sono stati poi replicati da ricercatori nei Paesi Bassi e in Italia e, più recentemente, da una ricerca giapponese nel 2005.

Tuttavia, i tentativi di misurare i possibili effetti neuroprotettivi di farmaci cannabinoidi sintetici derivati ??negli esseri umani sono stati finora inconcludenti.


Cannabinoidi e Glioma

Di tutti i tumori, pochi sono così aggressivi e letali come il glioma.

I Tumori glioma invadono rapidamente il tessuto cerebrale sano e in genere non rispondono alla chirurgia e trattamenti medici standard.

Ma un agente a cui rispondono è la Cannabis.

Scrivendo nel numero di agosto 2005 del Journal of Neurooncology , i ricercatori del California Pacific Medical Institute Research Center hanno riferito che la somministrazione di THC su linee cellulari di glioblastoma multiforme umano diminuisce la proliferazione di cellule maligne e apoptosi indotta (morte cellulare programmata) più rapidamente di quanto ha fatto l’amministrazione del agonista del recettore della cannabis sintetica, WIN-55 ,212-2.

I ricercatori hanno anche osservato che il THC ha mirato selettivamente le cellule maligne, ignorando quelle sane in un modo più profondo di quanto l’alternativa sintetica.

I pazienti con diagnosi di glioblastoma multiforme di solito muoiono entro tre mesi senza terapia.

Una precedente ricerca condotta in Italia ha inoltre dimostrato la capacità di CBD di inibire la crescita di cellule di glioma sia in vitro (ad esempio, una capsula di Petri) sia in animali in un modo dipendente dalla dose.

Come risultato, un gruppo di ricerca spagnolo sta attualmente valutando se la somministrazione intracranica di cannabinoidi può prolungare la vita dei pazienti con diagnosi di cancro al cervello inoperabile.

Più di recente, un’analisi scientifica nel numero di ottobre della rivista Mini Recensioni in Medicinal Chemistry ha osservato che, in aggiunta al THC e CBD aumenta nel cervello la capacità di lotta contro il cancro; gli studi hanno anche dimostrato che i cannabinoidi possono arrestare la progressione del carcinoma del polmone, leucemia, il carcinoma della pelle, il cancro colectorale,il cancro alla prostata ed il cancro al seno.

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Cannabinoidi e Neurodegenerazione

Prove emergenti indicano inoltre che i cannabinoidi potrebbero avere un ruolo nel rallentare la progressione di alcune malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer e la sclerosi laterale amiotrofica (malattia di Lou Gehrig aka).

Recenti studi sugli animali hanno dimostrato che i cannabinoidi possono ritardare la progressione della malattia e hanno la possibilità di inibire la neurodegenerazione in modelli murini di SLA, Parkinson e sclerosi multipla.

Come risultato, il Giornale di Scienze Neurologiche ha recentemente pronunciato: “Esistono evidenze … per sostenere l’ipotesi che il sistema dei cannabinoidi può limitare i processi neurodegenerativi che guidano la malattia progressiva,” e le prove del paziente, che indagano se l’uso di THC orale e estratti di cannabis possono rallentare la progressione della sclerosi multipla, sono ora in corso nel Regno Unito.
Cannabis & Cognition

Una revisione della letteratura scientifica indica che le voci riguardanti lo stereotipo della “stupidità dello sballo” sono infondate. Secondo i dati degli studi clinici pubblicati la scorsa primavera nella American Journal of Addictions , l’uso di cannabis ha, al massimo, un impatto trascurabile sulla conoscenza e la memoria.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno eseguito risonanze magnetiche sul cervello di 22 consumatori di cannabis a lungo termine (che riportano una media di 20.100 a vita episodi di fumo) e 26 controlli (soggetti senza storia di uso di cannabis).

Dall’Imaging non si sono viste “differenze significative” tra i forti fumatori di cannabis rispetto ai controlli.

Gli studi precedenti raccontano una storia simile.

Uno studio del 2004 ottobre pubblicato sulla rivista Psychological Medicine esaminava i potenziali effetti residui a lungo termine di cannabis sulla cognizione di gemelli maschi monozigoti ed ha segnalato “l’assenza di marcati effetti residui a lungo termine del consumo di marijuana sulla capacità cognitive.”

Nel 2003 una analisi pubblicata nel Giornale della Società Internazionale neuropsicologici aggiunse che “non è riuscito a rivelare un sostanziale effetto sistematico di lungo termine, il consumo regolare di cannabis sul funzionamento neurocognitivo di utenti che non erano acutamente intossicati”, e una sperimentazione clinica nel 2002 pubblicata nel Canadian Medical Association Journal ha determinato che “La Cannabis non ha un impatto negativo a lungo termine sull’intelligenza globale.”

Infine, uno studio del 2001 pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry ha rilevato che i fumatori di cannabis a lungo termine che si sono astenuti dal farmaco per una settimana “hanno mostrato praticamente nessuna differenza significativa dai soggetti di controllo (quelli che avevano fumato marijuana meno di 50 volte nella loro vita ) su una batteria di 10 test neuropsicologici “.

Gli investigatori hanno inoltre aggiunto: “gli utenti EX, che avevano consumato poca o nessuna cannabis nei tre mesi prima del test, [anche] non hanno mostrato differenze significative rispetto ai soggetti di controllo su uno qualsiasi di questi test su uno qualsiasi dei giorni di test.”
11 giugno 2016 11:39 - ennius4531
Mentre alcuni ricercatori studiano gli effetti dell'erba magica sulla ... mente dei ratti ( chissà come avranno riscontrato negli stessi '..misure significativamente ridotte di ansia e depressione .... '),

altri ne hanno studiato gli effetti sul comprendonio umano come ad esempio ...

( Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014

' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su migliaia di soggetti .

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. ...."

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”
10 giugno 2016 12:09 - Starfighter23
Cannabis e Cervello – La Verità e gli Studi

Cannabinoidi e neurogenesi

“Uno Studio trasforma pentola di saggezza sulla sua testa”, pronunciata il Globe and Mail in ottobre.

Notizie in tutto il Nord America e il mondo hanno propagandato titoli simili – che sono state soddisfatti con un silenzio monumentale da funzionari federali e le forze dell’ordine.

Perché tutto questo trambusto?

I ricercatori dell’Università di Saskatchewan a Saskatoon hanno scoperto che la somministrazione di cannabinoidi sintetici nei ratti ha stimolato la proliferazione di nuovi neuroni (cellule nervose) nella regione dell’ippocampo del cervello e misure significativamente ridotte di ansia e depressione comportamento simile.

I risultati hanno scioccato i ricercatori – che hanno notato che quasi tutte le altre cosiddette “droghe di abuso”, tra cui alcol e tabacco, diminuiscono neurogenesi nell’adulto.

Mentre sarebbe prematuro estrapolare i risultati dello studio per gli esseri umani i dati, come minimo, rafforzano l’idea che i cannabinoidi sono insolitamente NON tossici per il cervello e che l’utilizzo anche a lungo termine della Cannabis probabilmente NON rappresenta un rischio per la funzione cerebrale.

I risultati offrono anche ulteriori prove che i cannabinoidi possono svolgere un ruolo nella riduzione della depressione e l’ansia, e che i medicinali a base di cannabis un giorno potrebbero offrire un’alternativa più sicura ai tradizionali farmaci anti-depressivi come Paxil e Prozac.
Cannabis e neuroprotezione

Non solo la scienza moderna ha smentito l’idea che la Cannabis è neurotossica, ma recenti scoperte scientifiche hanno indicato che i cannabinoidi sono addirittura neuroprotettivi, in particolare contro i danni cerebrali indotti dall’alchool.

In un recente studio preclinico – l’ironia di cui è evidente a chiunque lo legge – i ricercatori del National Institutes of Mental Health (NIMH) hanno riferito che la somministrazione del cannabinoide non psicoattivo cannabidiolo (CBD) ha ridotto l’etanolo-indotta morte cellulare nel cervello fino al 60 percento. “Questo studio fornisce la prima dimostrazione della CBD come in vivo come “neuroprotectant” … nel prevenire lesioni cerebrali etanolo-indotte”; ecco quanto scritto dagli autori dello studio nel numero di maggio 2005 del Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics.

L’avvelenamento da alcol è legato a centinaia di morti evitabili ogni anno negli Stati Uniti, secondo i Centers for Disease Control, mentre la cannabis non può causare la morte per overdose.

Naturalmente molti neurologi americani hanno conosciuto la prodezza neuroprotettiva della cannabis ‘per anni.

Alcuni Scienziati NIMH nel 1998 hanno per primi propagandato la capacità dei cannabinoidi naturali per allontanare gli effetti che danneggiano il cervello da trauma cranico e ictus acuto.

Risultati simili sono stati poi replicati da ricercatori nei Paesi Bassi e in Italia e, più recentemente, da una ricerca giapponese nel 2005.

Tuttavia, i tentativi di misurare i possibili effetti neuroprotettivi di farmaci cannabinoidi sintetici derivati ??negli esseri umani sono stati finora inconcludenti.


Cannabinoidi e Glioma

Di tutti i tumori, pochi sono così aggressivi e letali come il glioma.

I Tumori glioma invadono rapidamente il tessuto cerebrale sano e in genere non rispondono alla chirurgia e trattamenti medici standard.

Ma un agente a cui rispondono è la Cannabis.

Scrivendo nel numero di agosto 2005 del Journal of Neurooncology , i ricercatori del California Pacific Medical Institute Research Center hanno riferito che la somministrazione di THC su linee cellulari di glioblastoma multiforme umano diminuisce la proliferazione di cellule maligne e apoptosi indotta (morte cellulare programmata) più rapidamente di quanto ha fatto l’amministrazione del agonista del recettore della cannabis sintetica, WIN-55 ,212-2.

I ricercatori hanno anche osservato che il THC ha mirato selettivamente le cellule maligne, ignorando quelle sane in un modo più profondo di quanto l’alternativa sintetica.

I pazienti con diagnosi di glioblastoma multiforme di solito muoiono entro tre mesi senza terapia.

Una precedente ricerca condotta in Italia ha inoltre dimostrato la capacità di CBD di inibire la crescita di cellule di glioma sia in vitro (ad esempio, una capsula di Petri) sia in animali in un modo dipendente dalla dose.

Come risultato, un gruppo di ricerca spagnolo sta attualmente valutando se la somministrazione intracranica di cannabinoidi può prolungare la vita dei pazienti con diagnosi di cancro al cervello inoperabile.

Più di recente, un’analisi scientifica nel numero di ottobre della rivista Mini Recensioni in Medicinal Chemistry ha osservato che, in aggiunta al THC e CBD aumenta nel cervello la capacità di lotta contro il cancro; gli studi hanno anche dimostrato che i cannabinoidi possono arrestare la progressione del carcinoma del polmone, leucemia, il carcinoma della pelle, il cancro colectorale,il cancro alla prostata ed il cancro al seno.

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Cannabinoidi e Neurodegenerazione

Prove emergenti indicano inoltre che i cannabinoidi potrebbero avere un ruolo nel rallentare la progressione di alcune malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer e la sclerosi laterale amiotrofica (malattia di Lou Gehrig aka).

Recenti studi sugli animali hanno dimostrato che i cannabinoidi possono ritardare la progressione della malattia e hanno la possibilità di inibire la neurodegenerazione in modelli murini di SLA, Parkinson e sclerosi multipla.

Come risultato, il Giornale di Scienze Neurologiche ha recentemente pronunciato: “Esistono evidenze … per sostenere l’ipotesi che il sistema dei cannabinoidi può limitare i processi neurodegenerativi che guidano la malattia progressiva,” e le prove del paziente, che indagano se l’uso di THC orale e estratti di cannabis possono rallentare la progressione della sclerosi multipla, sono ora in corso nel Regno Unito.
Cannabis & Cognition

Una revisione della letteratura scientifica indica che le voci riguardanti lo stereotipo della “stupidità dello sballo” sono infondate. Secondo i dati degli studi clinici pubblicati la scorsa primavera nella American Journal of Addictions , l’uso di cannabis ha, al massimo, un impatto trascurabile sulla conoscenza e la memoria.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno eseguito risonanze magnetiche sul cervello di 22 consumatori di cannabis a lungo termine (che riportano una media di 20.100 a vita episodi di fumo) e 26 controlli (soggetti senza storia di uso di cannabis).

Dall’Imaging non si sono viste “differenze significative” tra i forti fumatori di cannabis rispetto ai controlli.

Gli studi precedenti raccontano una storia simile.

Uno studio del 2004 ottobre pubblicato sulla rivista Psychological Medicine esaminava i potenziali effetti residui a lungo termine di cannabis sulla cognizione di gemelli maschi monozigoti ed ha segnalato “l’assenza di marcati effetti residui a lungo termine del consumo di marijuana sulla capacità cognitive.”

Nel 2003 una analisi pubblicata nel Giornale della Società Internazionale neuropsicologici aggiunse che “non è riuscito a rivelare un sostanziale effetto sistematico di lungo termine, il consumo regolare di cannabis sul funzionamento neurocognitivo di utenti che non erano acutamente intossicati”, e una sperimentazione clinica nel 2002 pubblicata nel Canadian Medical Association Journal ha determinato che “La Cannabis non ha un impatto negativo a lungo termine sull’intelligenza globale.”

Infine, uno studio del 2001 pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry ha rilevato che i fumatori di cannabis a lungo termine che si sono astenuti dal farmaco per una settimana “hanno mostrato praticamente nessuna differenza significativa dai soggetti di controllo (quelli che avevano fumato marijuana meno di 50 volte nella loro vita ) su una batteria di 10 test neuropsicologici “.

Gli investigatori hanno inoltre aggiunto: “gli utenti EX, che avevano consumato poca o nessuna cannabis nei tre mesi prima del test, [anche] non hanno mostrato differenze significative rispetto ai soggetti di controllo su uno qualsiasi di questi test su uno qualsiasi dei giorni di test.”
10 giugno 2016 12:05 - Starfighter23
Cannabis terapeutica al posto degli oppioidi: “Più sicura e non causa morti”

Centinaia di persone dipendenti dagli oppioidi in Massachusetts vengono trattate con la cannabis terapeutica. Per i sostenitori di questa terapia la cannabis cambia la vita delle persone, dando loro un’alternativa all’abuso di farmaci oppioidi che alcuni medici definiscono come epidemia mortale. “Abbiamo una epidemia in tutto lo Stato di morti da oppioidi”, ha detto il dottor Gary Witman di Canna Care Docs, una rete di strutture che fornisce le tessere ai pazienti per aver accesso alla cannabis in sette Stati, comprese nove cliniche in Massachusetts. “Quando riusciremo a far passare i pazienti dagli oppiodi ad una sostanza che non crea dipendenza – e la cannabis non crea dipendenza – penso che i morti da oppioidi diminuirebbero notevolmente“.

Witman, che lavora alla Fall River Canna Care clinic, ha raccontato di aver trattato circa 80 pazienti dipendenti da oppioidi, rilassanti muscolari o farmaci anti-ansia, con un programma di un mese a base di cannabis e che più del 75% di questi pazienti ha smesso di assumere i farmaci che erano stati loro prescritti. Da ciò che riferisce il Boston Herald secondo il dottore la cannabis può trattare sintomi, come dolore cronico o ansia, per i quali prima venivano prescritti farmaci derivati dall’oppio, e farlo in modo più sicuro.

“Quello che stiamo vedendo è che, nelle visite successive, i pazienti sono diminuiti e hanno anche eliminato gli oppioidi”, ha detto la dottoressa Uma Dhanabalan della Uplifting Health and Wellness di Natick, aggiungendo che la cannabis funziona molto meglio di altri sostituti. “Il problema è quando sostituiamo un oppioide sintetico con un altro oppioide sintetico perché, indovinate un po’, gli oppioidi sintetici uccidono, la cannabis no“.

Ad ogni modo non sarebbe che la conferma di alcuni studi scientifici in materia, realizzati di recente. Uno studio del 2014 pubblicato sul JAMA Internal Medicine e condotto dai ricercatori della Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania ha esaminato il tasso di decessi causati da overdose da analgesici oppiacei tra il 1999 e il 2010. I risultati rivelano che, in media, i 13 Stati americani che hanno autorizzano l’uso di cannabis terapeutica, dopo aver emanato le leggi, hanno avuto un tasso del 24,8% più basso riguardo alla mortalità annuale per overdose da analgesici oppiaceirispetto agli Stati in cui la cannabis terapeutica è ancora illegale, mostrando che il trattamento può essere più sicuro per i pazienti affetti da dolore cronico causato da varie patologie.

Mentre in uno studio dell’anno scorso i ricercatori si sono accorti che il THC ha ridotto i gravi sintomi di astinenza da oppioidi e favorito un miglior trattamento della dipendenza. Nello studio, condotto presso la Columbia University di New York in doppio cieco su 60 pazienti nella clinica in cui erano sottoposti ad un trattamento di disintossicazione, un gruppo di 40 pazienti ha ricevuto 30 mg al giorno di THC (in forma di Dronabinoil) mentre i restanti 20 ricevevano una sostanza placebo. Secondo i risultati i sintomi di astinenza da oppioidi erano più bassi nel gruppo al quale veniva somministrato THC. Non solo: il 32% dei pazienti che fumava cannabis durante il trattamento aveva indici significativamente più bassi relativi ad ansia ed insonnia oltre al fatto di portare a termine più volentieri le 8 settimane totali dello studio.
6 giugno 2016 20:04 - ennius4531
É la ricerca specialistica che ci può spiegare i comportamenti degli aficionados dell'erba magica come ci dice ....

HARVARD, LO STUDIO: ‘USO MARIJUANA, ANCHE LIEVE E CASUALE, DANNEGGIA CERVELLO’
APRILE 16, 2014

Esperimenti della Harvard Medical School con la cannabis hanno dimostrato che anche il suo uso casuale è alla base di danni permanenti al cervello.
Questa è ben lungi dall’essere una droga “leggera” e nessuno sotto i 30 anni dovrebbe mai usarla, dicono gli scienziati che hanno condotto la ricerca.

Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le persone che avevano usato cannabis una o due volte la settimana anche per pochi mesi, sono stati trovati avere cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le emozioni, la motivazione e la dipendenza.

I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti e li hanno confrontati con quelle di studenti che non avevano mai consumato la droga.

Due sezioni principali del cervello sono risultate essere colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali...

L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter, professore di psichiatria e scienze comportamentali alla Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha dichiarato :

“Questo studio solleva una sfida forte all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia associato a conseguenze negative. Alcune persone utilizzano marijuana una o due volte la settimana.
Questa gente pensa che un po’ di uso ‘ricreativo’ non causi problemi. I dati dicono che è vero il contrario. La cannabis non andrebbe usata, a meno che non si abbia una malattia terminale e la necessità per combattere il dolore. ”

Il team ha esaminato le sezioni del cervello coinvolte nelle emozioni, la motivazione e la dipendenza in studenti che avevano usato cannabis e che non l’avevano fatto.

Anne Blood, assistente professore di psichiatria alla Harvard Medical School, ha detto : “Queste sono strutture fondamentali del cervello, costituiscono la base per il modo di valutare le caratteristiche positive e negative circa l’ambiente che ci circonda e prendere decisioni che non siano dannose”.

Le modifiche sono i primi passi verso la dipendenza come il cervello altera il modo in cui percepisce ‘ricompensa e piacere’, rendendo le esperienze ordinarie sempre meno appaganti rispetto al consumo di droga.
“L’abuso di droga può causare il rilascio di dopamina di ricompense naturali, come il cibo, il sesso e l’interazione sociale . Ecco perché i farmaci assumono tanta rilevanza , e tutto il resto perde la sua importanza.”

Mark Winstanley , chief executive del centro per malati mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono consapevoli dei rischi.”
6 giugno 2016 11:19 - Starfighter23
....usa presunti ammalati....

TI RIFERISCI AD ANANDA DEFICENTE?NON FARE GIRI DI PAROLE INUTILI,PARLA CHIARO FIGLIO DI PUTTANA,ANANDA E' UN PRESUNTO AMMALATO? INFAME PEDOFILO DI MERDA

30 maggio 2016 23:20 - anandamide1972
premesso che non sto leggendo i post del troll, ma con la coda dell'occhio mi par di aver letto che parla di malati più o meno immaginari o reali o qualcosa del genere.
TROLL, PER CASO TI RIFERISCI A ME ? STAI FORSE INSINUANDO CHE IO NON SIA UN PAZIENTE ONCOLOGICO, TRA L'ALTRO PIUTTOSTO GRAVE ?
devo solo capire questo per decidere un paio di cose.
4 giugno 2016 22:26 - ennius4531
Al disturbato23 non rimane che farsi scudo delle problematiche altrui per nascondere le sue castronerie frutto degli effetti dell'erba magica .

Oramai la sua reattivitá è ridotta a quella dei vampiri alla vista ... dell'aglio ...
3 giugno 2016 9:38 - Starfighter23
....usa presunti ammalati....

TI RIFERISCI AD ANANDA DEFICENTE?NON FARE GIRI DI PAROLE INUTILI,PARLA CHIARO FIGLIO DI PUTTANA,ANANDA E' UN PRESUNTO AMMALATO? INFAME PEDOFILO DI MERDA

30 maggio 2016 23:20 - anandamide1972
premesso che non sto leggendo i post del troll, ma con la coda dell'occhio mi par di aver letto che parla di malati più o meno immaginari o reali o qualcosa del genere.
TROLL, PER CASO TI RIFERISCI A ME ? STAI FORSE INSINUANDO CHE IO NON SIA UN PAZIENTE ONCOLOGICO, TRA L'ALTRO PIUTTOSTO GRAVE ?
devo solo capire questo per decidere un paio di cose.
2 giugno 2016 11:28 - ennius4531
Ad ananda ho già risposto quando ho scritto ..

Qui non si sta discutendo sulle proprietà delle erbe magiche di tamponare o meno gli effetti di malattie (sappiamo che l'uso terapeutico é consentito ), ma di evidenziare la nocività per i ... sani e quindi contrastarne il consumo .

Tant'è che lo stesso ananda ha convenuto che ...

8 marzo 2016 21:48 - anandamide1972
"Comunque è vero che negli adolescenti la cannabis è dannosa per lo sviluppo del cervello, questo è vero, ...".

Al disturbato23 non rimane che attaccarsi alle problematiche altrui per nascondere le sue castronerie frutto degli effetti dell'erba magica .

Oramai la sua reattivitá è ridotta a quella dei vampiri alla vista ... dell'aglio .....
29 maggio 2016 12:34 - ennius4531
... il disagiato23 usa presunti ammalati per tentare di mostrarsi loro nume tutelare e si inventa cause legali dettate da neuroni affumicati che proiettano solo ... ombre.

Ecco un esempio dell'impegno del disagiato23 nel tutelare la dignità degli ammalati ... e la salute dei sani ...

7 settembre 2015 18:15 - Starfighter23
TORNA A PULIRE IL CULO AI TOSSICI IN COMUNITA' COGLIONE MUCCIOLENNIO

28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES? ......

hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? "

"Senti ho 40 anni e ho consumato cannabis da quando ho 14 anni .."

' .. non potrai mai goderti i piaceri della cannabis..'. ...
------------

... sí, sí , si é guadagnato il titolo di Mastro pifferaio .
29 maggio 2016 9:01 - Starfighter23
26 maggio 2016 5:39 - anandamide1972
il troll dice: "...fatti inesistenti come la causa per mobbing in corso o la derisione dei pazienti cosa quest'ultima semmai a lui imputabile ".


E' no aficionados trollina, STARFIGHTER23 HA RAGIONE, io ho il cancro e quando ne abbi a parlare, tu mostrasti una capacità di empatia nulla, un qualche cinismo che ha fatto pensare più di un utente che tu " non stia bene ". Atteggiamenti cosi' cattivi o crudeli, quando si incontrano, si tende a relativizzarli con un possibile deficit psichiatrico. Quindi: o cattivo o psico e qualcosa. A me piace l'ironia e lo scherzo, ma su alcune cose è se non altro di pessimo gusto scherzarvi, a meno che non lo faccia l'interessato. Per favore non rispondere. Almeno questo.

QUESTA E' UNA DELLE PROVE REGINE CHE TU SEI QUA ANCHE PER DERIDERE GENTE AFFETTA DA GRAVI PATOLOGIE CHE TI AUGURIAMO VIVAMENTE DI PROVARE PRIMA O POI,SAI IL CONTO LO PAGHERAI,PRESTO O TARDI TORNA TUTTO NON TI PREOCCUPARE,VERO MIO CARO IL PENSIONATO4531?

QUESTO CON LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE NON CENTRA UN CAZZO,TU DEVI ESSERE MESSO ALLA PORTA PERCHE' CONTINUI A DERIDERE GENTE CHE SOFFRE E COMBATTE OGNI GIORNO FIGLIO DI PUTTANA,LE LEGGI SULLA CANNABIS TERAPEUTICA IN ITALIA FANNO SCHIFO QUINDI TACI PEDOFILO DI MERDA NULLITA UMANA,PRIMA DI PARLARE INFORMATI DEFICENTE

COSA NE PENSI DI PARTE DEI TUOI POST CHE FINALMENTE COMINCIANO A VENIRE CANCELLATI?QUALCUNO DI ADUC SI STA STANCANDO NON CREDI?

SI CHIEDE A GRAN VOCE IL BAN DI QUESTO VERME,NEL FRATTEMPO I MEDICI LEGALI DEGLI INTERESSATI QUANTIFICANO IL DANNO PER MOBBING DA INVIARLI AL PIU' PRESTO

SI INVITANO ALTRE PERSONE MALATE DERISE DA QUESTO FIGLIO DI PUTTANA SCIACALLO DELLE COMUNITA DI RECUPERO' A SCRIVERE A DONVITO E FARLIELO PRESENTE E VENIRE QUI A TESTIMONIARE QUELLO CHE FA STO SIGNORE

TORNA A LAVARE IL CULO DEI TOSSICI NEI TUOI CENTRI DI RECUPERO FIGLIO DI PUTTANA PICCOLO MUCCIOLI,I TUOI AMICI SCIOPPINI CON GLI AMMALATI VERI NON CENTRANO UN EMERITO CAZZO DEFICENTE

COME HAI VISTO IN QUESTI GIORNI ALTRI UTENTI TI VOGLIONO FAR SALTARE,STANNO ARRIVANDO I RINFORZI BUON DIVERTIMENTO

TE LA VEDRAI CON LE ASSOCIAZIONI DI PAZIENTI CHE VOGLIONO FARTI CAUSA SPERO CHE TU ABBIA ABBASTANZA SOLDI PER PAGARE BUONA FORTUNA
28 maggio 2016 11:26 - ennius4531
... il disagiato23 usa presunti ammalati per tentare di mostrarsi loro nume tutelare.
Ecco un esempio dell'impegno del disagiato23 nel tutelare la dignità degli ammalati ... e la salute dei sani ...

7 settembre 2015 18:15 - Starfighter23
TORNA A PULIRE IL CULO AI TOSSICI IN COMUNITA' COGLIONE MUCCIOLENNIO

28 agosto 2015 15:13 - Starfighter23
.....
LA STORIA CHE IL VAPORIZZATORE LO USANO SOLO I MALATI E' UN ENORME PUTTANATA,E' IL MIGLIOR MODO CHE STARE HIGH E' LA PROVA STA NEL FATTO CHE IN TUTTE LE CANNABIS CUP LA GIURIA TESTA I SAMPLE DI CANNABIS TUTTI CON IL VAPORIZZATORE,QUINDI CREDIMI NON SAI DI COSA PARLI,COSA CREDEVI CHE LA GIURIA SI METTEVA A ROLLARE 3000 CANNE DI CARTA PER TESTARE I SAMPLES? ......

hai mai fatti dabbing?sai cos'e'?al momento e' la tecnica piu usata qui per consumare cannabis,tutti vaporizzano estratti su bracieri di titanio e ceramica con dei bubbler,questa cosa e' fa femminucce???sai di cosa parlo? "

"Senti ho 40 anni e ho consumato cannabis da quando ho 14 anni .."

' .. non potrai mai goderti i piaceri della cannabis..'. ...
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.... si é guadagnato il titolo di Mastro pifferaio .
27 maggio 2016 20:28 - Starfighter23
26 maggio 2016 5:39 - anandamide1972
il troll dice: "...fatti inesistenti come la causa per mobbing in corso o la derisione dei pazienti cosa quest'ultima semmai a lui imputabile ".


E' no aficionados trollina, STARFIGHTER23 HA RAGIONE, io ho il cancro e quando ne abbi a parlare, tu mostrasti una capacità di empatia nulla, un qualche cinismo che ha fatto pensare più di un utente che tu " non stia bene ". Atteggiamenti cosi' cattivi o crudeli, quando si incontrano, si tende a relativizzarli con un possibile deficit psichiatrico. Quindi: o cattivo o psico e qualcosa. A me piace l'ironia e lo scherzo, ma su alcune cose è se non altro di pessimo gusto scherzarvi, a meno che non lo faccia l'interessato. Per favore non rispondere. Almeno questo.

QUESTA E' UNA DELLE PROVE REGINE CHE TU SEI QUA ANCHE PER DERIDERE GENTE AFFETTA DA GRAVI PATOLOGIE CHE TI AUGURIAMO VIVAMENTE DI PROVARE PRIMA O POI,SAI IL CONTO LO PAGHERAI,PRESTO O TARDI TORNA TUTTO NON TI PREOCCUPARE,VERO MIO CARO IL PENSIONATO4531?

QUESTO CON LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE NON CENTRA UN CAZZO,TU DEVI ESSERE MESSO ALLA PORTA PERCHE' CONTINUI A DERIDERE GENTE CHE SOFFRE E COMBATTE OGNI GIORNO FIGLIO DI PUTTANA,LE LEGGI SULLA CANNABIS TERAPEUTICA IN ITALIA FANNO SCHIFO QUINDI TACI PEDOFILO DI MERDA NULLITA UMANA,PRIMA DI PARLARE INFORMATI DEFICENTE

COSA NE PENSI DI PARTE DEI TUOI POST CHE FINALMENTE COMINCIANO A VENIRE CANCELLATI?QUALCUNO DI ADUC SI STA STANCANDO NON CREDI?

SI CHIEDE A GRAN VOCE IL BAN DI QUESTO VERME,NEL FRATTEMPO I MEDICI LEGALI DEGLI INTERESSATI QUANTIFICANO IL DANNO PER MOBBING DA INVIARLI AL PIU' PRESTO

SI INVITANO ALTRE PERSONE MALATE DERISE DA QUESTO FIGLIO DI PUTTANA SCIACALLO DELLE COMUNITA DI RECUPERO' A SCRIVERE A DONVITO E FARLIELO PRESENTE E VENIRE QUI A TESTIMONIARE QUELLO CHE FA STO SIGNORE

TORNA A LAVARE IL CULO DEI TOSSICI NEI TUOI CENTRI DI RECUPERO FIGLIO DI PUTTANA PICCOLO MUCCIOLI,I TUOI AMICI SCIOPPINI CON GLI AMMALATI VERI NON CENTRANO UN EMERITO CAZZO DEFICENTE

COME HAI VISTO IN QUESTI GIORNI ALTRI UTENTI TI VOGLIONO FAR SALTARE,STANNO ARRIVANDO I RINFORZI BUON DIVERTIMENTO

TE LA VEDRAI CON LE ASSOCIAZIONI DI PAZIENTI CHE VOGLIONO FARTI CAUSA SPERO CHE TU ABBIA ABBASTANZA SOLDI PER PAGARE BUONA FORTUNA
27 maggio 2016 8:32 - ennius4531
....gli spazi in bianco sempre maggiori lasciati dall'autore del post ne riflettono l'aggravamento del vuoto cerebrale.

La ricerca specialistica conferma ....

Da Aduc 12 novembre 2014

USA - Uso di marijuana puo' far ridurre la massa cerebrale. Studio

Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della University of Texas.
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ...

"Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas.

"L'adolescenza e' il momento in cui il cervello inizia a maturare - ha precisato - qualunque esposizione a sostanze tossiche puo' avere conseguenze decisive". ...

"E' una ricerca complessa e interessante che mostra come l'utilizzo frequente di marijuana, soprattutto in giovane eta', ha significative conseguenze negative sul cervello", ha sottolineato Weiss, precisando che tali risultati rappresentano una sfida alla convinzione diffusa che la cannabis sia una droga innocua.
24 maggio 2016 10:16 - Starfighter23
PARLANO DI IMBECILLI E ASSURDE PAROLE QUANDO SONO LORO A FORNIRE IL MATERIALE PER QUESTA LURIDA PROPAGANDA ANTICANNABIS
24 maggio 2016 10:08 - Starfighter23
ECCO LA POSIZIONE DI ADUC VERSO CHI DERIDE I MALATI COME IL LORO GRANDE AMICO ENNIUS4531,CON QUESTA LETTERA CONFERMANO CHE LO SCIACALLO4531 E' UNA LORO CREATURA,PARLANO ANCHE CON LO STESSO LINGUAGGIO DEL PENSIONATO 4531

Vogliamo sentire tutti, tutti devono poter parlare, anche gli imbecilli, purché non commettano reati. Se li si ritengono tali, basta ignorarli, non certo tappargli la bocca.

PECCATO CHE VOI STATE TAPPANDO LA BOCCA AD UN PO DI UTENTI DA IERI CANCELLANDO I POST

PEDOFILO4531 TI FARO SALTARE A COLPI DI FLOODING INFAME DI MERDA

NOI PAZIENTI CHE CI CURIAMO CON LA CANNABIS PER GRAVI PATOLOGIE CHIEDIAMO SOLO RISPETTO,SE QUESTO NON CI VERRA' DATO,LA REAZIONE SARA' PROPORZIONALE

DA IERI IL PENSIONATO4531 NON E' PIU INVINCIBILE,HANNO CANCELLATO ANCJHE I SUOI POST

ENNIO COME TI SENTI DOPO CHE TI HANNO CANCELLATO I POST FIGLIO DI PUTTANA,INFAME DI MERDA,CONTINUA A DERIDERE I MALATI E VEDRAI

ECCO LA RISPOSTA DI ADUC VERSO CHI DERIDE I MALATI

Risposta:
Gentile Nick Faded,
la libertà di espressione è un bene che riteniamo fondamentale e quindi da tutelare. Se non c'è reato, noi non possiamo censurare nessuno, violermmo la nostra missione e il nostro statuto, nonché i diritti che cerchiamo di difendere.
La maleducazione di un utente nei suoi commenti sui forum è una conseguenza negativa, ma inevitabile, della libertà di espressione. Se cominciamo a censurare le persone perché le riteniamo maleducate o non condividiamo le loro assurde parole, finiremo per trasformare i forum da uno spazio veramente libero in qualcosa che riflette solo le nostre idee. Vogliamo sentire tutti, tutti devono poter parlare, anche gli imbecilli, purché non commettano reati. Se li si ritengono tali, basta ignorarli, non certo tappargli la bocca.
Cordiali saluti.
http://www.aduc.it/

SI CHIEDE A GRAN VOCE IL BAN DI ENNIO PER GRAVI VIOLAZIONI DELLE REGOLE SCRITTE DA VOI STESSI E PER RENDERE LO SPAZIO DEI COMMENTI UN LUOGO DOVE SI FANNO DISCUSSIONI COSTRUTTIVE E NON UN CAMPO DI BATTAGLIA COME VOLETE VOI
23 maggio 2016 17:56 - ennius4531
Le reattivitá pavloviane del disturbato23 e relativi sodali, che inseguono le ombre prodotte da neuroni affumicati, non sorprendono.
Esse vanno spiegate alla luce delle numerose ricerche specialistiche in materia come ....

STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI: SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014

Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .

Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di marijuana è stata collegata all’insorgere della malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.

In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di cannabis all’insorgere della psicosi.
23 maggio 2016 8:01 - ennius4531
Le reattivitá pavloviana del disturbato23, che insegue le ombre prodotte da neuroni affumicati,vanno spiegate alla luce delle ricerche specialistiche in materia come ....

OLANDA - Cannabis aumenta rischio psicosi

2 marzo 2011

...gli esperti della Maastricht University (Olanda) hanno arruolato in Germania e studiato un gruppo di quasi duemila ragazzi fra i 14 e i 24 anni per ben 10 anni.
Ebbene, i dati hanno confermato che fumare spinelli raddoppia il rischio di sintomi psicotici piu' in la' negli anni, e che l'uso continuo di cannabis accresce il pericolo che questi disturbi persistano nel tempo.
Infine gli esperti non hanno rilevato un collegamento fra pre-esistenza di malattie mentali e uso di cannabis.
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