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Divieto social ai minori di 16 anni. Proibizionismo dannoso
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8 novembre 2024 13:15
 

Il premier del governo australiano ha annunciato che dovrebbe essere proposta ed approvata una legge che vieterà l'uso dei social ai minori di 16 anni. Motivazioni: difesa dei minori, violenze, misoginia, pornografia, etc..

Prestiamo attenzione, anche se è dall'altra parte del Pianeta, poiché in un tipo di società simile alla nostra e dove, le motivazioni che inducono a simili provvedimenti, sono anch’esse simili alle nostre. Che se dovesse andare in porto non ci sembra che quanto auspicato potrebbe realizzarsi. 
La nostra è valutazione a seguito di altre esperienze simili, tipo tabacco, alcol, droghe illegali, spettacoli cinematografici, etc… Con l’aggiunta che in questo caso - social media - si tratterebbe di un divieto che coinvolgerebbe molti più ragazzi e uno strumento tutt’altro che di nicchia, molto già diffuso e radicato. Speriamo solo che non venga fuori qualcosa tipo “polizia morale” iraniana, anche se magari chiamata in modo diverso.

L’alcol è vietato ai minorenni (21 anni in Usa), tutti i minorenni consumano alcol. Il tabacco lo stesso, e i ragazzi fumano. Le droghe illegali, poi, vietate anche ai quarantenni… ma qualcuno conosce un ragazzo che non si sia fatto una canna? Film vietati… una barzelletta, considerato che tutti li guardano online.

Il risultato di questa situazione è che per i ragazzi, i grandi che fanno questi divieti, non capiscono nulla e, con essi, anche le istituzioni che le scrivono nero su bianco. Conseguenza: i ragazzi sono sempre più lontani dall’aver fiducia nelle istituzioni… e c’è poco da stupirsi, per esempio se, quando acquisiscono il diritto di voto, non gliene frega nulla di esercitarlo. 

E’ la logica di ogni proibizionismo che, siccome i problemi di cui tratta non sono campati in aria ma esistono, applicati i divieti, la situazione diventa peggiore di prima.

Il problema di chi con meno di 16 anni va sui social è un problema dei singoli individui (sì, sono tali anche a soli 14 o 15 anni) che, nei loro nuclei familiari come a scuola, devono solo essere informati/educati a farne uso non violento… dove per non violento si intende tutto quello (pornografia inclusa, per esempio) che non esalti e preveda partecipazione e condivisione con la sopraffazione dell’altro e/o del diverso. Tutto qui. Con investimenti, attenzioni, precauzioni. OCCORRE ESSERCI E CONDIVIDERE, grandi ed istituzioni.
Il resto è pura velleità.


Qui il video sul canale YouTyube di Aduc
 
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