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I cartelli colombiani proliferano grazie alla caduta del peso
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Articolo di Redazione
29 settembre 2017 17:26
 
 La caduta della divisa colombiana ha portato ad un aumento delle coltivazioni di coca e dei profitti dei cartelli della droga.
I cartelli colombiani hanno tutte le ragioni per essere sostenitori della “guerra dei cambi”, la corsa alle svalutazioni competitive, sinonimo di debolezza della loro divisa. In effetti, essi ne hanno molto approfittato dalla caduta del peso colombiano in questi ultimi anni.
In una intervista al quotidiano “El Tiempo”, lo scorso 16 settembre, il vice-presidente colombiano Oscar Naranjo ha evidenziato che “la crescita delle superfici coltivate di coca nel Paese in questi ultimi anni aveva diversi motivi. Una delle ragioni fondamentali e’ il deprezzamento del peso rispetto al dollaro, che e’ cresciuto da 1800 a 3000 pesos. Questo stimola le mafie a produrre di piu’ ed aumentare le superfici coltivate”. 46.000 ettari hanno prodotto 800 tonnellate di cocaina in questo Paese nel 2016, secondo le Nazioni Unite, Nel 2012, le superfici dedicate a questa droga erano solo 48.000.
Peso sottovalutato
Nel 2014, il dollaro aveva guadagnato il 23% in rapporto al peso, e il 33% l’anno successivo. Nel 2016, il biglietto verde ha perso il 5,5% rispetto alla divisa colombiana, stabile quest’anno intorno al livello di 3.000 pesos per dollaro. Il tasso reale di cambio del peso e’ del 15%, al di sotto della sua media degli ultimi 15 anni. Una sottovalutazione che e’ un eccellente affare per i cartelli che vedono i loro costi (acquisto di pasta di coca) abbassarsi, e i loro guadagni, che sono in dollari, crescere.
Caduta del 40% della pasta di coca
Secondo le Nazioni Unite, il prezzo del chilo di cocaina in Colombia ha perso il 5% a 1.633 dollari nel 2016, rispetto ai 2.000 dollari tre anni prima. Nello stesso periodo, le superfici coltivate per la coca si sono moltiplicate per tre: la crescita della produzione ha largamente compensato la caduta dei prezzi. Inoltre, i cartelli esportano la loro produzione di cocaina e raccolgono dollari.
Considerando il rafforzamento del biglietto verde rispetto al peso, essi possono acquistare maggiori quantita’ di pasta di coca dai produttori. Il prezzo pagato a questi ultimi, infatti, e’ rimasto poco stabile in divisa locale, attorno ai 2 milioni di pesos, e quindi i cartelli ne hanno approfittato. Questi ultimi acquistano la stessa quantita’ di pasta di coca dai produttori con 620 dollari, rispetto al migliaio di soli tre anni fa, un crollo cioe’ del 40%. Nel 2015, il mercato locale della droga in Colombia era di 2 miliardi di dollari, cioe’ lo 0,75 del PIL. Il Paese esportava tre volte di piu’ (6,8 miliardi di dollari) attraverso le sue frontiere.
Oro e coca
Un altro fenomeno, la caduta del orso dell’oro, ha contribuito ad aumentare la produzione di coca. Quando il corso del metallo prezioso aumenta, i cartelli si diversificano nella produzione illegale di oro nelle miniere clandestine, come e’ accaduto nel 2010. Con la ripresa dell’oro, essi si sono nuovamente concentrati sulla loro attivita’ storica, la produzione di cocaina.

(articolo di Nessim Aït-Kacimi publbicato s Les Echos del 28/09/2017)
 
 
 
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