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 ITALIA - ITALIA - Vaccino contro cocaina. Bloccata la sperimentazione
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Notizia 
5 gennaio 2011 19:27
 
La sperimentazione in Italia del vaccino anti-cocaina, che sarebbe dovuta partire gia' da tempo, e' stata sospesa: lo ha detto all'ANSA il capo del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, Giovanni Serpelloni.
Lo stop e' dovuto al fatto che la multinazionale che produce il vaccino non ha ritenuto soddisfacenti i risultati ottenuti dalla sperimentazione gia' fatta negli Usa; ma alla decisione non e' estraneo il giudizio negativo sul vaccino espresso due mesi fa dal Gruppo Pompidou, l'organismo del Consiglio d'Europa che si occupa di droga. Un giudizio "incauto e sbagliato" sottolinea Serpelloni.
"E' un vero peccato - dice Serpelloni - perche' ancora una volta viene penalizzata la ricerca e si nega la possibilita' di avere un presidio in piu' nella lotta alle dipendenze. Sia chiaro, il vaccino anti-cocaina non e' una panacea, ma puo' essere un valido supporto alla psicoterapia".
La sperimentazione americana, spiega, aveva avuto effetto sul 37% circa delle persone testate, le quali avevano prodotto anticorpi validi contro la cocaina. Il meccanismo di azione del candidato vaccino e' questo: si attacca una molecola di cocaina su una proteina del colera (ovviamente inattiva); quest'ultima diventa molto grande e raggiunge una massa tale che quando entra in contatto con il sistema immunitario, questo reagisce stimolando gli anticorpi. In tal questo modo, la persona non sente piu' gli effetti della cocaina.
La casa farmaceutica produttrice del vaccino, dopo averlo sperimentato negli Usa aveva contattato italiani e spagnoli per avviare la sperimentazione, che sarebbe stata in fase II b, cioe' su due gruppi di persone, uno trattato col vaccino e l'altro col placebo. "Noi eravamo pronti gia' da tempo - dice Serpelloni - avevamo gia' ottenuto l'ok dai comitati etici.
Poche settimane fa pero' e' arrivato lo stop. Ma non abbandoniamo: abbiamo chiesto le motivazioni della sospensione, vogliamo vedere se c'e' la possibilita' di continuare, anche con altri tipi di vaccino. Il 37% di efficacia rispetto alle recidive non ci sembra un risultato da buttare via".
 
 
 
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